Finiranno le torture in nome della scienza di Bruno Ghibaudi

Finiranno le torture in nome della scienza Il disegno di legge contro la vivisezione Finiranno le torture in nome della scienza (Nostro servizio particolare) Roma, 11 ottobre. La vivisezione sui mammiferi e sugli uccelli sarà in genere vietata. Quella per scopi didattici non sarà più autorizzata. Non saranno inoltre autorizzati gli interventi chirurgici che mirano a rendere afoni gli animali attraverso il taglio delle corde vocali. Per sottoporre animali ad esperimento gli Istituti scientifici pubblici e privati, gli ospedali e i laboratori farmaceutici saranno obbligati a richiedere apposita autorizzazione al ministero della Sanità e dovranno dimostrare di essere costretti a ricorrere a questi esperimenti per esigenze di ricerca scientifica. E anche quando riceveranno l'au torizzazione, le sperimentazioni dovranno essere legate ad un programma di cui dovrà essere precisato il responsabile. Per i trasgressori alle nuove norme saranno previste severe sanzioni. Alla vigilanza sulle sperimentazioni con gli animali dovranno partecipare anche le Regioni. A grandi linee, questo è il contenuto più importante del nuovo disegno di legge per rinnovare la normativa est stente in materia di vivisezione e sperimentazione sugli animali preparato dal ministero della Sanità. Lo schema è già stato inviato ai ministeri della Pubblica istruzione, Ricerca scientifica. Industria, Regioni, Grazia e Giustizia per ottenere l'adesione preventila. Il testo definitivo sarà quindi sottoposto al Consiglio dei ministri, affinché lo faccia suo, dui ministro della Sanità senatore Dal Falco. «Abbiamo predisposto questo disegno di legge non soltanto per aderire alle sollecitazioni di tutti coloro — e sono moltissimi — che invocano un trattamento più umanitario per gli animali da esperimento ma anche per aggiornare una normativa ormai superata dai tempi e che può offrire risultati controproducenti alla ricerca — ci ha detto l'onorevole Ferdinando j Russo, sottosegretario alla | Sanità, che si è occupato del j progetto legislativo —. Quello I della vivisezione è un proble! ma che va affrontato con reaI lismo ». A smuovere larga parte deli l'opinione pubblica in direzio¬ ne antivivisezionista, informandola degli inutili errori perpetrati in nome della scienza, ha contribuito moltissimo la campagna coraggiosa e appassionata di Han Ruesch, lo scrittore di origine svizzera che ha raccolto le sue accuse documentate e raccapriccianti nel best seller «L'imperatrice nuda», e cioè la scienza, che appare vestita solo perché si copre di false glorie ma in realtà è nuda «Milioni di animali indifesi — scrive Ruesch — e cioè cani, gatti, conigli, cavie topi, scimmie, maiali ma anche cavalli, asini, capre, pecore, uccelli e perfino pesci, vengono giorno per giorno immobilizzati e imbavagliati, oppure gli si recidono le corde vocali, lentamente accecati con acidi, avvelenati a piccole dosi, sottoposti a soffocazione intermittente, infettati con morbi mortali, sventrati, eviscerati, segati, bolliti o arrostiti vivi, congelati per essere riportati in vita e di nuovo congelati, lasciati morire di fame e di sete, molto spesso dopo che sono state resecate loro le ghiandole surrenali o l'ipofisi o il pancreas, oppure sezionato il midollo spinale». In Italia gli animali sottoposti a sperimentazione supe rano il milione e mezzo l'anno. Serve a qualcosa questo spaventoso tributo di sofferenza? Chi crede che gli animali vengano sacrificati soltanto per perfezionare le metodiche operatorie o immunologiche dei trapianti, oppure per alta ricerca medica e biologica si disilluda: spesso gli esperimenti sono del tutto inutili per la scienza (c'è stato perfino chi impiccava cani per calcolare la durata dell'agonia di Cristo) e diventano soltanto l'espressione di autentico sadismo. Il fatto che un numero via via crescente di farmaci venga ritirato dal commercio sotto l'accusa di contenere sostanze cancerogene o comunque dannose per la salute umana invita ad essere cauti prima di sostenere che la sperimentazione preventiva dei farmaci sugli animali deve essere considerata un passaggio indispensabile e insostituibile. Se molti farmaci si stanno dimostrando pericolosi per i l'uomo si può verosimilmente ' supporre che le prove sugli animali — richieste dalle nor- me sanitarie prima di autorizzare la distribuzione di un farmaco — non sono mai state fatte con la serietà necessaria oppure che i risultati ottenuti con gli animali siano trasferibili all'uomo in misura assai inferiore a quanto ancora oggi si crede. In entrambi i casi si deve ugualmente concludere che la sperimentazione sugli animali si sta rivelando non soltanto superata ma anche ingannevole e quindi pericolosa per l'uomo. Fino ad oggi la carenza di controlli efficaci ha contribuito a favorire maltrattamenti e abusi: molti animali vengono operati senza anestesia o lasciati morire — appena la loro utilità pratica viene a cessare — senza assistenza postoperatoria. Bruno Ghibaudi IMillllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Persone citate: Ruesch

Luoghi citati: Italia, Roma