La storia della banda che ha rapite Garis Carla Ovazza, Emilia Blangino e Ruscalla

La storia della banda che ha rapite Garis Carla Ovazza, Emilia Blangino e Ruscalla E stata smascherata dai carabinieri del nucleo investigativo La storia della banda che ha rapite Garis Carla Ovazza, Emilia Blangino e Ruscalla Cronologia dell'escalation criminosa: dal primo, fallito sequestro del 7 gennaio '75, a quello dell'impresario edile di cui non si sa più nulla -1 personaggi-chiave, le rivalità di clan mafiosi, i "manovali" dell'organizzazione eliminati per dissid? La banda che ha organizzato i sequestri più clamorosi in Piemonte dal 1975 ad oggi, è stata completamente smascherata dal carabinieri del nucleo investigativo di Torino. L'individuazione delle celle in cui sono state segregate Emilia Bosco e Carla Ovazza, in una cascina di Martinlana Po, 11 19 settembre scorso, ha segnato una svolta nell'inchiesta che da due anni e mezzo sta conducendo il giudice Marcello Maddalena. Da quel giorno il cortile, l'orto e ogni metro di terreno intorno alla cascina, sono passati al setaccio da una rt'spa che scava Ano a due metri di profondità. Si cercano i cadaveri o quel che resta di due « manovali » della banda, Ernesto Brandestini, 25 anni, e Luigi Chiarello, 25 anni, eliminati dalla gang perché entrati in contrasto con i capi per la divisione della propria quota di bottino. Gli uomini del colonnello Calabrese e del maggiore Ruggieri disperano Invece di trovare tracce dell'ultimo sequestrato, l'imprenditore edile Adriano Ruscalla, rapito 11 15 ottobre scorso e mai più tornato a casa. Con o senza cadaveri, l'inchiesta è alle sue ultime battute e la raffica di mandati di cattura Armati in questi giorni dal giudice Maddalena ne è la conforma. Ecco la cronaca dell'attività criminosa della gang 7 gennaio '75 — Il direttore del personale della « Lavazza », Tullio Gallavresi, viene sequestrato alle 19, in corso Novara, all'uscita dallo stabilimento. Lo rilasciano due ore dopo, quando 1 banditi si rendono conto di averlo scambiato per il titolare della « Lavazza ». Per questo tentato sequestro il giudice non ha prove, ma soltanto sospetti. 24 gennaio '75 — La banda ci riprova. Rapisce 11 bambino Pietro Garis che sarà rilasciato a Villastellone otto giorni più tardi, dopo 11 pagamento di 450 milioni. La sera In cui l'auto con 1 soldi del riscatto sta per superare Carmagnola, 1 casellanti dell'autostrada notano una macchina che fa Inversione di marcie, supera lo spartitraffico e torna verso Moncalleri. I due uomini a bordo, Marcello Giganti ed Eugenio Fontanone, sono arrestati. Le Indagini puntano sull'ambiente del galoppatoio di Vlnovo, dove il Giganti lavora. SI tiene d'occhio il ristorante « Tre Re » a Moncalleri, frequentato dal Giganti e dal fratelli Giovanni e Lorenzo Racca, commercianti di bestiame, appassionati di concorsi Ìppici. La cascina di Lorenzo Racca, a Barauda Moncalleri, è ispezionata più volte, senza successo. 16 aprile '75 — E' rapita Emilia Blanglno Bosco, 52 anni, titolare della « Stalea » di La Loggia, una delle più grosse aziende importatrici di carne in Piemonte. La donna viene liberata il 23 aprile, a 300 metri di distanza dallo stabilimento, dopo il pagamento di 280 milioni. Le modalità di consegna del riscatto ricalcano gli schemi del sequestro Garis. Il fratello della Bosco, Felice Blangino, frequenta lo stesso ambiente ippico del Giganti e del resto della banda. 28 novembre '75 — I banditi mettono a segno il rapimento più clamoroso, sequestrando la suocera di Margherita Agnelli, Carla Ovazza. Particolare non trascurabile, gli Ovazza sono di casa a Moncalleri, dove trascorrono i mesi d'estate. Il riscatto di mezzo miliardo è pagato a VIIlanova d'Asti e Carla Ovazza è liberata la notte di Capodanno, a Vinovo, in quella che urmai 1 carabinieri sono convinti sia la zona operativa della gang. Le celle però si trovano altrove. 2 gennaio '76 — Sono arrestate dodici persone. Tra loro c'è un personaggio importante, Valerio Genesio, 40 anni, originario di ù i a e e n o i Narzole in provincia di Cuneo (condannato poco tempo fa a 12 anni di carcere per un tentativo di un altro sequestro). Sfuggono alla cattura tre « manovali » che hanno fatto da telefonisti e da carcerieri: Luigi Chiarello di Umbri atico, Antonio latinizzi, 31 anni, di Taurianova, e il suo Inseparabile amico Ernesto Brandestini. SI sospetta del fratelli Racca, ma contro di loro non esiste la minima prova. Genesio potrebbe avere alutato a riciclare parte del riscatto Ovazza. Il suo arresto e l'identificazione di alcuni complici e favoreggiatori è 11 primo colpo lnferto all'organizzazione. Estate '76 — La banda a questo punto deve rinforzare i quadri se vuole avere delle prospettive per 11 futuro. Arriva in soggiorno obbligato a Sommariva Bo- o o o a t o o o o o o o o i — i a a i e , sco, paese dei Racca, Michele Facl chinerl, 41 anni, di Clttanova. Per | acquistare un alloggio in via ForI nace 10, non lesina 1 milioni, ne sborsa 15 in contanti. E' il capoclan di numerosi personaggi che si assoceranno alla banda. Anche il cugino Michele Guerrisi, 27 anni, residente a Sommariva Bosco in via Racconigi 32, si inserisce nel giro. E' lui che presenta alla banda Michele Facchineri. Il capoclan ha poi un pupillo preferito, Arcangelo Galasso, di Clttanova, 21 anni, sospetto autore di tre omicidi commessi In Calabria. Il nipote Giuseppe Facchineri fa il « commesso viaggiatore » alla Banca d'Italia di Genova, dove ricicla 1 milioni della Ovazza: cinque, al massimo dieci alla volta. Settembre '76 — Sorgono contrasti tra Brandestini e Chiarello con 1 Racca e Facchineri per la loro parte di riscatto. Pretendono cento milioni, come hanno avuto gli altri. Forse è a questo punto che l'organizzazione decide di eliminarli. Anche Michele Guerrisi non è contento della sua quota e per giunta è in attrito con 11 cugino per una donna del clan. Facchineri si allea con Racca e insieme cercano di far fuori Guerrisi che a sua volta organizza una serie di agguati. Ma a casa dei Racca e del Facchineri qualcuno veglia alla finestra per evitare spiacevoli sorprese. Michele Facchineri fa entrare nell'organizzazione un altro valido elemento, Giuseppe Gagliano, 50 anni, anche lui di Clttanova. Con il suo ingresso nella banda, Ano ad allora capitanata dal Racca, si rovescia l'equilibrio esistente a favore dei calabresi. 15 ottobre '76 — La banda sequestra Adriano Ruscalla. L'Imprenditore edile è sfortunato perché le celle di Martinlana Po non possono più essere utilizzate, visto che Guerrisi ne è a conoscenza. 13 gennaio '77 — 1 carabinieri i del nucleo investigativo d! Torino hanno ormai Individuato il clan Facchineri associato ai Racca. I telefoni sono sotto controllo. Ma 11 sequestro Costa, a Genova, manda tutto all'aria. La questura di quella città arriva a casa Facchineri e blocca ogni iniziativa. Per Ruscalla è 11 secondo, forse fatale, colpo di sfortuna. La banda, sentendosi insicura, può avere deciso di eliminarlo. 24 gennaio '77 — Diciassette persone finiscono in carcere. E' il colpo più duro lnferto all'organizzazione. Cadono nella rete 1 pesci più grossi, Michele Facchineri e Lorenzo Racca, Gagliano e Guerrisi. 15 marzo '77 — Antonio Iannlzzl è arrestato a Marsiglia. Un altro successo che consente al giudice Maddalena di controllare certe Informazioni di cui è già in possesso. 7 luglio '77 — Attraverso un complicato giro di carrozzieri e macellai, tutti legati al Racca, i carabinieri trovano 11 motore della « 124 » rubata dal banditi per completare il sequestro Ovazza. E' montato sulla « 124 » di un giovane amico, guarda caso, di Giovanni Racca. 18 settembre '77 — Carla Ovazza ed Emilia Bosco riconoscono i lugubri rintocchi del campanile di Martinlana Po: la cascina del coniugi Candido Beltrando e Iolanda Dossetto ha ospitato le loro celle. Beltrando è fallito nel 1974. Per 11 concordato deve sborsare una trentina di milioni che non aveva assolutamente e che Invece ha tirato fuori di colpo subito dopo la liberazione di Emilia Bosco. Le due sequestrate riconoscono in Iolanda Dossetto la loro vivandiera. Giovanni Racca, alla presenza del difensore aw. Fotl, viene sottoposto ad un confronto all'americana. Pietro Bosco non lo riconosce per uno del suol aggressori. Giovanni Racca rifiuta di firmare 1 verbali di interrogatorio, n^ga tutto Claudio Cerasuolo Michele Facchineri, il capo del clan, con il cugino Guerrisi e Arcangelo Galasso Giuseppe Gagliano ha fatto saltare la banda - Giovanni Racca e Vincenzo Scarfò nc