Inseguendo gli Ufo

Inseguendo gli Ufo Inseguendo gli Ufo La recrudescenza di notizie su avvistamenti e prossimi arrivi di Ufo che ha caratterizzato queste settimane estive di stanche cronache — in al'ri tempi si sarebbe parlalo di serpenti di mare — merita di sottoporre a critico esame la validità di quelle asserzioni. Una valutazione degli eventi sembra particolarmente opportuna oggi, circa trent'anni dopo il primo annuncio dei «dischi volanti». Il 24 giugno 1947, infatti, Kenneth Arnold, uomo d'affari trentaduenne, raccontò che mentre volava sul suo aereo privato in prossimità del Monte Rainier nello Stato di Washington degli Stati Uniti, aveva scorto una catena di nove oggetti a forma di dischi che si spostavano dal Nord verso il Sud. Da allora i giornali di tutto il mondo hanno continuato a riportare avvistamenti più o meno straordinari, il termine «dischi volanti» venne gradualmente rimpiazzato da quello di «Unidentified Flying Objects ■ Ufo», che suona più «scientifico». Ci troviamo di fronte a «un aspetto del mondo naturale non ancora esplorato dalla scienza» — come afferma l'astronomo 1Alien Hynek — oppure si tratta della più grossa ciarlatanata del nostro secolo? Un esame dei documenti più attendibili pubblicati in proposito farebbe propendere per la seconda alternativa. * * Nel corso di questo trentennio diversi enti, soprattutto americani, hanno cercato di vagliare con il massimo rigore le notizie riguardanti gli Ufo: l'Aviazione Militare, la Cla, la Rand Corporation, e numerose riviste tecniche autorevoli. La maggior parte delle fotografie e delle testimonianze sono state smascherate dal giornalista scientifico Philip Klass nel libro «Gli Ufo spiegati» pubblicato nel 1974 e ristampato in forma ampliata nel 1976. Il problema può venir posto in questi termini: dato e non concesso che gli Ufo siano reali, da dove possono essi provenire? Le due principali alternative sono: o dal nostro pianeta o da altri corpi celesti. Nel primo caso, governi e stati maggiori di qualsiasi paese, e specialmente quelli delle grandi potenze, avrebbero un interesse supremo a met¬ tere in chiaro il fenomeno e le sue origini, in quanto l'eventuale spionaggio dallo spazio ed il trasporto di ordigni offensivi su veicoli con caratteristiche tecniche eccezionali ed ignote costituirebbero un rischio forse mortale. Questo fu il motivo principale dell'interessamento di enti governativi statunitensi, i quali giunsero alla conclusione che non si trattava di attendibili osservazioni, bensì di interpretazioni cervellotiche di avvistamenti di oggetti naturali — come stelle o pianeti — o di prodotti umani — come aerei e simili. Tali prese di posizione ufficiali vennero ritenute non accettabili dai sostenitori degli Ufo perché — essi dicevano — era nell'interesse dei comandi militari il tenere per sé certe notizie. Ma essi furono definitivamente delusi il giorno in cui documenti originalmente segreti vennero resi di pubblica ragione, dopo alcuni anni. Esclusa la provenienza terrestre, rimane quella extraterrestre. 1 grandi successi delle esplorazioni dello spazio e la ricerca sistematica di tracce di remote ed avanzate civiltà nell'ambito della nostra galassia e di altre ancora hanno conferito una potenziale verisimiglianza alla eventualità che curiosi viaggiatori dello spazio di lontana provenienza possano venire a curiosare negli strani costumi dei terrestri. Ma ecco che ci si imbatte in una grossa difficoltà anche in questo caso. Se infatti dovessimo dare ascolto a tutte le testimonianze di presunti visitatori terrestri, essi sarebbero troppo numerosi per poterle prendere sul serio. Ammettiamo l'ipotesi che esista un milione di altre civiltà entro la nostra galassia — come immagina lan Ridpath, studioso di problemi della vita nello spazio — e che ciascuna di esse sia in grado di inviare navi siderali velocissime e ad immense distanze. Dal momento che ci debbono essere non i meno di dieci miliardi di luoghi I interessanti da visitare — il che I corrisponde a un decimo di lui| te le stelle presenti nella galas| sia — ciascuna civiltà dovrebbe ! lanciare almeno IO mila navi spaziali ciascun anno perché almeno una ci raggiunga. Se invet ce ammettessimo l'ipotesi più i ragionevole che ciascuna civiltà si accontenti dì lanciare una sola nave spaziale all'anno, la Terra potrebbe venir visitata da extraterrestri una volta ogni IO mila anni, in inedia. Ma — si potrà obiettare — se un numero così elevato di Ufo si scomoda a venire a vedere la Terra ogni anno, ciò significa che noi rappresentiamo alcunché di veramente straordinario e quindi specialmente interessante nel cosmo. Ma allora il numero di civiltà tecnologicamente avanzate sarebbe inferiore a quello ipotizzato, e quindi dovremmo attenderci — ancora una volta — un numero di Ufo extraterrestri minore. ■k * / credenti negli Ufo si rifugiano anche nella interpretazione che quegli oggetti non siano navi spaziali lanciate da altri mondi, ma visitatori di un'altra dimensione, forse viaggiatori nel tempo. Ma variare l'interpretazione non apporta alcun elemento positivo ai dati di fatto. In base al vaglio accurato di quanto è stato proclamato in questi trent'anni, non disponiamo neppure di un esempio concreto di visitatori di qualsiasi provenienza extraterrestre. Non per questo vengon meno l'ottimismo e la fede degli ufologi. Come riferisce la rivista inglese «New Sdentisi», di congresso internazionale di ufologia tenutosi ad Acapulco nello scorso mese di aprile, il ricercatore Salvador Freixedo ha detto: «La religione e i fenomeni Ufo hanno molto in comune». Non si tratta di un settore della ricerca scientifica, ma di un credo. Il quotidiano «National Enquirer» offre un premio di un milione di dollari alla persona che dimostrerà che gli Ufo vengono dallo spazio extraterrestre e non rientrano nell'ambito di fenomeni naturali. Il fatto che nessuno lo abbia ancora incassato può sembrar sufficiente. Nessuno può negare che gli Ufo esistano, nel senso che della gente vede nel cielo cose che non sa spiegare. Ma chi ha studialo le loro testimonianze ha dimostrato che dimeno il 90 per cento di quelle percezioni corrispondono a scorrette interpreta] tieni di oggetti naturali o prò| dolti dall'uomo. Le incertezze i residue vanno scemando con il | tempo. A. Buzzati Traverso

Persone citate: Buzzati Traverso, Flying, Hynek, Kenneth Arnold, Ridpath

Luoghi citati: Stati Uniti, Washington