Convinto che l'amica lo tradisca la ferisce con due colpi di pistola

Convinto che l'amica lo tradisca la ferisce con due colpi di pistola Dopo una violenta lite in un bosco del Col del Lis Convinto che l'amica lo tradisca la ferisce con due colpi di pistola La giovane, madre di una bambina, raggiunta dai proiettili alla testa e alla schiena, guarirà in 15 giorni; scomparso l'uomo • Altro fatto: condannato a 8 mesi panettiere geloso di Settimo Una giovane donna è stata ferita con due colpi di pistola al capo ed alla schiena dall'amante durante una lite. Dopo aver tentato di ucciderla, l'uomo l'ha lasciata sanguinante in un boschetto sui monti sopra Rubiana ed è fuggito: solo l'intervento di un cercatore di funghi l'ha salvata dalla morte per emorragia. L'episodio è accaduto verso le 15,30 al Col del Lis: Nelly Lazzarin, 29 anni, via Corderò di Pamparato 37, impiegata all'Inam, madre di una bimba di 5 anni, è in auto con il convivente, Ernesto Buonvino, 30 anni. Sono sullo spiazzo accanto al monumento ai partigiani, discutono animatamente: è una delle tante liti che da qualche tempo avvelenano la loro unione, nata sette anni fa dopo la separazione della donna dal marito. Il Buonvino è convinto che l'amica lo tradisca e tenta in tutti i modi di farla confessare: «Avanti, dimmelo, sono preparato a tutto. Non preoccuparti per me, sono un uomo di buonsenso, però dobbiamo arrivare ad un accordo per il futuro della piccola». La donna è disperata: «Non c'è nessun altro nella mia vita». Ma la discussione degenera: Buonvino è accecato dall'ira, apre il cassetto del cruscotto, estrae una pistola (forse una calibro 22) e la punta al petto dell'amica. Nelly Lazzarln, terrorizzata, si lancia fuori dall'auto e tenta di fuggire. Ma l'amante le è dietro: due spari, la giovane cade gridando, colpita alla schiena ed alla testa. Buonvino si lascia prendere dal panico, risale sulla sua «Fulvia coupé» rossa e scende a valle: qualcuno lo vede affrontare a tutta velocità 1 tornanti sbandando paurosamente. La donna, capelli e vestiti intrisi di sangue, riesce a rialzarsi barcollando, cammina per poche decine di metri inoltrandosi in un boschetto dove cade stremata. Sono le 16. Franco De Gasperl, 35 anni, abitante a Grugliasco In via Gotto 6, sta cercando funghi nella zona e sente un lamento: iSubito dopo — dirà più tardi ai marescialli Severino, che regge ad interim la compagnia di Rivoli, ed Alessandro, comandante la stazione di Avlgllana — ho visto una donna coperta di sangue che mi veniva incontro, sconvolta ». Il De Gasperl la prende in brac¬ cio e la adagia sulla propria auto: alle 16,30 Nelly Lazzarln è al pronto soccorso dell'ospedale di Avigllana. Guarirà in 15 giorni: i due proiettili non hanno leso organi vitali: quello alla schiena s'è fermato in un muscolo, l'altro ha provocato una ferita di striscio al capo, senza scalfire l'osso. I carabinieri, ascoltato 11 racconto dell'impiegata, incominciano le ricerche del feritore. * E' arrivato in Assise con l'accusa di aver tentato di ammazzare la moglie, ne è uscito con una pena ridotta all'osso che gli ha permesso di tornare a casa Ubero. Non più dalla moglie, dalla quale è separato, ma nemmeno alle « Nuove » dove ha scontato più carcere di quanto assegnatogli in sentenza dalla Corte. Imputato 11 panettiere Francesco Muschlacchlo, 33 anni, abitante a Settimo, via Sanzio 29. L'11 giugno dello scorso anno verso le 13 11 Musohiacchlo che viaggia sulla propria « 500 » scorge la moglie Bianca Fiorenza, 28 anni, mentre parla con un carabiniere al volante di una « 850 ». Dirà più tardi per giustificarsi: « Credevo fosse il suo amante ». Fatto sta che Muschlacchlo spinge la « 500 » contro la donna la quale riesce a scansarsi ed evitare 11 peggio: rimane tuttavia vistosamente contusa. Il gesto del panettiere è l'ultimo anello di una lunga serie di litigi, maltrattamenti, incomprensioni. La solita storia del marito geloso che vede infedeltà dappertutto. Quel giorno per colmo dell'ironia il Muschlacchlo aveva deciso di riprendere la convivenza con la moglie interrotta da una settimana ma anziché riappacificarsi 1 due avevano litigato ferocemente per telefono. Uscito di casa e scorta la moglie accanto ad un uomo perdeva nuovamente la testa. In effetti Bianca Fiorenza aveva fermato il carabiniere per chiedere aluto. Al processo l'imputato ha detto che non aveva intenzioni omicide: « Ero stanco, mi è scivolato il piede dal freno: è stata una disgrazia ». In parte la tesi sostenuta anche .dei difensori avvocati Guardoni e Vlghetti è stata accolta dal giudici. La sentenza: otto mesi di reclusione più tre di arresto per aver circolato In auto sprovvisto di patente. r a o e o vestiti intrisi di sangue, riesce a rialzarsi barcollando cammina cio e la adagia sulla propria auto: alle 1630 Nelly Laarl è l

Luoghi citati: Rivoli, Rubiana