Giornale di Mosca accusa Israele e chiede il riconoscimento dell'Olp di Livio Zanotti

Giornale di Mosca accusa Israele e chiede il riconoscimento dell'Olp I problemi del M. O. su una rivista sovietica Giornale di Mosca accusa Israele e chiede il riconoscimento dell'Olp Mosca, 19 ottobre. Il settimanale Tempi Nuovi insiste sulla necessità, di riconoscere l'Olp quale unico e legittimo rappresentante del popolo palestinese ed attacca l'intransigenza israeliana. L'articolo è il più esplicito degli interventi pubblicati dalla stampa sovietica sulla questione mediorientale, dopo la dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti firmata a Washington dal ministro degli Esteri Gromyko. Il settimanale ribadisce l'importanza del documento sovieto-americano, sostenendo che <da posizione della dirigenza israeliana è diventata via via più dura. Questa non risponde assolutamente allo stato attuale delle cose, né agli sviluppi in Medio Oriente». I sovietici temono per la prossima convocazione della conferenza di Ginevra oppure la considerano nuovamente compromessa fin d'ora? L'articolo mira a parare entrambe le eventualità, premendo indirettamente su Tel Aviv e accreditando le ragioni arabe e in particolare palestinesi. Un atteggiamento non inedito, al contrario. Tuttavia, ribadendolo, la rivista ne attualizza il senso e le implicazioni. L'unanimità con cui il governo di Begin ha ap¬ provato la missione del ministro Dayan alla Casa Bianca non sembra aver tranquillizzato il Cremlino. Da più parti trapela il timore che forse suo malgrado il presidente Carter possa avere modificato la posizione espressa nella dichiarazione comune. Manifestando il proprio apprezzamento, Tempi Nuovi la ricorda riassumendola: «Attualmente, gli Stati Uniti accettano d'inserire nella dichiarazione comune delle disposizioni sulla partecipazione alla conferenza di Ginevra di rappresentanti di tutte le parti interessate al conflitto, in particolare del popolo palestinese. Si rileva un manifesto movimento verso il riconoscimento del popolo palestinese come interlocutore valido, su un piano di parità, della conferenza di Ginevra, sebbene gli americani si ostinino ancora a non riconoscere l'Olp come rappresentante legittima degli arabi palestinesi». La dichiarazione congiunta è un punto su cui Mosca intende mantenersi ben ferma. Si tratta, scrive Tempi Nuovi, di una intesa «ritenuta a giusto titolo dagli organi di stampa dì ogni parte d'una importanza non trascurabile, che apre nuove possibilità di pro¬ gresso nella difficile opera di regolamento in Medio Oriente». Ma non basta: «La partecipazione dei palestinesi nella persona dei loro legittimi rappresentanti, l'Organizzazione per la liberazione della Palestina, è un problema acuto che tocca gli interessi vitali dei palestinesi. In ogni caso non si può eludere se si desidera, ben inteso, raggiungere effettivamente un accordo». La rivista ammonisce gli israeliani che non è possibile rivendicare i propri diritti ad un'esistenza indipendente e sicura, negando questi stessi diritti ai palestinesi. Condanna ancora una volta le occupazioni dei territori conquistati con la guerra. Riconosce «in particolare» le ragioni dello Stato d'Israele, ma contesta la sincerità delle dichiarazioni di pace del suo governo. Ed accenna infine alle diverse forme in cui i palestinesi potrebbero intervenire a Ginevra (inseriti nelle delegazioni siriana o egiziana). Non ignorando le difficoltà che queste soluzioni suscitano all'interno stesso del mondo arabo, conclude però che solo l'Olp potrà assicurare una reale garanzia per gli impegni che le parti potrebbero assumere. Livio Zanotti

Persone citate: Begin, Dayan, Gromyko