Perchè i rapporti "privilegiati,, tra la Cina di Hua e la Cambogia

Perchè i rapporti "privilegiati,, tra la Cina di Hua e la Cambogia Difficile gioco diplomatico di Pechino nel Sud-Est asiatico Perchè i rapporti "privilegiati,, tra la Cina di Hua e la Cambogia Oltre ad intensificare i rapporti economici e scientifici con l'Europa occidentale e con il Giappone e a considerare in questo periodo la possibilità di diminuire la tensione con Mosca (per favorire la ripresa dell'apporto tecnologico dell'Urss all'economia cinese e indurre gli Stati Uniti a fare maggiori concessioni in Asia), la Cina sta cercando di mantenere un difficile equiliorio nel Sud-Est asiatico. I contatti di Pechino con i governi locali negli ultimi mesi si sono intensificati. Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre si è recato in visita nella capitale cinese il primo ministro e segretario del pc cambogiano. Poi Pot. A metà settembre è giunto in Cina per la seconda volta quest'anno il presidente della Birmania, Ne Win, mentre qualche mese prima, in giugno, il generale Giap e il primo ministro vietnamita Pham Van Dong avevano discusso con i dirigenti cinesi le tensioni esistenti fra i due Paesi e la complessa situazione in Indocina. Chiuso il capitolo delle grandi guerre, quest'area è ora infatti un mosaico di mi- ni-conflitti e di scontri di interesse che potrebbero sfuggire al controllo delle parti in causa. Fra Hanoi' e Pechino è aperta una disputa sull'appartenenza di due arcipelaghi nel Mar della Cina meridionale, le isole Paracel e le Spratly. I cinesi, inoltre, non sono molto soddisfatti dell'influenza che l'Urss ha ottenuto in Vietnam con gli importanti aiuti economici concessi ad Hanoi per la ricostruzione, ma proprio per non perdere ulteriore terreno continuano a fornire assistenza al Vietnam anche se in misura molto più modesta dei russi. Alle «relazioni speciali» sul piano economico, politico e militare che si sono costituite fra il Vietnam e il Laos negli ultimi due anni (e che sono culminate nel luglio scorso con la firma di un trattato venticinquennale di amicizia e di cooperazione), Pechino contrappone rapporti corretti con la Thailandia (con cui invece Hanoi si trova in una situazione di «guerra fredda») ed una stretta alleanza con la Cambogia, che negli ultimi due anni sembra aver preso il posto dell'Albania nelle simpatie della Cina, anche se i cambogiani appaiono ancora più radicali e «scomodi» degli albanesi. Nell'anno e mezzo che è seguito alla vittoria dei khmer rossi (primavera 1975) la Cina è stata praticamente l'unico Paese che ha aiutato il nuovo regime a rimettere in piedi l'economia cambogiana. Pechino ha concesso un'assistenza del valore di 1 miliardo di dollari, ha inviato migliaia di tecnici, riaprendo le poche industrie della Cambogia, fra cui un cementificio ed uno stabilimento tessile. Probabilmente il governo ci I nese ha compreso anche se ! non gradito i motivi per cui ! le autorità del «Kampuchea democratico» hanno applicato tanta durezza nel liquidare i loro nemici, nel trasferire diverse centinaia di migliaia di a Ditanti delle città nelle zone agricole e nell'esecuzione di un piano di ricostruzione autarchico. Il nuovo regime era ancora molto debole, inesperto e avrebbe quindi corso il rischio di cadere sotto l'influenza dei vietnamiti, che già avevano formato l'esercito khmer e posseggono eccezionali doti di amministrazione. Tuttavia, l'isolamento e la militarizzazione della società cambogiana hanno provocato notevoli scontenti presso la popolazione, sono sorte attività di contrabbando e varie migliaia di persone sono fuggite in Thailandia e in Vietnam, dove molti tratti di confine con la Cambogia sono mal definiti e dove risiedono gruppi khmer o misti. Ciò ha indotto quest'anno il governo di Phnom Penh a far leva sul tradizionale e non ingiustificato timore dei khmer di essere assorbiti dai più potenti vicini thailandesi e vietnamiti facendo della resistenza al nemico esterno un fattore importante di consenso al regime. In gennaio e nell'estate di quest'anno sono avvenuti due scontri sanguinosi al confine fra Cambogia e Thailandia, mentre a partire dal marzo e fino alla fine di settembre a più riprese i vietnamiti e i khmer si sono combattuti impegnando artiglieria, mezzi blindati e aerei. Con la sua missione a Pechino, Poi Pot ha voluto quindi rafforzare la posizione della Cambogia nella regione, ottenendo una rinnovata dimostrazione d'appoggio da parte del potente alleato, in un momento in cui Hanoi ha inviato a Phnom Penli un invito-ultimatum a trattare. Giovanni Bressi

Persone citate: Giovanni Bressi, Pham Van Dong