Da gennaio ai Comuni gli Enti di assistenza

Da gennaio ai Comuni gli Enti di assistenza Da gennaio ai Comuni gli Enti di assistenza Oggi la giunta regionale approva la legge Le dichiarazioni dell'assessore Vecchione Dal primo gennaio tutti gli Enti comunali di assistenza (Eca) saranno sciolti e le loro funzioni passeranno al Comuni nel cui territorio hanno sede. Gli Enti comunali di assistenza fanno parte di quelli che la legge 382 sottopone a nuova disciplina e determina entro il 30 giugno dell'anno prossimo il loro nuovo ordinamento. Ma le Regioni hanno de- ciso di anticipare i tempi e nella , riunione del 10 ottobre scorso a | Firenze, alla quale hanno parte- cipato anche rappresentanti del- | le minoranze, si sono accordate i per dare tagli omogenei alle sin- gole leggi di trasferimento. « 1 due terzi almeno delle disposizioni della legge 382 — ci dice l'assessore all'assistenza della Regione Piemonte, aw. Vec- chlone — ricadono sulle nostre spalle, un altro pezzo notevole su quelle degli assessorati alla Sanità; è un lavoro importante quello che ci attende e. per farlo in tempo utile abbiamo fatto un accordo interregionale ». Il Pie monte è stato incaricato di preparare il passaggio degli Eca ai Comuni (articolo 25 del decreto 616, attuativo della 382); l'Emilia Romagna dell'edilizia sociale; la Toscana degli enti nazionali ed interregionali (art. 113 e 114 del dpr 616); la Lombardia dei servizi sociali per i minori (art. 23 che comprende: assistenza economica in favore delle famiglie bisognose del detenuti e delle vittime del delitto; assistenza postpenitenziaria, Interventi in favore di minorenni soggetti a provvedimenti delle autorità giudiziarie minorili nell'ambito della competenza amministrativa e civile; interventi di protezione sociale); il Veneto deve provvedere alla legge per il trasferimento delle Ipab (Istituzioni di pubblica assistenza e beneficenza). L'assessore Vecchione ha predisposto il disegno di legge sullo scioglimento degli Eoa e oggi lo presenterà alla giunta regionale. Il primo articolo ripete la legge statale, ed è indicativo di tutto il problema: « Le funzioni assistenziali, i servizi e le altre attribuzioni esercitate dagli Eca ubicati nei Comuni della Regione Piemonte sono trasferiti al Comune nel cui territorio ciascun Eca ha sede, a decorrere dal primo gennaio 1978 »; cosi pure al Comune viene trasferito tutto il personale « nel rispetto dei diritti acquisiti e nella posizione giurìdica ed economica in cui si trova al momento del trasferimento ». Non fanno parte di questa legge le Ipab che saranno sciolte entro il primo gennaio 1979 (cioè un anno dopo l'entrata in vigore dena 382). Ma ci sono casi molto frequenti in cui il consiglio di amministrazione dell'Eca lo è an cne dell'Ipab. Come risolvere il problema? Lo fanno gli articoli 11 e 12. Il primo dice: « Dalla data di scioglimento degli Eca, all'amministrazione della Ipab concentrate o amministrate dagli Eca si provvede mediante la nomina di un commissario da parte del Comune ove ha sede l'Eca interessato ». Se il Comune non provvede entro il termine prescritto, « il presidente dell'Eco In carica al momento dello scioglimento o, in caso di vacanza, la persona che svolge funzioni di presidente, assume l'incarico di commissario ». — Soluzione semplicistica? « No — risponde Vecchione —, soluzione che vuol garantire la continuità della gestione ». Le Istituzioni di pubblica assistenza e beneficenza (Ipab) saranno sciolte soltanto dal primo gennaio '79, ma con un disegno di legge approvato la scorsa settimana, la giunta ha già dato alcune disposizioni che ne vincolano 1 poteri. Per esempio: non possono più alienare beni, dare titoli in garanzia, stipulare contratti di affitto o mezzadria, tranne casi di comprovata necessità « per opere urgenti di manutenzione straordinaria o completamento » o per « impedire il verificarsi di pregiudizi gravi e irreparabili ». La legge 382 è una legge fondamentale, si è detto più volte: « Ci prepariamo a gestirla nel nostro settore il meglio possibile — dice Vecchione — coinvolgendo sempre la minoranza ». d. garb.

Persone citate: Eco, Vecchione

Luoghi citati: Emilia Romagna, Firenze, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto