Agli uccisori di "Mary,, 16 e 32 anni di carcere
Agli uccisori di "Mary,, 16 e 32 anni di carcere Genova: sentenza in Corte d'assise Agli uccisori di "Mary,, 16 e 32 anni di carcere (Nostro servizio particolare) I Genova, 15 ottobre. I Dopo cinque ore e mezzo di | camera di consiglio, la corte d'assise di Genova, presieduta dal dottor Vito Napoletano, ha condannato, ritenendoli colpevoli di concorso in omicidio e rapina, Attilio Sarti e Pietro Romei rispettivamente a 16 e 23 anni. Secondo i giudici, quindi, entrambi gli imputati hanno ucciso «Mary la francese», cioè Maria Luisa Paradiso, l'anziana mondana strozzata il 3 marzo del '75, nel suo alloggio di via San Bernardo, nel centro storico. Sia in istruttoria sia al processo, gli imputati si sono accusati a vicenda, ognuno sostenendo la colpevolezza dell'altro. La corte d'assise li ha ritenuti entrambi colpevoli, ma i giudici hanno creduto più alla versione di Sarti che a quella di Romei; così si spiega la pena minore inflitta al primo. Ad entrambi gli imputati la corte d'assise ha concesso le attenuanti generiche, ciò che li ha salvati dall'ergastolo, la pena richiesta sia per Sarti sia per Romei dal pubblico ministero Luciano Di Noto. Maria Luisa Paradiso, una anziana prostituta nativa dì Cannes, ma da parecchi anni residente a Genova, venne trovata uccisa nel suo alloggio il 3 marzo del '75. Era seminuda, indossava solo una vestaglia, al collo aveva un nastro da funerale con la scritta «Gli amici», un particolare che indirizzò le indagini nel mondo della malavita, facendo supporre una vendetta. Le cose stavano ben diversamente, come si accerrò quando Attilio Sarti, circa due mesi dopo il delitto, si presentò alla polizia, confessando. «Maria Luisa Paradiso l'ha uccisa Pietro Romei. Io facevo dei lavori in casa della donna, avevo scoperto che aveva dei gioielli, insieme facemmo un piano per rapinarla. Il colpo doveva farlo il Romei, che poi mi disse che aveva ucciso la donna. Io con l'omicidio non c'entro, non l'ho com. lesso». Romei, arrestato, ribaltò l'accusa contro l'amico. «E' vero, io dovevo fare la rapina, ma quando entrai in casa della Paradiso, la donna era già morta, ad ucciderla è stato Sarti». Sta di fatto, però, che entrambi gli imputati andarono, insieme, a vendere i gioielli rapinati in casa dell'anziana prostituta Al processo, che ha avuto fasi drammatiche, sia Sarti sia Romei sono rimasti ancorati alle precedenti, rispettive versioni, ed il pubblico ministero ha sostenuto la colpevolezza di entrambi. «Tutti e due hanno concertato la rapina — ha detto il dottor Di Noto — tutti e due sono entrati nell'alloggio della Paradiso, tutti e due l'hanno strozzata. Nessuna attenuante va riconosciuta agli imputati, chiedo per entrambi la condanna all'ergastolo». Dopo questa richiesta, Romei ha tentato di scagliarsi contro Sarti, lo hanno trattenuto i carabinieri. Oggi, dopo le arringhe dei difensori, avvocati Torrigino e Gramatica, la corte si è ritirata in camera di consiglio; ne è uscita nel pomeriggio, il presidente Napoletano ha letto la sentenza: 23 anni a Romei, 16 anni a Sarti. I due imputati sono apparsi come interdetti, Sarti ha mostrato un debole sorriso di soddisfazione perché i giudici hanno creduto sostanzialmente a lui. Piuttosto seccato, invece, il pubblico ministero che, ai giornalisti che gli chiedevano come interpretava la sentenza, ha risposto seccamente: «Lo leggerete nei motivi di impugnazione del verdetto, la procura della Repubblica presenterà appello contro questa sentenza». , g. b.
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