Difesa, disarmo, Est-Ovest nei colloqui Tito-Giscard di Alberto Cavallari

Difesa, disarmo, Est-Ovest nei colloqui Tito-Giscard La visita del Maresciallo a Parigi Difesa, disarmo, Est-Ovest nei colloqui Tito-Giscard (Dal nostro corrispondente) Parigi, 13 ottobre. La visita di Tito a Parigi ha registrato oggi la giornata principale con un lungo colloquio fra il Maresciallo e Giscard interamente dedicato alla difesa, al disarmo, alle relazioni Est-Ovest, e al recente viaggio nell'Urss e in Cina del Capo di Stato jugoslavo. Domani, restano le conversazioni allargate alle due delegazioni, consacrate alle questioni bilaterali; poi, il congedo e la partenza di Tito per un breve viaggio privato in provincia. La stampa francese non manca di sottolineare che le conversazioni Tito-Giscard sono accompagnate da due fatti «indicativi». Il primo è che il nuovo Presidente cinese Hua Kuo-feng ha mandato al Maresciallo un telegramma (pubblicato ieri dai giornali di Belgrado) nel quale si usa per la prima volta la parola. «compagno». Durante la visita di Tito a Pechino era stata usata nei brindisi solo l'espressione «Capo di Stato», mentre la stampa usava l'espressione «Capo del partito comunista jugoslavo». Successivamente, parlando del viaggio di Tito, la stampa cinese aveva cominciato a definire Tito «compagno». Ma è la prima volta che Pechino chiama Tito «compagno» in un messaggio ufficiale. Il secondo fatto sottolineato è che — mentre Tito s'incontra con Giscard — il Segretario americano alla difesa Harold Brown comincia oggi a Belgrado i suoi primi incontri col generale Nicolas Ljuobitchitch, Segretario della Difesa jugoslava. Oggetto degli incontri (secondo le dichiarazioni del Segretario agli Esteri Kalezitch) «quel 20 per cento d'armi che la Jugoslavia non produce con l'industria nazionale, e che viene coperto con acquisti all'estero aventi carattere strettamente commerciale». Nella sostanza, l'Amministrazione Carter porterebbe avanti quel negoziato intrapreso dall'Amministrazione Ford, in merito alla fornitura americana di armi soprattutto elettroniche. Le prime conversazioni di un anno fa erano fallite perché due paesi avevano posizioni divergenti cui gli americani davano un significato politico; e perché la stampa americana aveva dato alla trattativa una pubblicità troppo vasta, sgradita a Belgrado. Ora, dopo un viaggio di Kardelij negli Usa, sembra che il negoziato sia stato rimesso a fuoco e che Brown debba avviarlo alla conclusione prima dell'arrivo di Tito a Washington. La ripresa delle trattative con gli Usa è stata accompagnata da Brown con una dichiarazione alla stampa sul("«interesse durevole americano per l'indipendenza jugoslava». Belgrado (che da una decina d'anni acquista armi dall'Urss, con operazioni strettamente commerciali che non impegnano politicamente l'acquirente) sembra particolarmente interessata a questo «interesse durevole» che fa del resto da sfondo a tutti i viaggi di Tito. Pertanto (è il commento più diffuso) la tappa di Parigi va vista come un «anello che si aggancia» alle novità nate dalla tappa cinese e a quelle che potranno nascere dalla tappa americana in preparazione. Nelle conversazioni con Giscard, infatti, questo è il tema che ha prevalso sugli altri: la necessità che la Jugoslavia preservi unità e indipendenza anche in un dopo-Tito che potrebbe vedere una disgregazione «indotta» delle sei repubbliche federate, sulla base di pressioni bulgare sui macedoni. E naturalmente i due temi più vasti — distensione e disarmo — sono stati esplorati oggi alla luce di questa ipotesi. Prima preoccupazione di Tito è stata di sondare se la Francia condivide la famosa dottrina Sonnenfeld (o le «letture» che ne sono state date) circa la «tollerabilità» di un protettorato sovieto-bulgaro sulla Macedonia. Seconda preoccupazione di Tito è di capire se le famose «nuove iniziative» che la Francia intende prendere quest'inverno all'Onu sul disarmo possano destabilizzare il Mediterraneo. Sembra che le risposte date da Giscard siano state soddi¬ sfacenti per il Capo di Stato jugoslavo, per quanto il Presidente abbia tenuto a ricordare spesso «le differenti scelte fatte dai due Paesi nella loro organizzazione interna, nel loro sviluppo, e nelle loro alleanze». Soprattutto sul disarmo Giscard ha ricordato «il ruolo svolto dalla Jugoslavia nel fissare una speciale sessione primaverile dell'Onu consacrata al grande problema, e a cui la Francia si prepara a partecipare attivamente». Se si deve credere alle anticipazioni, il comunicato congiunto di domani non mancherà di registrare molti punti di contatto, per quanto sulla distensione i colloqui hanno potuto essere meno approfonditi che sul disarmo dato il brusco confronto tra russi e americani registrato dalla conferenza di Belgrado. Alberto Cavallari

Persone citate: Brown, Harold Brown, Hua Kuo-feng, Nicolas Ljuobitchitch, Sonnenfeld