Chi vuole il monopolio della chirurgia del cuore ? di Daniela Daniele
Chi vuole il monopolio della chirurgia del cuore ? Minacce di trasferire l'equipe dell'Infantile Chi vuole il monopolio della chirurgia del cuore ? Ipotizzata una concentrazione alle Molinette - Si oppongono i medici: "Ci rimetterebbero solo i bimbi" - Smentita di Enrietti Mettere le mani, anzi, il bisturi, nel cuore non è semplice. Se poi il cuore è quello di un bambino occorre, un'abilità che non è da tutti, anche se la presunzione è di molti. All'ospedale infantile Regina Margherita, si opera sul cuore dei bambini da circa due anni e mezzo. L'equipe del prof. Franco Margaglìa, sconosciuta alle cronache della « mitologia » medica, ma stimata e apprezzata da quanti la conoscono, ha ormai raggiunto il tetto dei 100 interventi all'anno. Ne abbiamo seguito uno, da profani, guardando l'equipe al lavoro attorno al cuoricino di una bimba di otto anni. Per operare si è dovuto « fermare » il cuore, affidandosi alla macchina per la circolazione extracorporea del sangue. Nel reparto di cardiochirurgia dell'Infantile è un intervento ormai quasi di routine. Qui la parola équipe ha veramente un significato: chirurgo, cardiologo, radiologo, laboratorista, tecnico sembrano muoversi in sim biosi. Un equilibrio, delicato e indispensabile, sul quale si addensano nuvole nere. « La gente non lavora più in serenità all'ospedale — dice Margaglìa — colpa di voci che da un po' di tempo circolano, sempre più insistenti e ci riempiono di preoccupazione ». Le « voci » parlano di trasferimento del reparto (personale compreso) in un unico centro, per Torino e Piemonte, collocato alle Molinette. Qualcuno indica la commissione per la sanità del partito comunista o qualche suo membro, come responsabile del progetto. Ma, per il momento, non c'è nes- suna dichiarazione ufficiale. « Tuttavia la minaccia esiste, E le fonti sono credibili ». Il primario di radiologia, Marcello Randaccìo, spezza più d'una lancia in difesa della cardiochirurgia del Regina Margherita. « Il solo fatto che anch'io parli di cardiochirurgia — dice il prof. Randaccio — io che sono un radiologo, può chiarire quale significato, nel nostro ospedale, si dia al lavoro d'equipe. Chi vorrebbe concentrare tutti gli interventi sul cuore alle Molinette può essere incompetente o in mala fede. Nel primo caso confonderebbe un presunto risparmio economico con una dispersione totale di forze e di patrimonio sanitario. Nel secondo caso si può pensare che, ancora una volta, si voglia favorire qualcuno ». « Bisogna tener presente un altro aspetto del problema, senz'altro il più importante ». Un cardiologo pediatra, Gianni Ciriotti, interviene nel dibattito. « Il bambino va curato nell'ospedale per bambini — dice il dott. Ciriotti —. Per poter attrezzare una divisione di cardiochirurgia pediatrica nell'ambito di un centro cardiochirurgico, bisogna anche provvedere ad una rianimazione pediatrica, ad un laboratorio pediatrico, allenato come il nostro ad effettuare analisi su poche gocce di sangue. Noi operiamo su bambini da un giorno di vita a 14 anni. Le strutture e la tecnica devono essere pediatriche. Se in fase d'intervento necessita con urgenza il parere del neurologo, si deve chiamare il neurologo pediatra. Da noi, per entrare in sala operatoria, deve solo fare due o tre rampe di scale ». « Senza contare — aggiunge il dott. Stefano Longo — che voler smantellare un reparto come questo significa distruggere il lavoro di questi anni. Lavoro di preparazione, di affiatamento, che ci permette ora di fare un buon numero di interventi con ottimi risultati. Nessuno di noi perderebbe il posto, a rimetterci sarebbero solo i bambini ». L'assessore regionale alla Sanità, Ezio Enrietti, interpellato sull'argomento ha risposto con decisione: « Non è nelle mie intenzioni un progetto di questo genere. Forse di altri ». Altri chi? Forse di « crociati » del bisturi che si sono arricchiti sui cuori del Meridione, organizzando redditizie carovane delta salute? Ricordo una frase di un famoso chirurgo infantile italoamericano, Anthony Raimondi: « Troppi medici commettono l'errore di considerare un bambino come un piccolo uomo. E' sbagliato. E' tutto un altro mondo ». Daniela Daniele L'intervento sul cuore (Foto A. Bosiuì
Persone citate: Anthony Raimondi, Ciriotti, Enrietti, Ezio Enrietti, Franco Margaglìa, Gianni Ciriotti, Marcello Randaccìo, Randaccio, Stefano Longo
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