Cee: la disoccupazione giovanile continuerà ad affliggere i Nove

Cee: la disoccupazione giovanile continuerà ad affliggere i Nove Cee: la disoccupazione giovanile continuerà ad affliggere i Nove (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 13 ottobre. La Commissione europea presenterà al prossimo Consiglio dei ministri della Cee un documento con alcune proposte per ridurre la disoccupazione giovanile, che ormai colpisce nei nove Paesi due milioni di persone al di sotto dei 25 anni. Il numero dei giovani disoccupati si è quadruplicato dal 1969 e la loro percentuale (quasi sei milioni in Europa) è passata dal 24 al 37 per cento. Il documento della Commissione non è ottimistica e dice: «E' quasi certo che la disoccupazione giovanile resterà ad un livello eccezionalmente alto nei prossimi anni». Ciò è anche dovuto all'alta natalità degli Anni '60. Il documento della Commissione, opera del commissario per la politica sociale Vredeling, riconosce che tutti i Paesi della Comunità hanno adottato misure a favore dell'occupazione giovanile mediante premi all'occupazione o con sgravi fiscali per una spesa totale di quasi 400 miliardi di lire che dovrebbe avere facilitato l'assunzione di circa 250 mila giovani in Europa. A livello comunita¬ rio, invece, troppo poco è stato fatto. li fondo sociale europeo ha speso in tre anni soltanto 250 miliardi di lire per aiutare la formazione professionale dei giovani, mentre le richieste di aiuti sono ammontate a 600 miliardi di lire. Nella sua comunicazione al Consiglio dei ministri, la Commissione esecutiva della Cee propone ora di estendere l'intervento finanziario nel quadro del Fondo sociale, o al di fuori di esso, a beneficio dei giovani disoccupati e di attuare misure più generali atte a incoraggiare nei Paesi della Comunità l'occupazione del giovani. Si tratta di un documento giudicato un po' deludente perché non è «cifrato» dalla spesa globale necessaria per rimediare a uno dei fenomeni più gravi dell'Europa di oggi, anche se il documento chiede vagamente che siano accresciuti i fondi a disposizione della politica sociale in aiuto ai giovani. E Consiglio dei ministri, inoltre, è per tradizione avaro e questo documento, dopo numerosi vertici europei e conferenze tripartite che hanno denunciato la gravità del problema, rischia di rimanere un altro «libro dei sogni» della Comunità. Il commissario Vredeling avrebbe dovuto precisare meglio oggi le sue intenzioni in una conferenza stampa, ma non l'ha potuto fare perché indisposto. E' stato chiesto al portavoce Santarelli se fra le cause della di] soccupazione in Italia non ci sono anche le condizioni pesanti della Cee (oltre che del Fondo monetario internazionale) sulla spesa pubblica e se non sarebbe il caso di modificarle, ma è stato risposto che queste condizioni rimangono ancora valide. Il documento della Commissione parla vagamente di ricerca di nuovi tipi di aiuti all'occupazione giovanile e si limita a dire che «un contributo finanziario della Comunità per questo tipo di interventi sembra desiderabile». In realtà da tre anni, si parla nella Cee di disoccupazione giovanile, ci sono state dichiarazioni solenni ai Consigli europei e impegni verbali in altre occasioni ufficiali, ma le uniche misure concrete per alleviare questo problema sono state prese dagli Stati membri (Italia compresa). r. p.

Persone citate: Santarelli

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia