Sono 11 i morti nell'Alessandrino di Franco Marchiaro

Sono 11 i morti nell'Alessandrino Sono 11 i morti nell'Alessandrino Un uomo annegato a Castelceriolo; scomparsi anche due giovani a bordo delle loro auto travolte dal torrente Orba (Dal nostro inviato speciale) Tortona, 8 ottobre. Altri nomi si aggiungono purtroppo al tragico elenco delle vittime di questo nubifragio che si è abbattuto nella notte di giovedì su un vasto arco della provincia di Alessandria, dal capoluogo a Tortona, a Serravalle, ad Ovada, ad Acqui. Stamane un uomo è morto a Castelceriolo, sobborgo di Alessandria, annegato in una profonda buca piena d'acqua provocata dall'ingrossamento del Bormida a lato dell'autostrada Torino - Alessandria - Piacenza. E' il contadino Pio Pipistrello, 35 anni, abitante a Castelceriolo in via Conduttori 12. Altri due morti, invece, vengono dati per sicuri nella zona di Predosa, una località tra Alessandria e Ovada, ancora isolata. Nel torrente Orba, presso il Lido di Predosa, sono state recuperate due «127» travolte nella notte di giovedì dalla piena del torrente. Appartengono a due giovani: Alfredo Dogali, 24 anni, abitante a Cassi nelle (Ovada) e Giuseppe Traverso, di 25 anni, residente a Novi Ligure in via Lodolino 17. I due sono scomparsi, nessuno ha loro notizie e per il momento sono ufficialmente considerati dispersi. Sale così a undici il numero delle vittime dell'alluvione. Gli altri, ricordiamo, sono la signora Angela Traverso ed il padre Natale, di 42 e 79 anni, rispettivamente moglie e suocero del geometra Lorenzo Demicheli, presidente dell'amministrazione provinciale; l'agricoltore Giuseppe Repetto, 69 anni, tutti da Serravalle Scrivia; i quattro tortonesi annegati negli scantinati delle loro abitazioni in rione San Bernardino di Tortona: il fotografo Angelo Davio, 53 anni, il figlio Massimo, di 23, studente universitario, il suocero del Davio, Guglielmo Ravasi, 79 anni e il corriere Luigi Cioccale, 54 anni; un morto infine ad Acqui, Carlo Scazzola, 54 anni. Di altri dispersi, fortunatamente, non si hanno notizie. Mentre si contano le vittime, tutti i mezzi e gli uomini dell'amministrazione provinciale, i vigili del fuoco, reparti dei carabinieri, della polizia, della Guardia di finanza, dell'esercito, gruppi di volontari, sono impegnati nell'opera di primo intervento per cercare di far tornare al più presto la normalità nell'area disastrata. Il maltempo continua intanto a imperversare con rovesci d'acqua che rendono più difficoltosa l'opera dei soccorritori. Maltempo e pioggia rendono inoltre precaria la situazione: si temono altri allagamenti, le popolazioni sono in allarme. In particolare fa paura ora la situa¬ zione del Po nel Valenzano e nel Casa-lese: il livello del fiume è già di circa un metro sopra la misura di guardia; si rinforzano gli argini per evitare il peggio. Alcuni cascinali sono stati evacuati per misura precauzionale nelle campagne di Bozzole. Timori a Valmacca. Nella zona si vivrà una notte di veglia ansiosa. Quattrocento uomini tra carabinieri e agenti di p.s. e militari sono partiti verso il Casalese con fotoelettriche: si lavorerà per rafforzare gli argini. Le zone più colpite dal disastro sono l'Acquese, l'Ovadese, Tortona e Serravalle Scrivia; marginalmente interessato l'Alessandrino e coinvolti poi numerosi piccoli co¬ muni. A Serravalle Scrivia — | dove nella notte tra le mace-1 rie della villa e adiacente ca- ] sa colonica travolte dalla fra-1 na è stata recuperata la sai-1 ma dell'ultima delle tre vittime, il Repetto — si cerca di fare un bilancio dei danni, gravi. «Soltanto per le opere pubbliche (fognature, strade, acquedotti) — dicono in Comune — la stima più benevola è di mezzo miliardo; poi vi sono quelli notevolissimi alle case, alle cascine e alle colture agricole. Un bilancio sarà j possibile tra qualche giorno; saranno centinaia e centinaia di milioni». A Serravalle vi sono almeno 150 persone senza tetto, ospitate presso parenti o a cura dell'amministrazione comunale. Il disa- stro è stato provocato dal violento scorrimento delle ac que e delle frane che scende vano dalla collina: case e ca scine investite e parzialmente abbattute o danneggiate, in modo tale da essere evacuate. Oltre ai tre morti vi sono state 18 persone ricoverate in ospedale per leggere ferite o per lo stato di choc. Nella parte bassa del Comune, allagamenti, invece, provocati dallo straripamento dello Scrivia. La statale 35 per Genova e la ferrovia Torino - Genova sono sempre interrotte da frane (sulla linea ferroviaria frane anche a Stazzano). Imprese edili della zona, volontari, militari sono al lavoro per ripristinare i danni. «Nella giornata di ieri — dicono ancora in Municipio — vi sono stati disguidi, difficoltà nell'ottenere il rifornimento di mezzi necessari, per conflitti di competenza. Oggi si lavora». Occorreranno comunque molti giorni per tornare alla normalità. Non certo migliore la situazione a Tortona dove la violenza della piena del torrente Ossona ha investito il popoloso rione di San Bernardino provocando danni a negozi, ditte artigianali, industrie. «Occorreranno alcuni giorni — dicono il sindaco Galluzzi ed il "vice" Brighenti — per fare un bilancio dei danni che sono certamente ingenti, dell'ordine di miliardi. La popolazione piangendo i suoi morti e per la nuova sciagura provocata dall'Ossona, dimostra fermezza d'animo e grande volontà di ripresa. Ovunque si lavora per tornare alla normalità». Abbiamo detto di Tortona e Serravalle, dove si sono avuti i danni maggiori; ma la situazione è ancora precaria in tanti altri centri minori, da Cassano, a Voltaggio, a Stazzano, a Predosa, a Castellazzo, ad Alessandria stessa, dove altri allagamenti si sono avuti in periferia per lo straripamento della Bormida. Grave la situazione a Gavi Ligure (tra l'altro è andato distrutto tutto il raccolto dell'uva), a Carpeneto, a Montaldo Bormida (il sindaco ha lanciato un appello perché mancano viveri e scorte), nelle frazioni isolate attorno a Serravalle e a Capriata d'Orba, a Silvano, dove si hanno numerosi smottamenti. Bloccati gli acquedotti di Gavi Capriata e Silvano. Un quadro drammatico, con danni valutabili a molti miliardi e se la situazione meteorologica non migliorerà, destinati forse ad aumentare. In un «vertice» in prefettura, presieduto dal ministro Donat-Cattin e dal sottosegretario Pastorino che verrà probabilmente nominato commissario straordinario, presenti i parlamentari di tutti i partiti e amministratori regionali, provinciali e locali, sono state fatte due precise richieste. La prima riguarda la dichiarazione dello stato di emergenza delle zone alluvionate, richiesta indirizzata al governo; in secondo luogo si vuole ottenere l'emanazione di una legge speciale per poter ottenere i fondi necessari all'opera di ripristino delle zone sinistrate e delle opere pubbliche. Franco Marchiaro