Processo all'ex segretario di Zamberletti e proscioglimento per il prefetto di Udine

Processo all'ex segretario di Zamberletti e proscioglimento per il prefetto di Udine Scandalo in Friuli: richieste del procuratore di Savona Processo all'ex segretario di Zamberletti e proscioglimento per il prefetto di Udine (Nostro servizio particolare) i zSavona, 12 ottobre. . SConcussione per Giuseppe j dBalbo, l'ex segretario partico- Rlare del commissario straor- ldinario del governo per il. lFriuli, Zamberleti; stesso | dreato per Gerolamo Bandera, ; cil sindaco di Maiano. (Balbo I de Bandera sono in carcere a dSavona). Tentata concussione rper l'aw. Romeo Pastrengo, | ex presidente dell'ospedale S. fPaolo di Savona; prosciogli- «mento per il prefetto di Udine, Domenico Spaziarne e per i il funzionario del suo ufficio, dottor Labia, che nel periodo del terremoto era addetto al settore pre-fabbricati. Il prefetto Spaziante era stato indiziato per una presunta «omissione di denuncia» e tentata concussione; il Labia era indi- gsfdritndl« ziato di «omessa denuncia)» Sono le richieste formulate dal procuratore capo della Repubblica, a Savona, Camil lo Boccia, a conclusione del l'inchiesta per lo «scandalo del Friuli». Il fascicolo pro cessuale passa adesso al giù dice istruttore del tribunale di Savona, Renato Acqua rone. Le richieste del p. m. con fermano nella sostanza i «contenuti» delle prime indu¬ gini ma pongono sotto diversa luce la posizione del prefetto di Udine Spaziante e del dottor Labia. L'alto funzionario e l'addetto ai prefabbricati infatti erano stati coinvolti nello scandalo da rivelazioni di Renato Carozzo e Irene Allegro, i titolari della ditta «Precasa» di Savona, per un reato non grave (quello di omessa denuncia) sul piano penale ma certamente pesante sul piano morale. Pareva che entrambi, di fronte alle lamentele del Carozzo, che diceva gli erano state chicle delle «tangenti», avessero preferito « ignorare » evidentemente gli accertamenti del procuratore Boccia e del giudice Acquarone hanno permesso di stabilire che non vi fu irregolarità nel comportamento del prefetto e del funzionario. Tutta la vicenda Friuli, che adesso passa al giudice istruttore si basa sulle rivelazioni del Carozzo e della Allegro. Si è poi arricchita, nel prosieguo delle indagini, di una nutrita documentazione e di un circostanziato testimoniale. L'in- chiesta, che i friulani hanno definito «la scossa più forte del terremoto che distrusse le nostre città», ha portato alla luce tuttavia altri episodi che devono essere approfonditi nei quali sono coinvolti altri personaggi. C'è ad esempio la posizione di Luigi Brollo, il sindaco di Artegna, accusato di truffa ed abuso di un foglio in bianco: la sua posizione, ha concluso il p.m., deve essere esaminata in un processo separato. Ci sono altri fatti, «macroscopici», che l'inchiesta di Acquarone e del sostituto procuratore Stipo, di Savona, ha portato in evidenza, ma per quali «occorre una verifica più circostanziata». Su queste cose indaga intanto anche il giudice Tosel, di Udine. La posizione dei personaggi coinvolti. Giuseppe Balbo è accusato di aver ricevuto 2 assegni, per 10 milioni, da Irene Allegro. Lo ammette ma dice di aver versato la somma ad un «cittadino estremamente bisognoso». Il beneficiario invece sarebbe Roberto Brollo, figlio del sindaco di Artegna. Gerolamo Bandera avrebbe ricevuto 10 milioni da Renato Carozzo, poi alcuni regali: una penna d'ero e due quadri. Il sindaco di Maiano nega. AU'avv. Pastrengo di Savona, l'accusa contesta di aver richiesto al Carozzo, proponendosi come mediatore verso il sindaco Bandera, di versare 200 milioni in un libretto al portatore di cui avrebbe dovuto essere l'intestatario. Anche il legale respinge le accuse. Bruno Balbo Giuseppe Balbo Romeo Pastrengo Girolamo Bandera