Mezz'ora di assalti, poi i 6 gol del trionfo

Mezz'ora di assalti, poi i 6 gol del trionfo Dopo la vittoria schiacciante (6-1) sulla Finlandia più favorevole la situazione per i mondiali (grazie alla differenza reti) ma a Wembley sarà "prudente,, non perdere Zaccarelli e Graziani hanno completato il bottino della squadra azzurra al Comunale (Foto La Stampa) I Mezz'ora di assalti, poi i 6 gol del trionfo L'ammucchiata difensiva dei finnici, le risse verbali degli "ultras", gli errori di Bettega e Graziani hanno salvato Enckelman sino al 30' quando la prima prodezza di Roberto ha sbloccato la situazione - Bravi i nostri, disorientati i modesti rivali I giocatori rientrano negli spogliatoi, Bearzot appare finalmente placato, gli ultras (non I tifosi, meglio chiarire) delle due parti continuano la loro sciocca gara a ping pong giocata sulla pelle degli azzurri e del pubblico, in tribuna il collega della radio argentina José Munoz distribuisce sorrisi, strette di mano, opuscoli sul • mundial > e calorosi « arrivederci a Baires ». La goleada azzurra contro la Finlandia è stata puntuale, anche oltre le speranze: solo una nostra distrazione difensiva ha tolto al punteggio la rotondità di un sei a zero che avrebbe rispecchiato appena la differenza dei valori In campo. Il viaggio in Sudamerica per la Coppa del mondo del prossimo giugno è vicino: potremmo persino perdere a Wembley e rimettere a posto la situazione In casa contro il Lussemburgo. Una situazione favorevole che sarà comunque meglio j concretizzare subito, non perdendo a Londra, perché il confronto diretto vale doppio in tutti i sensi. La Nazionale ha sofferto mezz'ora, sia il gioco ostruzionistico dei finnici sia una situazione ambientale (per colpa di pochi) obbiettivamente difficile, poi il primo gol della magnifica serie di Bettega ha sgelato la squadra, Causio ha preso tono, fiducia, al punto da « dettare » quattro gol su sei con i suoi passaggi. La rivalità per la maglia numero sette con Claudio Sala — rivalità sportivisslma che esiste da quando Bearzot ha detto il » no » alla coabitazione, ma acuita oggi non per volontà dei due atleti — ha finito per spronare Causio ad una delle sue migliori prestazioni in azzurro, per continuità di partecipazione alla manovra collettiva. Gli elogi, per Causio come per gii altri, vanno comunque filtrati attraverso un giudizio obbiettivo sui finnici, apparsi ieri una squadra modesta, forte esclusivamente sul piano fisico (statura), salda solo sino a quando gli azzurri sono andati in vantaggio. Non illudano infatti neppure certi balordoni difensivi dei nostri, dovuti soltanto alla progressiva Inconscia deconcentrazione al cospetto di un vantaggio sempre più marcato, ed alla sporadicità delle puntate avversarie. Anche nella prima mezz'ora, ovvero nel periodo In cui Graziani e soprattutto Bettega hanno ■ salvato ■ in più occasioni il già rassegnato Enckelman, la Finlandia aveva mostrato la corda pur salvando la porta. Se Bettega infilava le due palle gol che gli si sono presentate, se fosse entrato Il pallone finito sul palo avrebbe portato il suo bottino personale a sette reti. Con tutto il rispetto possibile per il dominatore della giornata, sette gol in una partita non si segnano se non con la complicità degli avversari. Pensiamo che Roberto, ragazzo intelligente, non sarà di parere diverso. Due infatti delle sue realizzazioni, quelle dell'uno a zero e del cinque a zero, più la deviazione di testa finita sul montante all'undicesimo della ripresa, sono state il frutto di altrettanti « pezzi • di rara bravura atletica e calcistica, di potenza c di coordinazione. In occasione delle altre due reti di Roberto, e di quella di Zaccarelli (filtrato In area come fra I birilli) entra in causa più II demerito degli ospiti, privi dei due migliori difensori: Tolsa, rimasto con il Beerschoot e Suomalalnen, infortunatosi dopo solo sette minuti. Questi rilievi vanno fatti affinché nessuna pericolosa euforia pervada l'ambente azzurro. C'è ancora Wembley, e dopo Wembley l'Argentina: la sempre più probabile qualificazione è solo un traguardo intermedio. Conforta comunque la prova determinata del collettivo, al di là delle prodezze del singoli, preoccupano in prospettiva lontana una certa anarchia tattica dei terzini (tattica, non rendimento individuale quindi), costretti poi a dispendiosi recuperi, e la scarsa scioltezza della coppia centrale della difesa, valida senza dubbio per altre partite (Wembley, eccoj ma non per questa. Ottima invece la cerniera Benetti-Zaccarelli, soliti dubbi su Antognoni. Gli azzurri ieri hanno subito spaventato la Finlandia con una bordata di Bettega a filo di montante (2° minuto), poi Zaccarelli ha cercato Graziani con splendido lancio smarcante, ma il centravanti ha sbagliato l'aggancio. Ancora Graziani ciccava malamente all'8' un tocco al centro (palla sbllencla sulla rete esterna), quindi Bettega smarcato da Antognoni tardava a calciare e colpiva il portiere. L'ala sinistra si ripeteva al 17' su centro di Graziani (buono il controllo, botta fiacca sul fondo), e con il passare del minuti l'area finlandese diventava teatro di continuo balletto aereo sotto I cross, un po' monotoni in verità, degli azzurri. Zaccarelli effettuava al 28' un magnifico tiro al volo dal limite ma la palla, colpita sin troppo bene, finiva addosso al portiere. Era il prologo al primo gol. Rilancio sulla destra di Zaccarelli a Tardelli, scatto stop e rientro di « Schizzo », palla appoggiata lateralmente a Causio, cross, stacco perentorio di Bettega e palla dentro. Era la fine dell'incantesimo, per Enckelman. Raddoppio azzurro al 39': scambio Graziani-Gentile, tiro respinto, corner, nuova « proposta » di Causio dalla bandierina, Bettega tutto solo che appoggia con comodo in porta. Causio tentava la sorte con una bella botta al volo parata, poi Graziani siglava il 3 a 0. Ancora II ■ barone » allungava per il centravanti un tocco di Benetti, e Francesco si faceva perdonare con una gran botta al volo che ■ bucava » Enckelman insaccandosi sotto la traversa. La partenza un po' fiacca degli azzurri nella ripresa non piaceva a Bearzot che si alzava più volte dalla panchina per farsi sentire. Ed al 14' era 4 a 0. Causio per Betnetti, a Bettega, controllo. Makinen che sembra un birillo, tocco di esterno destro in fondo alla rete con la naturalezza di un allenamento. Di diversa fattura II 5 a 0, bell'uno-due Grazlanl-Causio, cross preciso, Bettega che schiaccia... Tutto al 18'. Zoff, già in difficoltà, come distratto, in due occasioni precedenti incassava II gol al 2?', ma senza colpa. Benetti ero il solo ad opporsi di forza ad una puntata di Haaskivi. che si liberava ed infilava con una puntata bassa a filo di montante. Si arrabbiavano gli azzurri, la palla correva da Facchetti a Causio, a Zaccarelli che chiudeva una bella prestazione con slalom e gol, al 27'. Poi si poteva tentare la coppia Sala-Causio con Antognoni a riposo, sarebbe stato un tentativo per portare ad altri gol puntando sulla >rabbia» di Claudio. Ma perché rovinare la bella festa di Bearzot? Bruno Perucca Italia 6 Finlandia 1 ITALIA: Zoff; Tardelli, Gentile; Benetti, Mozzini, Facchetti; Causio, Zaccarelli, Graziani, Antognoni, Bettega. FINLANDIA: Enckelman; Suomalalnen (dal 7' Valtlnen), VIthila; Makinen, Ranta, Jantunen; Haaskivi, Toivola, Suhonen (dal 62' Heikkinen), Heiskanen, Paatalainen. ARBITRO: Doudine (Bulgaria) RETI: Bettega al 30' ed al 39'; Graziani al 46'; Bettega al 59' ed al 63'; Haaskivi al 67'; Zaccarelli al 72*. SPETTATORI: 65 mila circa (62 mila 888 paganti, incasso 211 milioni 807.200 lire.