I non udenti se sono rieducati bene possono diventare persone normali
I non udenti se sono rieducati bene possono diventare persone normali I non udenti se sono rieducati bene possono diventare persone normali Il problema del loro inserimento nella scuola e nella società - I risultati di nuovi metodi didattici esposti in un incontro tra insegnanti ed esperti « Rieducazione degli audiolesi e loro inserimento nella scuola e nella vita sociale »: questo 11 tema d'un convegno-dibattito organizzato dall'Apa (Associazione per gli audiolesi) che s'è tenuto ieri nel salone dell'Azienda elettrica municipale di via S. Maria 13. All'incontro, cui sono intervenuti politici, sociologi, medici, Insegnanti specializzati, ha preso parte anche un folto gruppo di non udenti e di persone che, nate menomate nell'udito, sono riuscite a superare l'«handlcap» grazie alla scuola ed alle nuove tecniche psico-mediche di recupero. Ha Introdotto 1 lavori il presidente dell'Apa, dott. Oreste Porello, dirigente del Centro studi e laboratori telecomunicazioni, con una relazione sul mondo sonoro degli audiolesi. Fulcro dell'Intervento, rivolto principalmente ai «norme/udenti», un esperimento sonoro In cui una frase campione, di volta in volta «filtrata» in base a precisi diagrammi, simulava, affievolendosi, le condizioni d'ascolto d'un audio:«s» medio. J.a professoressa Boslo, della media Pascoli, ha poi affrontato il problema dell'insegnamento e dell'integrazione degli audiolesi gravi nella scuola dell'obbligo seguita dal prof. Cerretelli che ha parlato delle «fasi biologiche del linguaggio». Ancora il nodo del¬ l'integrazione scolastica degli affetti da sordità infantile è stato messo In evidenza da una relazione del prof. Rossi, titolare della cattedra di audiologia all'Università. Ha concluso gl'Interventi degli «esperti» 11 prof. Cortese che ha preso in considerazione l'educazione dell'audioleso nell'attuale contesto socio-pedagogico. E' stata poi la volta degl'interventi del pubblico: tra quanti si sono alternati al microfoni particolarmente seguito il ragionici Alfonso Chiapperò, presidente dell'Ente nazionali sordomuti dell), provincia di Torino: l'oratore, nato con la menomazione dell'udito e della parola ed ora In grado di esprimersi correttamente con la propria voce, è l'esempio più evidente d'un concetto che egli stesso sempre sottolinea: «Il sordo è un uomo normalissimo se ha avuto uni buona rieducazione della parola e delie capacità di comprendere e di farsi comprendere attraverso la lettura labiale e la perfetta conoscenza della lingua materna ».
Persone citate: Alfonso Chiapperò, Cerretelli, Oreste Porello
Luoghi citati: Torino
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