Dalla Regione 2 miliardi subito per interventi di grande urgenza

Dalla Regione 2 miliardi subito per interventi di grande urgenza Dopo il disastro: che cosa farà il governo piemontese Dalla Regione 2 miliardi subito per interventi di grande urgenza Viglione: "Scontiamo le conseguenze di un'errata politica del territorio" - Finora, per esempio, alle sponde dei fiumi avrebbe dovuto pensarci lo Stato - "Ma noi abbiamo speso ugualmente 15 miliardi per arginature. Senza, sarebbe stato peggio" Centoventi Comuni, di cui 83 nell'Alessandrino, hanno subito danni più o meno Ingenti dall'alluvione, la seconda dopo quella un po' meno grave di questa primavera, seguita a breve distanza da altre piogge che provocarono altri guai su quelli non ancora rabberciati. Questa ondata autunnale ha di nuovo Infierito su zone già colpite e si è estesa su altre ancora indenni. La domanda che tutti sì fanno è questa: « Ma perché non si è provveduto prima? ». La risposta è venuta il 29 settembre scorso da un tecnico della Regione in un incontro col Magistrato del Po: « / danni al territorio sono di origine remota: montagne e colline diboscate, condomini costruiti nelle golene di fiumi e torrrnti che erano lo sfogo naturale delle ondate di piena, cave di ghiaia che hanno distrutto argini, naturale deperimento del medesimi, ai quali non si è mai provveduto ». Inoltre: tutte le strade di campagna sono state asfaltate, le aie ricoperte di cemento, molti terreni che una volta erano agricoli ora sono diventati abitazioni o fabbriche. La pioggia non cade più su un terreno che l'assorbe, ma scivola sui tetti, sul cemento, sull'asfalto e va a ingrossare subito fiumi e torrenti. Tutto questo insieme di fattori causa i disastri che il Piemonte sta oggi drammaticamente vivendo. I danni fino ad ora accertati sono di un centinaio di miliardi. Chi li paga? Quali compiti ha la Regione? Quali sono i suoi poteri? Ieri mattina la giunta ha stanziato due miliardi per opere di pronto intervento. « Ma bisogna chiarire — dice il presidente Viglione — che si tratta proprio di interventi immediati, cioè di quelli che servono per riattivare provvisoriamente un acquedotto intasato, liberare una strada dallo strato di fango che la ricopre, acquistare medicinali, riportare d'urgenza la luce in una frazione isolata, ricoverare in albergo qualcuno la cui casa è inabitabile. Cioè, opere di sopravvivenza ». In questi casi non si bada troppo per il sottile se la « competenza » è del Comune o della Provincia: si interviene, e basta. Oggi, per decisione dei capigruppo, si svolgerà, presso la sede della giunta, un incontro al quale sono stati invitati tutti i parlamentari e gli esponenti delle forze politiche « per verificare insieme le iniziative da assumere a livello statale ». E' probabile che si chieda una modifica e integrazione della legge appena varata per l danni dell'alluvione di maggio; cioè un'estensione dei limiti territoriali per la sua operatività e un'integrazione delle sue disponibilità finanziarie. — Ma la Regione, oltre a questi interventi dì emergenza ed a sollecitare il governo, non può fare altro? « Fino a questo momento ben poco, non abbiamo poteri. Tutto quanto riguarda i fiumi è di competenza dello Stato. Ripeto: fino ad oggi, perché la legge 382 ci affida dal 1- gennaio '78, insieme con "competenze amministrative" anche compiti precisi ». Ne abbiamo già accennato domenica, ma è bene ripeterlo: la legge 382 e il decreto di attuazione 616 affidano alle Regioni « tutte le opere idrauliche in bacini che non siano a carattere ir.terregionale ». Vale a dire: finori gli alvei del fiumi erano tabù per la Regione: dal 1" gennaio, con l'entrata in vigore della legge, saranno di sua competenza. Inoltre: anche « l'apertura di strade e cave » diventa di competenza regionale ed è sperabile che non si assista più allo scempio attuale di montagne distrutte, di fiumi rovinati con un permesso di estrazione ghiaia per concedere il quale la Regione non è stata nemmeno interpellata. Nel capitolo agricoltura e foreste le competenze sono più consistenti. Per esemplo: il rimboschimento diventa di competenza regionale, come pure « le norme integrative per la difesa dei boschi dagli Incendi » e « la sistemazione idrogeologica e la conservazione del suolo, le opere di manutenzione forestale, le funzioni relative al vincolo idrogeologico ». Infine l'articolo 70 precisa: a Sono trasferite alle Regioni le funzioni amministrative esercitate dal ministero dell'Agricoltura e foreste in materia di interventi conseguenti a calamità naturali o avversità atmosferiche di carattere eccezionale ». Questa materia era finora gestita dalla legge 364 del 1970 che prevedeva la costituzione « presso il ministero dell'Agricoltura » di un fondo di 50 miliardi. La legge rimane, ma ora sono le Regioni a gestirla. « L'essenziale — precisa Viglione — è che con le competenze ci vengano trasferiti anche i fondi, altrimenti continueremo a fare i salti mortali, trasferire cento milioni da un capitolo di bilancio all'altro, sema venire a capo di nulla ». Ci sarà comunque sempre un po' di contrasto, perché lo Stato riserva a se stesso il compito « di prelevare dal fondo la somma da assegnare, su proposta della Regione interessata ». In base alle nuove norme di legge il presidente della giunta Intende presentare al consiglio un disegno di legge che preveda gli interventi in caso di calamità naturali « ma nell'ambito del riassetto del territorio ». Aggiunge: « JVon è comunque che finora siamo rimasti con le mani in mano. Abbiamo fatto, per esempio, opere ai arginatura per 15 miliardi e senza dì esse il Tanaro soprattutto avrebbe fatto danni molto più gravi di quelli, pur gravissimi, che lamentiamo. Abbiamo iniziato l'opera di forestazione e già collocato circa 10 milioni di alberi anche dove non eravamo per legge competenti, cioè, sulle rive dei fiumi e in montagna. Non sono le piante messe in città, nei giardini e sui balconi che contano, è l'opera sistematica di rimboschimento che potrà portare frutti, anche se purtroppo non subito ». In quel momento suona il telefono. E' la Fiat-Allls che mette a disposizione sei grossi mezzi per movimento terra ìiì;' gli uomini per manovrarli. E' un'offerta che Viglione accoglie con un respiro di sollievo: « Ci fa risparmiare 300 mila lire al giorno ». Domenico Garbarino Ac

Persone citate: Domenico Garbarino, Senza, Viglione

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