Domani s'apre il convegno dell'ultrasinistra Bologna appare calma ma la tensione sale di Francesco Santini
Domani s'apre il convegno dell'ultrasinistra Bologna appare calma ma la tensione sale Previsti 25.000 arrivi, tre giorni di manifestazioni Domani s'apre il convegno dell'ultrasinistra Bologna appare calma ma la tensione sale Il pei ha mobilitato i suoi iscritti - « Le sezioni rimarranno aperte per discutere nel confronto » Il problema di piazza Maggiore non concessa dal Comune per domenica a chiusura del convegno Giovane di «L C.» ferito per errore dalla pistola di un amico (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 21 settembre. Stanotte è comparsa la prima pistola: una rivoltella dall'impugnatura di madreperla. Ha fatto fuoco nel quartiere universitario. Un solo colpo che sino all'alba ha lasciato nell'incertezza. Poi, al mattino, una confessione per correggere la tesi dell'attentato, dettata all'agente di guardia in ospedale. Alberto Magri", 19 anni, militante di «Lotta continua», conosciuto in città col nome di «Zero», non è stato ferito in un agguato misterioso: a far partire il proiettile è stato un suo compagno di partito, Stefano Leonardi, che è stato arrestato. Per giustificarsi aveva raccontato di aver soccorso il ferito in via Zamboni. Ha corretto, infine, la versione e ha spiegato che il colpo è partito all'improvviso mentre mostrava l'arma a «Zero», in un appartamento di via San Donato. La pistola adesso è sparita. «Zero» è in ospedale e non può parlare. Leonardi ha di- chiarato di aver trovato l'arma in via del Pratello e di essersene poi disfatto gettandola in strada mentre accompagnava l'amico in - ospedale. L'episodio ha lasciato per ore gl'inquirenti nell'incertezza e ha scatenato gli uomini dell'Antiterrorismo presenti in forze a Bologna. Infine, un sospiro di sollievo, anche se gl'investigatori da giorni ripetono che non si sa che fine abbiano fatto le cinquanta rivoltelle razziate durante i fatti di marzo nell'Armeria del quartiere universitario. Circolano le armi e la città, con angoscia, s'interroga su quanto potrà accadere dopodomani quando il convegno sulla repressione porterà a Bologna migliaia di ultras. Né, a rassicurarla, è arrivato il comunicato di «Lotta continua» che, pur confermando la condanna dell'uso delle armi, afferma di essere contraria «per costume politico», a comminare «sanzioni punitive per ì possibili errori dei compagni». L'attesa è snervante e stamane i bolognesi non si fermavano dinanzi al manifesto che oggi è comparso sotto i portici del centro per annunciare «rincontro internazionale contro la repressione per un nuovo ciclo di lotte». Un foglio, a sfondo bianco, con il disegno di una grande mano sulla carta topografica di Bologna, segnata nei cinque punti del Palazzo dello Sport, dell'Università e della piazza Maggiore ed anche della zona dei giardini Margherita e del parco della Montagnola che il Comune non ha concesso per il raduno. Il Movimento ha spiegato: un errore di stampa inevitabile. Quando il manifesto è andato in tipografia, non era ancora iniziata la trattativa sugli spazi. Ma subito s'è colta l'occasione per rilanciare la richiesta di piazza Maggiore per la sera di domenica. Bologna non conosce quella mano sulla città disegnata nel manifesto e si prepara ad affrontare, senza isterismi, gli arrivi di dopodomani in un'attesa che monta. E' il timore dell'Idra non dalle sette «ma dalle venticinque teste». come ha detto ieri sera Gianni Cervetti, in un «attivo» convocato nella Casa del Popolo nel quartiere San Dona¬ to. Una riunione d'apparato, con lo stato maggiore del pei emiliano schierato in prima fila dinanzi all'inviato di Berlinguer, spedito a Bologna dal partito che questa volta non vuol lasciarsi sorprendere. Un fronte compatto, quello del pei, preparato nelle centotrenta sezioni del centro storico con trentamila iscritti mobilitati giorno e notte. Una riunione, quella nella Casa del popolo di San Donato, che non ha portato novità, ma molta era l'attesa dei quattrocento uomini presenti. Gl'interrogativi, quelli di Francesco Santini (Continua a pagina 2 in quarta colonna)
Persone citate: Alberto Magri, Berlinguer, Gianni Cervetti, Leonardi, Stefano Leonardi
Luoghi citati: Bologna
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