E' stato colpito da 6 pallottole

E' stato colpito da 6 pallottole E' stato colpito da 6 pallottole Rinaldo Camaioni è un ex campione di salto « triplo » con due titoli Italiani conquistati nel '63 e nel '69. E' originario di Ascoli Piceno ma dal '60 è a Torino con il fratello Giuseppe, anche lui funzionarlo Fiat addetto al settore acquisti. SI è sposato nel '68 con una compagna di lavoro, Licia, impiegata presso gli uffici di corso Marconi. Dalla loro unione è nato un figlio, Glanmarco di 4 anni. Nell'azienda è entrato nel '61 come operalo e via via ha percorso tutte le tappe della carriera fino a raggiungere due anni fa l'Incarico di funzionario alle relazioni sindacali dello stabilimento «Carrozzerie Mlraflori». « E' fiero di questo incarico — dice 11 fratello, Giuseppe — e crede molto in questo tipo di lavoro. Ha il compito di fare da collegamento fra i sindacati e la direzione e in due anni l'ha svolto sempre con molta responsabilità. Nelle fasi più cruciali delle trattative il suo contributo è stato più di una volta determinante ». Il funzionario Fiat ferito è uscito dalla camera operatoria del Cto dopo 5 ore. L'Intervento dell'equipe del dott. Pugliese è stato molto difficile perché un prolettile gli ha spaccato 11 femore destro. Afferma li dott. Pugliese: «Se tutto andrà bene guarirà in 90 giorni. Noi, oltre a ridurre la frattura abbiamo dovuto anche togliere decine di frammenti di piombo. Infatti dopo l'urto contro l'osso la pallottola si è frantumata ». Quando Rinaldo Camaioni è uscito dalla camera operatoria aveva già ripreso 1 sensi. Gli chiediamo: «Pensava di essere nel taccuino delle Br? ». «No. MI sono sempre comportato correttamente e i miei rapporti con il sindacato e gli operai sono sempre stati ottimi». «Si occuperà di nuovo di sindacati?» «Certo, sono convinto di essere utile nelle trattative. E poi mi interessano i problemi del lavoro. In due anni mi sono sempre Impegnato a fondo». Rinaldo Camaioni è disposto a rispondere a tutte le domande ma interviene il fratello: «E' molto stanco». Ma Camaioni dà ancora un breve racconto sull'attentato: «.Ricordo poco della sparatoria perché sono stato aggredito alle spalle. Ho visto un giovane con una pistola in pugno e sentito un forte bruciore alle gambe. In mano aveva una cartella e con questa ho colpito l'arma. Gllel'ho abbassata ma II bandito ha continuato a sparare. Ricordo quando ero bocconi sull'asfalto. Sentivo i colpi e le urla di Lieta. Ho capito subito che mi avevano rotto il femore ed ho gridato a mia moqlie: "Non muovermi, aspetta l'ambulanza" ». La vittima dell'attentato: "Mi hanno aggredito alle spalle"

Persone citate: Camaioni, Rinaldo Camaioni

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Torino