Bologna, oggi corteo finale Contrasti nel "Movimento,, di Francesco Santini

Bologna, oggi corteo finale Contrasti nel "Movimento,, Al congresso seconda giornata senza incidenti Bologna, oggi corteo finale Contrasti nel "Movimento,, Timori per la sfilata davanti al carcere; alcuni vorrebbero anche occupare piazza Maggiore, riservata alla processione eucaristica - Secondo il questore, su 20 mila estremisti, ve ne sono cinquemila di "incontrollabili": è l'area dell'"autonomia" (Dai nostri inviati speciali) Bologna, 24 settembre. Continuano ad arrivare e a dividersi: domani si conclude a Bologna il convegno dell'ultrasinistra e tutto è ancora incerto. Nessun nodo è sciolto. Soltanto stanotte un momento di coesione, tra via Indipendenza e piazza Maggiore, in una parata di cinquemila giovani confluiti nel centro antico. Slogans fermi al maggio francese, cori di montagna ma anche parole d'ordine dell'autonomia, ritmate nel gesto della P. 38. L'incertezza è tutta per il pomeriggio di domani, quando piazza Maggiore e il centro della città, impegnati dalla processione eucaristica diocesana, saranno chiusi al raduno. Che cosa accadrà se le frange oltranziste tenteranno di occupare la piazza? «C'è un prezzo da pagare»: a rispondere è il questore Palma, che ancora stamane ha avuto un colloquio telefonico con il ministro dell'Interno. Le indicazioni di Cossiga sono state perentorie: «Massima fermezza, senza cedimenti». Palma ha rassicurato il ministro ed ha riunito i suoi funzionari per le ultime disposizioni. La situazione è fluida: sembra certo che gli ultras si divideranno ancora una volta. Lotta continua e una parte del movimento hanno concordato il percorso per una manifestazione conclusiva. Vi sarà una « presenza discreta » della polizia, mentre i giovani eviteranno le vie del centro; l'Autonomia operaia rifiuta ogni colloquio: c'è chi teme una sortita del partito armato. Già stasera, al Palazzo dello sport, i gruppi di Autonomia si sono scontrati in assemblea: sono volate le sedie, molti pugni. Alcuni corpo a corpo, violenti, decisi. Infine la calma, riportata a stento, ma sempre sul filo della tensione. «Hanno avuto tutto — dice il questore —, sono stati i padroni della città in questi due giorni. Domani il corteo che si dirigerà verso le carceri non può disturbare la cerimonia religiosa». L'alto funzionario appare preoccupato. Stamane, da Roma, gli ultimi arrivi: 1500 persone e tra queste «un paio di centinaia» che si ispirano al collettivo di via dei Volsci. Vi sono a Bologna 15-20 mila ultras e tra questi «gli incontrollabili» sono, secondo il questore, cinquemila. E' l'area dell'autonomia con le punte del partito armato e il rischio non è soltanto di un lancio di molotov: «Il pericolo — conclude Palma — è che ci sparino». Infine, una raccomandazione: «Che si scriva, a chiare lettere — dice — che per domani la zona centrale della città è chiusa. Sappiamo che i più scalmanati nascondono il divieto ai compagni per trascinarli in un'avventura». Ma quanti si atterranno alle indicazioni dell'autorità? Stasera una prima risposta sbeffeggiante è venuta dagli indiani metropolitani. Mimavano, seguiti dagli ottoni e dai tamburi di due orchestrine, una processione religiosa dinanzi alla chiesa di S. Pietro dov'era riunito un gruppo di giovani cattolici. Anche la seconda giornata di Bologna s'è iniziata in spazi diversi: al cinema Odeon, Felix Guattari e Maria Antonietta Macciocchi si sono alternati dinanzi ad un megafono ma in pochi sono riusciti a comprendere quanto andavano dicendo sul tema «Cultura e dissenso». Nella sala zeppa di fumo e di giovani, le parole dei due intellettuali si perdevano nell'insufficienza dell'amplificatore e nella difficoltà del linguaggio. In prima fila Pio Baldelli, un commento: «Siamo arrivati al punto che il linguaggio diventa o quello spezzettato di Berlinguer dinanzi ad una platea di mezzo milione di persone o quello delle élites denso di Piero Cerati Francesco Santini (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

Persone citate: Berlinguer, Cossiga, Felix Guattari, Maria Antonietta Macciocchi, Piero Cerati, Pio Baldelli

Luoghi citati: Bologna, Roma