Estimatori ed amici

Estimatori ed amici Estimatori ed amici (r. s.) Maria Callas, uno degli ultimi miti della lirica italiana. E* questo il motivo comune a tutte le dichiarazioni, di personalità del mondo musicale italiano, colte nel momento della primissima reazione, dopo l'annuncio della morte. « Assolutamente impossibile uscire dal mondo dei viventi per Maria Callas — ha detto il compositore Sylvano Bussotti —. Se è vero che l'arte musicale, malgrado il nostro secolo, ancora incarnò protagonisti mitologici, questo può dirsi dell'inarrivabile artista Callas. Sono stato, ragazzo, fra coloro che l'ascoltarono la prima volta in Norma. Tanti anni dopo, musicista, ammirai grazie a Pasolini il cristallizzarsi delle sue umane fattezze in Medea. Entro questi due estremi la Traviata: e dai valzer dì quell'opera l'eternarsi di una musicalità viva, unica al mondo ». Paolo Grassi ha detto: « Le grandi interpretazioni di Maria sono sicuramente entrate non solo nella grande storia del canto, ma in quella maggiore e più difficile della musica e della civiltà. In un teatro che è per sé stesso un mito, Maria, con la voce, la intelligenza, un impegno professionale assoluto ha costruito il suo mito entrando fin da viva nella grande storia della Scala, e della vita musicale dell'Italia e del mondo ». La principale antagonista della Callat sulle scene, Renata Tebaldi, non ha voluto dire che questo: « Ero molto affezionata a Maria Callas, tanto affezionata che ora mi torna difficile pensare sia morta». Ghiringhelli, soprintendente alla Scala durante il periodo di fulgore della cantante, ha aggiunto di non voler credere a questa morte: « Sono centinaia gli episodi che mi legano al personaggio Callas. Artisticamente parlando era un blocco, una unità, una intelligenza eccezionale ». Per Tancredi Pasero, uno dei più noti « bassi » del dopoguerra: « La Callas aveva la più bella voce che io abbia mai sentito ».

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