Il piano di Bruno Ghibaudi

Il piano Il piano (Segue dalla 1* pagina) per i primi 4 anni lavorerebbero circa 4 mila edili e per gli altri 3 anni circa 2 mila lavoratori metalmeccanici. A monte però molte migliaia di altri lavoratori sarebbero impegnati per anni nella preparazione dei componenti. Sulla base delle esperienze straniere sembra ragionevole ritenere che ogni centrale elettronucleare da 1000 Mw possa produrre circa 3,5 miliardi di kWh nel primo anno di esercizio (fattore di carico pari al 40 per cento); circa 4,4 miliardi di kWh nel secondo anno di esercizio (fattore di carico al 50 per cento); circa 6 miliardi di kWh mediamente in ciascun anno di successivo esercizio (fattore di carico pari al 70 per cento). Anche se per l'intero ciclo del combustibile saremo debitori verso l'estero, la scelta nucleare comporta nel lungo periodo un risparmio valutario stimato in 70 miliardi di lire l'anno per ogni Megawatt di potenza elettronucleare installata, rispetto alla spesa che si incontra per analoga potenza di tipo termoelettrico. Questo risparmio scaturisce dalla differenza fra l'esborso verso l'estero per l'acquisto necessario per produrre 1 kWh di energia elettrica e il corrispondente esborso verso l'estero per l'intero ciclo del combustbile. A prezzi 1977 la differenza è stata stimata in 10,70 lire per kWh. Si ritiene infatti che dal 1977 al 1985 in Italia si consumerebbero non meno di 100 milioni di tonnellate di petrolio l'anno, che entro il 1985 il progressivo aumento dei prezzi porterebbe a costare 80 mila lire la tonnellata (50 mila nel 1977). Il ricorso all'estero per la realizzazione di componenti industriali si aggira intorno al 12 per cento. Bruno Ghibaudi

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