A Ciriè e Lanzo le giunte in crisi

A Ciriè e Lanzo le giunte in crisi Accordi impossibili? A Ciriè e Lanzo le giunte in crisi Nella prima cittadina il neosindaco è senza maggioranza - Nella seconda dodici consiglieri chiedono nuove elezioni I comuni di Cirié e di Lanzo sono al centro dell'attenzione del mondo politico per le crisi amministrative che li travagliano e che sembrano lontane da soluzione. Sindaci e giunte di sinistra sono dimissionari da alcuni mesi e alla luce degli ultimi avvenimenti non è escluso che, se non interverranno latti nuovi, presto o tardi arriveranno l commissari prefettizi. Nel primo comune l'altra sera è stato eletto sindaco un democristiano che è già in posizione minoritaria, nell'altro, 12 consiglieri, primo cittadino compreso, hanno firmato le dimissioni con 11 preciso scapo di provocare lo scioglimento del consiglio comunale e costringere gli elettori del paese ad andare di nuovo alle urne. A Cirié, a favorire l'elezione del sindaco de, Giovanni Valle è stato 11 mancato accordo fra 1 partiti di sinistra che ha consentito alla de di piazzare il suo candidato al terzo scrutinio, quando bastava la maggioranza relativa. Infatti Giovanni Valle ha ottenuto 12 voti, mentre il sindaco uscente, Giacomo Vaccartno, pei, ha avuto solo le 9 preferenze espresse dal suo partito. Gli altri schieramenti non hanno voluto aiutare né 11 primo né 11 secondo e obbedendo alle decisioni delle rispettive segreterie hanno fatto confluire 1 voti verso 1 loro uomini oppure hanno messo nell'urna la scheda bianca. La crisi che divide il consiglio comunale di Cirié risale alla metà di giugno quando la giunta di sinistra non riuscì a superare Io scoglio delle varianti al piano regolatore. I socialisti che dividevano il potere con i comunisti e un socialdemocratico (10 pei, 5 psl e 1 psdl avanzarono alcune riserve sul progetto per mantenersi fedeli al vecchio piano approvato quando erano al governo con i democristiani. La cosa non si risolse con le riunioni fra i capigruppo e dopo alcuni giorni la giunta dette le dimissioni in blocco. La situazlone rimase congelata sino a settembre con un monocolore comunista, appoggiato esternamente per poter svolgere le pratiche di ordinaria amministrazione. Ma due mesi fa dopo una serie di trattative, assessori e sindaco formalizzavano la decisione di dimettersi. A Lanzo la situazione è ancora più complicata e 11 commissario prefettizio sembra ormai inevitabile. La crisi risale a marzo quando il sindaco Antonio Stucchi si è dimesso per protestare contro l'atteggiamento di alcuni assessori che volevano far passare 15 licenze edilizie da lui giudicate irregolari. Dopo un mese, tutta la giunta si dimise (4 socialisti, 3 indipendenti, appoggio esterno del pei- nel tentativo di agevolare un'intesa, ma l'accordo ha sempre incontrato parecchie difficoltà per l'atteggiamento degli indipendenti. Nel corso dell'ultima verifica, la de è riuscita a piazzare quattro assessori, obbligando così il sindaco socialista a rinunciare definitivamente all'incarico per ovvi motivi. Su invito della prefettura, Antonio Stucchi ha guidato fino alla scorsa settimana la nuova coalizione di centro sinistra (4 de, 2 psl e 1 Indipendente), ma l'altro giorno la crisi è arrivata alla stretta finale. L'ultima riunione con i capigruppo si è conclusa con un nulla di fatto e 12 consiglieri, Stucchi compreso (66 de, 3 pei, 1 psdl e 2 pai) hanno chiesto al consiglio comunale di prendere atto delle dimissioni.

Persone citate: Antonio Stucchi, Giacomo Vaccartno, Giovanni Valle

Luoghi citati: Ciriè, Cirié, Lanzo