Milanesio non più assesore

Milanesio non più assesore AOSTA Milanesio non più assesore Aosta, 18 settembre. Bruno Milanesio non sarà più assessore, verranno accettate le sue dimissioni. E' l'unica previsione certa, alla vigilia del Consiglio regionale che si riunisce oggi in un clima di «suspense». Dovrebbe infatti sciogliere una serie di nodi accumulatisi in questa calda estate politica valdostana, da quando (esattamente tre mesi fa, il 17 giugno) in una riunione di giunta, si presentarono i carabinieri per notificare a Milanesio un mandato d'arresto, con accusa di interesse privato in atti d'ufficio. Insieme alle sue dimissioni, l'ordine del giorno del Consiglio reca anche due mozioni, dei democratici popolari e dei comunisti, di sfiducia nei confronti della giunta in carica. E qui non si possono fare previsioni. I due gruppi sono all'opposizione ed hanno insieme 15 consiglieri su 35 (8 i dp e 7 il pei). La maggioranza (Union Valdòtaìne, de, psi e un indipendente) era di 18 consiglieri, ma ora è ridotta a 16 nelle riunioni di Consiglio perché un unionista, l'avv. Caveri, è ammalato e da tempo non partecipa alle sedute, e Milanesio è in carcere. Restano un consigliere liberale e uno missino. Come sarà il voto sulle due mozioni? Ogni previsione è complicata dal fatto che nei giorni scorsi è stata firmata un'intesa programmatica di fine legislatura tra i tre partiti della maggioranza e due « ali »: comunisti su un versante e liberali sull'altro.

Persone citate: Bruno Milanesio, Caveri, Milanesio

Luoghi citati: Aosta