Presto scioperi per la Mónte!ibre Pensioni: torno il no ni cumulo? di Giancarlo Fossi

Presto scioperi per la Mónte!ibre Pensioni: torno il no ni cumulo? Decisioni della Federazione Cgil, Cisl, Uil Presto scioperi per la Mónte!ibre Pensioni: torno il no ni cumulo? Dovrebbe esserci una fermata il 15 novembre nelle industrie - I sindacati favorevoli a vietare il cumulo con lo stipendio per chi ha una pensione superiore al minimo Roma, 18 ottobre. Un'azione dura contro il preannuncio di 6000 licenziamenti alla Montefibre, che nella fase finale potrebbe coinvolgere l'intero movimento sindacale, è stata decisa oggi dalla segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil in una riunione fiume dedicata anche all'esame dei problemi delle pensioni e della ristrutturazione del salario. Per le pensioni è stato approvato un ventaglio di proposte, di cui una ammette il divieto di cumulo fra le pensioni superiori ai minimi e le retribuzioni: chi ha il minimo di pensione potrebbe continuare a lavorare senza alcuna perdita. Sulla ristrutturazione del salario si sono delineate divergenze profonde: la Cgil è pronta ad aprire una vertenza generale a livello interconfederale per affrontare gli automatismi retributivi con particolare riferimento all'indennità di liquidazione e agli scatti di anzianità, la Cisl e la Uil sono nettamente contrarie e sostengono la necessità di rinviare tutto alla normale contrattazione di categoria. Per la Montefibre le strutture regionali e le categorie dell'industria definiranno venerdì le modalità di uno sciopero da attuare il 15 novembre in tutto il settore industriale. Il direttivo della Federazione esaminerà nei giorni 8 e 9 novembre gli sviluppi della situazione nell'intero comparto delle partecipazioni statali e discuterà sulla proposta di un'azione di lotta ancor più generalizzata di quella in programma per la metà del prossimo mese. Le categorie dell'industria e alcuni organismi territoriali (Camere del Lavoro, Unioni provinciali e Camere sindacali) premono perché la Federazione assuma un atteggiamento molto energico di fronte al pericolo di licenziamenti in diversi complessi industriali. La minaccia della Montefibre — sottolinea un documento approvato oggi dalla segreteria unitaria dopo quattro ore di vivace discussione — collegata a tentativi in atto in altre aziende e settori di espellere dalla produzione migliaia di unità, è «una sfida aperta al movimento sindacale e all'insieme dei lavorato■ ri»: Chi lancia questa sfida, prosegue il documento, si assume la responsabilità di «un inasprimento gravissimo dei rapporti tra lavoratori e padronato, tra movimento sindacale e imprenditori: il governo deve essere consapevole delle generali conseguenze sociali e politiche dì tale fatto e non può esserne spettatore, ma ha il dovere di intervenire». In questo quadro la segreteria chiede un incontro «urgentissimo» con il governo per approfondire i problemi dell'occupazione, dei piani settoriali, delle condizioni finanziarie delle imprese e della riorganizzazione delle partecipazioni statali. Nello stesso tempo ritiene necessario «intensificare ed estendere l'azione sindacale per respingere i licenziamenti collettivi e sostenere una concreta politica di occupazione, di riconversione e di sviluppo produttivo». Una prima fase di questa azione è costituita dagli scioperi di categoria e regionali già definiti (Montedison, alimentaristi, tessili, regioni Sicilia e Piemonte) o in corso di definizione. Seguirebbe lo sciopero generale nell'industria e poi astensioni «più massicce» eni x> novembre. In un fonogramma al Presidente del consiglio, i segretari generali Lama, Macario e Benvenuto rilevano la «grave inadempienza del governo» sui problemi della Calabria e sollecita la convocazione immediata di un colloquio. Benvenuto ha dichiarato, riferendosi ai molteplici motivi di inquietudini e di fermento presenti fra i lavoratori: «Se le cose non cambieranno, potremmo essere costretti a proclamare uno sciopero generale». La segreteria ha affrontato altri temi scottanti: pensioni, ristrutturazione del salario, riordino delle partecipazioni •S tei teli 1 PENSIONI — Sono state accolte una serie di proposte contenute in un breve documento predisposto da un comitato di esperti delle tre confederazioni sulla base di un'ampia relazione che sarà perfezionata nei prossimi giorni. Fra i provvedimenti da adottare: la riforma dell'invalidità pensionabile per il futuro, senza nessuno effetto per chi attualmente è riconosciuto invalido; la regolamentazione del cumulo pensione-retribuzione, nel senso di escludere dal divieto di cumulo tutte le pensioni minime (da qualche parte è stata sollecitata una «pausa di riflessione» per le conseguenze che tale misura potrebbe avere in numerosi settori); il riequilibrio delle gestioni deficitarie dei lavoratori autonomi soprattutto attraverso un «deciso incremento» dei contributi; severi controlli per il rilascio delle pensioni sociali; ristrutturazione dell'Inps e concentrazione in esso di nu¬ merosi adempimenti, fra i quali la riscossione dei contributi Inam, Inail, Scau. Nessun accenno, nel documento, alla questione della scala mobile che i sindacati ritengono intoccabile sia per le pensioni, che per le retribuzioni. RISTRUTTURAZIONE del SALARIO — Si sono confrontate, in termini fortemente polemici, le diverse posizioni emergenti sul complesso problema. Tutti d'accordo sulla finalità di fondo, ma tutti divisi sul come arrivare al traguardo. La Cgil ha chiesto tempi brevi per por mano alla revisione degli automatismi, con particolare riferimento all'indennità di liquidazione e agli scatti di anzianità, e una trattativa generale a livello interconfederale. La Cisl e la Uil sono, invece, più favorevoli a prendere tempo: comunque, rifiutano per il momento una vertenza interconfederale, rinviando l'eventuale modifica dei sistemi alla normale contrattazione a livello di categoria. Nessuna decisione. RIORDINO DELLE PARTECIPAZIONI STATALI — Il governo non può più differire un'operazione organica di riassetto che deve tendere al rilancio del settore e, attraverso ad esso, alla sollecitazione dell'intero settore economico e produttivo; investimenti, piani settoriali, impiego tempestivo dei fondi stanziati e in parte inutilizzati, lotta alla disoccupazione. Giancarlo Fossi

Persone citate: Inam, Lama, Macario

Luoghi citati: Calabria, Piemonte, Roma, Sicilia