Mondo direttore di "Tuttolibri,, di Carlo Casalegno

Mondo direttore di "Tuttolibri,, Mondo direttore di "Tuttolibri,, Dal numero oggi in edicola, il novantottesimo, Tuttolibri ha un nuovo direttore: Lorenzo Mondo, critico letterario di La Stampa, da molti anni responsabile delle pagine dei libri. Lo annuncia in prima pagina, con un affettuoso augurio, Giovanni Giovannini, presidente dell'Editrice. E Arrigo Levi spiega perché ha lasciato, affidandola ad un suo prezioso collaboratore, la direzione di un settimanale di cultura che senza lo slancio, l'impegno e la fantasia iniziali non sarebbe sorto, con un'ispirazione e un'impronta destinate a continuare: lo « spirito di servizio », il compito di ponte — funzionale e rigorosamente costruito — tra il mondo dei libri e la crescente folla dei lettori. E' quasi imbarazzante, per chi da tanti anni lavora con Lorenzo Mondo, ripeterne i giusti elogi scritti da Giovannini e da Levi; tuttavia è doveroso aggiungere, al riconoscimento della sua alta capacità professionale e del suo indiscusso prestigio di critico, due testimonianze personali. Il nostro amico, gran galantuomo di vecchio stampo piemontese, anche in un suo burbero (ma talvolta sorridente) rigore, è estraneo, per nature e per principio, a qualsiasi gruppo, conventicola, scuola o mafia letteraria: l'indipendenza, e quindi l'attendibilità, di Tuttolibri, che tanto hanno giovato al prestigio del giovane settimanale, troveranno in lui un fermissimo custode. Un'altra virtù che abbiamo imparato a conoscere in Lorenzo Mondo, è l'ampiezza dei suoi interessi: da specialista coltiva il campo della critica letteraria, ma con un'attenzione appassionata o curiosa per gli altri settori della cultura. Abbiamo la garanzia che Tuttolibri continuerà ad essere « enciclopedico », come esigono la sua formula — originale per l'Italia — e il compito che si prefigge, di servire tutti i lettori. Chi scrive ha avuto la ventura di seguire, non da protagonista ma con attenta partecipazione, il germogliare dei primi progetti, la nascita, il lancio, l'affermazione di questo settimanale. Dargli vita, in anni di crisi economica, era un atto di fiducia nella maturità culturale e nella crescita civile del Paese: i fatti stanno dimostrando che l'ottimismo i non era infondato. Ma — e qui riveliamo un segreto di bottega — era anche un atto di fiducia, del direttore Arrigo Levi e dell' editore, in un piccolo gruppo I di giovani, giovanissimi gior¬ nalisti. Pure questa scommessa è stata vinta. Dicono i critici, i pessimisti, che ormai i giovani non hanno più voglia di lavorare, si comportano da burocrati senza fantasia, ignorano il gusto dello sforzo e del sacrificio. Forse in molti caci 6 vero; ma le eccezioni non mancano, e a Tuttolibri l'abbiamo visto giorno dopo giorno. Da due anni un'equipe ristretta, affiatata ed entusiasta affronta ogni « numero » come una battaglia da vincere, con un impegno che ignora i limiti di orario e di settore, e soprattutto con la gioia di fare, suggerire, vincere gli ostacoli, superare i momenti d'emergenza (che non mancano, nella ferrea scadenza settimanale). Lavorare accanto a questi giovani è stata una bella esperienza. Il giudizio definitivo, e senza appello, su un giornale •non spetta a chi ci lavora, ma ai lettori: come hanno risposto a Tuttolibri, in questi due anni? Il bilancio ci sembra positivo. Il giovanissimo settimanale ha conquistato un suo posto, limitato ma valido, nel mondo della cultura, dell'editoria e della scuola; ha trovato decine di migliaia d'acquirenti fedeli; ha ottenuto riconoscimenti interessanti, tra la gente del mestiere e gli appassionati di cose italiane, in Spagna come in Francia e Germania; ha offerto un aiuto prezioso, come dimostrano tante lettere, a migliaia di studenti. Si potrà fare di più, con il rilancio già programmato del giornale; ma nella fedeltà alla linea, vincente, seguita finora. Due notazioni ancora. Gli articoli di grandi firme (nessuna pubblicazione italiana ne raccoglie tante come i numeri di Tuttolibri a Ferragosto), i servizi, le recensioni di specialisti sono importanti, indicano la qualità d'un giornale; ma l'esperienza di questi anni c'insegna che le fitte, umili schede rappresentano una parte primaria nel servizio dei lettori: che hanno gusti diversissimi, spesso mplteplici, e stentano ad orientarsi tra i cinquanta volumi che escono ogni giorno. Il successo nelle grandi « piazze » culturali ha molta importanza e lusinga chi fa il giornale; ma le soddisfazioni più vive le abbiamo trovate nella diffusione capillare di Tuttolibri, nella sua presenza consolidata in piccoli centri di provincia. Qui il servizio del settimanale è più utile; ma la fedeltà di quei lettori conferma che l'Italia non è soltanto cresciuta culturalmente: appare anche più omogenea. E' una bella conquista di questi decenni discussi. Carlo Casalegno

Persone citate: Arrigo Levi, Giovanni Giovannini, Giovannini, Lorenzo Mondo

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia, Spagna, Tuttolibri