Uno spaventoso viaggio tra i lutti e tante rovine di Luciano Curino

Uno spaventoso viaggio tra i lutti e tante rovine Uno spaventoso viaggio tra i lutti e tante rovine (Dal nostro inviato speciale) Alessandria, 7 ottobre. Un altro nubifragio dopo quello che ieri ha sconvolto Genova. Questo ha flagellato il Piemonte basso orientale e il retroterra ligure, causando morte e distruzione. Il cielo è gonfio di nuvolaglia e piove ancora, a scrosci. Si ha paura per quello che potrebbe accadere nelle prossime ore. L'esercito è in stato di allerta. Incontro il presidente della Regione Viglione. «E' uno spettacolo che stringe il cuore» dice. Va in prefettura per un incontro con amministratori, tecnici e militari. «Ma perché il nostro Paese cosi bello è anche così sfortunato?» dice. Viglione non può farmi un quadro esatto della situazione. Nessuno può farlo. Forse domani, se non si aggiungerà altro disastro al disastro. Non si può stendere un preciso bilancio, perché vasta è la zona colpita, troppe strade sono bloccate da frane o sbriciolate dalla piena dei torrenti, ponti sono crollati, linee telefoniche sono state strappate per lungo tratto, molti paesi e frazioni e ca scinali sono isolati. Nove è il numero dei morti finora accertati (4 a Tortona, 3 a Serravalle Scrivia, 1 ad Acqui eia Campo Ligure). Ma si teme che il numero possa salire perché, qua e là, mancano notizie di alcune persone. E perché, come si è detto, finora non si sono ancora raggiunte molte località sparpagliate nelle vallate. I danni sono al momento incalcolabili. L'economia della zona ha ricevuto una mazzata tremenda. I Comuni colpiti sono venticinque. Le cause? Tant'acqua quanta non se ne era mai vista. E' piovuto senza pausa per oltre quaranta ore, a tratti con violenza spaventosa. I fiumi che scendono dall'Appennino ligure, già gonfi per il nubifragio di ieri, sono diventati mostruosi, micidiali. Poi, la piena del Tanaro e della Bormida. Anche rogge e torrenti hanno allagato la campagna e paesi, trascinando via animali e automobili e un po' di tutto, affogando gente nelle case. Un'enorme quantità d'acqua, dunque. Ma vi sono al- tre cause. Il dissesto idrogeologico. Boschi che non ci sono più, perché abbattuti dalla speculazione. E, infine, corsi d'acqua che da parecchio tempo dovevano essere corretti e sistemati, sono rimasti invece come erano, a causare disastri appena piove più del normale. La zona compresa nel triangolo che ha i vertici ad Alessandria, a Tortona e a Ovada è un immenso acquitrino. Strade impraticabili costringono a continue deviazioni. Ecco camion slittati sulla fanghiglia e finiti fuori strada, rovesciati. Casolari affiorano dall'acqua, irraggiungibili se non con barche. A Frugarolo un elicottero dei carabinieri si abbassa per salvare gente che da ieri notte è sui tetti fradicia, aggrappata alle tegole, mentre la pioggia continua a battere implacabile. Mezzi anfibi vanno a soccorrere altre famiglie. Nella zona sono impiegale decine di squadre di vigili del fuoco, centinaia di carabinieri, vigili e polizia stradale e volontari, soprattutto giovani. I racconti degli scampati sono da fine del mondo. Notte apocalittica. Dicono di tuoni e di fulmini senza pausa e sembravano scoppiare in casa, bisognava gridare per farsi capire. Era andata via la luce, ma i lampi rischiaravano e agitavano ombre terrificanti. I buoi che impazzivano nelle stalle. All'improvviso, un rumore sconosciuto, che cresce, assorda, e le famiglie sono atterrite, sentono che la casa non è più il rifugio di sempre, ma può diventare una trappola mortale. Non capiscono cos'è quel rumore, finché diventa un boato e subito una valanga d'acqua abbatte la porta, invade le stanze, c'è appena il tempo di correre al piano di sopra, Luciano Curino (Continua a pagina 2 in sesta colonna) Casalnoceto

Persone citate: Casolari, Viglione