Nell'Alessandrino e nel Tortonese il più pesante bilancio delle vittime
Nell'Alessandrino e nel Tortonese il più pesante bilancio delle vittime Oltre i morti accertati corrono allarmanti voci di numerosi dispersi Nell'Alessandrino e nel Tortonese il più pesante bilancio delle vittime (Dal nostro inviato speciale) Tortona, 7 ottobre. Morte e distruzione in provincia di Alessandria, specialmente nell'arco Tortona-Acqui, la parte Sud verso l'Appennino ligure-piemontese, per un nubifragio scatenatosi la notte scorsa e che è poi proseguito per l'intera giornata. Il bilancio è tragico: 9 morti (8 recuperati e i de liticati), numerosi dispersi, strade interrotte, ponti crollati, migliaia di ettari di campagna allagati, case e cascinali invasi dalle acque e dal fango, danni per miliardi (impossibile indicarli fino a questo momento). Diamo i nomi delle vittime. A Serravalle Scrivia sono morti, nella loro villa di¬ strutta da una frana, la signora Angela Traverso in Demicheli, di 42 anni, il padre Natale Traverso, di 79 anni, e l'agricoltore Giuseppe Repetto, di 69 anni, che abitava la parte colonica della casa. A Tortona sono annegati, nella cantina della loro abitazione invasa dalle acque e dove erano scesi per cercare di mettere qualcosa in salvo, il fotografo Angelo Davio, di 53 anni, il figlio Massimo, di 23 anni, studente universitario in medicina, il suocero Guglielmo Ravasi, di 79 anni, e il cinquantatreenne Luigi Cioccale. Un uomo è stato | trascinato via dalla corrente a Predosa, mentre i vigili del fuoco cercavano di salvarlo: il corpo non è stato trovato. Non se ne conosce il nome. Alcuni dispersi vengono segnalati ma le indicazioni sono vaghe. A Predosa, ancora, due o tre persone sarebbero state trascinate via con la loro auto, travolta da un' ondata nei pressi del ponte della strada per Novi. All'origine della tragedia un violento nubifragio che, iniziato nel tardo pomeriggio di ieri, dopo due giorni di pioggia autunnale, è imperversato per ore e ore con scariche elettriche, tuoni, rovesci d'acqua. Si sono paurosamente ingrossati il nume Bormida (in piena anche il Tanaro) e numerosi altri torrenti: Erro, Medrio, Scrivia, Orba, Stura, Ossona. Poi — e questo ha forse provocato il precipitare della situazione — dalle colline si sono rovesciate decine e decine di torrentelli provocati dalla violenza della pioggia, con frane e smottamenti. Verso la mezzanotte la situazione ha cominciato a farsi grave. Sono arrivati i Vigili del Fuoco e i carabinieri, i primi allarmi, le prime richieste di soccorso. Col trascorrere delle ore, mentre il cielo plumbeo era squarciato dai fulmini, le cose sono precipitate, i corsi d'acqua sono usciti dagli argini, allagando e distruggendo. Le frane e gli smottamenti hanno sconvolto la zona tra Alessandria, Tortona, Serravalle, seminando morte e distruzione. La zona è stata visitata oggi dai presidenti della giunta e del Consiglio regionale Viglione e Baiardi, dall'assessore regionale Simonelli, dal prefetto Chialant accompagnato dal questore Stabile. Vediamo la situazione nei centri più colpiti (sono una trentina i Comuni complessivamente interessati) partendo da Tortona, dove si è avuto il maggior numero di vittime. L'Ossona, il solito terribile rio che scorre con poche gocce d'acqua in quasi tutto l'anno, ma assume poi proporzioni spaventose in caso di piena, è straripato nella notte, allagando il popoloso rione San Bernardino, che sorge attorno al santuario della Madonna della Guardia, dove è la tomba di don Orione. «Mai come questa volta la piena è stata disastrosa, in cinquant'anni non avevamo mai visto nulla di simile», commentano i vecchi. L'acqua ha raggiunto il metro e mezzo-due metri, centinaia di scantinati e di piani terreni sono stati allagati. Il noto fotografo Angelo Davio — abitava in un villino in rione San Bernardino e aveva lo studio in via De Amicis, nel centro città — col figlio Massimo e il suocero Guglielmo Ravasi è sceso in cantina, sembra per cercare di salvare il bruciatore del termosifone. Un'ondata, spezzati i vetri di una finestrella all'altezza della strada, ha allagato lo scantinato: i tre, senza via di scampo, sono annegati. Neùa stessa zona, in corso don Orione, Luigi Cioccale, la moglie e altri inquilini, all'approssimarsi della piena sono scesi in cantina per cercare di mettere in salvo quanto vi era custodito. I locali sono stati allagati, mentre moglie e amici sono riusciti a porsi in salvo, l'uomo è annegato. A Tortona i danni sono gravi — tra l'altro l'acqua scesa dalle colline ha anche colpito la città-giardino — per gli allagamenti che hanno colpito negozi, imprese artigianali, industrie (sconvolta la ditta Prato di macchine agricole), automezzi. La parte inferiore del santuario della Madonna della Guardia, dove è la tomba di don Orione, è invasa da sei metri di acqua. Allagate le campagne. Bloccata la strada per la vai Curone. Tre i morti, invece, a Serravalle Scrivia dove la tragedia si è abbattuta in particolare sulla famiglia del geometra Lorenzo Demicheli, sociaFranco Marchiaro (Continua a pagina 2 in terza colonna)
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