In pizzeria, carabiniere in libera uscita ferisce un giovane per un banale litigio
In pizzeria, carabiniere in libera uscita ferisce un giovane per un banale litigio Drammatica conclusione di uno scherzo in un locale di Fiano In pizzeria, carabiniere in libera uscita ferisce un giovane per un banale litigio Il feritore (che è contuso) stava mangiando con un compagno d'armi e una guardia giurata quando sono entrati nel locale una dozzina di ragazzi - Confusione, scambio di qualche frase pesante, poi la rissa - Il colpo esploso nella colluttazione Un giovane operaio è stato ferito l'altra sera in una pizzeria di Flano da un colpo di pistola esploso durante una rissa da un carabiniere in libera uscita: si chiama Ermes Mctitovan, 21 anni, abita a La Cassa; ricoverato all'ospedale di Lanzo dopo la sparatoria, con una coscia trapassata, era stato giudicato guaribile In 25 giorni ma, dopo alcune ore di degenza, ha voluto sotto la propria responsabilità tornare a casa propria. L'episodio, alle 22,15, nel locale di Paolo e Lina Lombardi in via Cafasse dove dodici giovani dai 15 ai 21 anni s'erano riuniti per festeggiare con una cena il primo impiego e la successiva partenza per il Sud d'uno di loro. Il gruppo è entrato da pochi minuti nella pizzeria: scherzi, risate, la confusione allegra che può creare una dozzina di giovani riuniti per una lieta occasione. Accanto al grande tavolo già apparecchiato, altri tre giovani intenti a mangiare una pizza: Luigi Cito, 19 anni, carabiniere della stazione di Venarla, il collega Antonio Cinque e la guardia giurata Donato Todaro, 31 anni, anche egli residente a Venaria. Sono tutti e tre in borghese, ma alcuni ragazzi appena entrati 11 conoscono di vista e dicono, rivolti agli amici: « Ecco, c'è anche la legge, stasera ». Una frase detta forse più per scherzo che con l'intenzione di offendere: ma è l'inizio d'una serie di « battute » che porteranno tutti all'esasperazione. I due militari e la guardia giurata fanno finta di non sentire, gli occhi chini sul loro piatto. Ed ecco Ermes Mantovan che dice loro: « E allora? Che cosa avete da fissarmi? ». Risposta « Nessu- no ti fissa. Oppure ti sembra che lo facciamo perché hai la coda di paglia? ». Dopo questa affermazione il dialogo scivola sullo scurrile, si arriva ad apprezzamenti salaci ed offensivi. Secon do il racconto che 1 giovani hanno fatto poche ere dopo l'episodio, i tre avrebbero estratto di tasca le pistole: « Uno — ha aggiunto Massimo Torrassa, 18 anni, via Torino 15-D a Druento — mi si è avvicinato e, prendendo i un coltello dal tavolo, ha fatto I il geslo di sfregiarmi ». Gli animi dei dodici alla vista delle ermi, Invece che calmarsi, si accendono ancora di più: Ermes Mantovan si avventa sul carabiniere Cito, gli sferra un calcio al basso ventre. In quel momento dalla pistola d'ordinanza parte un colpo. Dirà più tardi il militare ai suoi superiori: « Temevamo dì essere sopraffatti,, per questo abbiamo estratto le armi. Il protettile che ha ferito quel ragazzo mi è sfuggito involontariamente mentre lui mi aggrediva ». Mantovan, subito depo lo sparo, si accascia a terra sanguinante, gli amici gli sono attorno: Massimo Torassa, viene colpito alcune volte al capo dal calcio d'una pistola. La proprietaria della pizzeria è alla cassa ccn il fi¬ glio Antonio di 12 anni: il proiettile, trapassata la coscia dell'operalo, buca 11 bancone del bar e sflora la gamba del bambino. Poco dopo Mantovan è all'ospedale Mauriziano di Lanzo. Qui si fa medicare per contusioni al capo anche Massimo Torassa giudicato guaribile in 10 giorni. Uguale prognosi anche per il carabiniere Cito, contuso al ventre. re. ri. Ermes Mantovan, ferito. Un gruppo di amici che erano con lui. II proprietario del locale con suo figlio Antonio
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