Elezioni dei 736 nuovi consiglieri del governo decentrato torinese

Elezioni dei 736 nuovi consiglieri del governo decentrato torinese Il voto è previsto per il 13 o 20 novembre Elezioni dei 736 nuovi consiglieri del governo decentrato torinese Si tratta di 23 consultazioni in altrettante città di 50 mila abitanti ciascuna - L'operazione costerà 1200 milioni - Problema delle sedi - Contributo dei comitati spontanei La macchina comunale per le elezioni nel 23 quartieri della città è pronta. Il 23 agosto, 11 sindaco Novelli ha spedito una lettera al prefetto per chiedere disposizioni. La risposta, se si vorrà che 1 circa 900 mila cittadini con diritto di voto si rechino alle urne il 13 novembre, dovrà arrivare entro il 29 settembre. La convocazione del comizi deve intatti avvenire 45 giorni prima dell'apertura del seggi elettorali. Se ci fosse qualche ritardo 11 voto potrebbe slittare di una o più settimane. La consultazione che darà vita al governo decentrato della città si preannuncia « più complessa » di quelle tradizionali. « Si tratta — spiega 11 consigliere delegato al Decentramento, Olivieri — di 23 elezioni in altrettante città di circa 50 mila abitanti, l quartieri appunto. Per far fronte a questa mole enorme di lavoro, saranno impegnati 120-130 dipendenti ». Il costo dell'intera operazione si aggira, come noto, sul 1200 milioni, circa mille lire per abitante. « La proposta di legge per snellire la procedura giace in qualche cassetto a Roma. Speravamo almeno di poter contenere in una sola giornata, la domenica, la presenza del presidenti di seggio e degli scrutatori in modo da chiedere loro un sacrificio, vale a dire la rinuncia al compenso per non gravare ulteriormente su un'economia in grave crisi. A quanto pare non si può rinunciare all'arco di tempo previsto dalle norme in vigore, compreso tra il sabato e il lunedì sera ». Prosegue Olivieri: « A noi come assessorato interessa in particolare predisporre tutta una serie di interventi indispensabili al funzionamento dei futuri Consigli di circoscrizione ». Innanzi tutto le sedi. « Per la fine del mese — afferma l'assessore al Patrimonio, Vlndigni — consegneremo un elenco di 12 sedi all'economato perché provveda ad arredarne i locali. In altre quattro sono in corso lavori di re- slauro per renderle agibili. Termine previsto, metà di novembre. Le restanti 7 verranno riacquisite dai Comitati di quartiere che le hanno in uso. La prosuna riunione con gli interessati uv riunione con gli interessali, la possibilità di trovare sedi alternative per i movimenti che manterranno la caratteristica di spontaneismo ». Dice ancora Olivieri: « Non vogliamo deprimere lo spontaneismo, così vivo nella nostra città. Può darsi che gli organismi eletti rispondano nel modo più completo alle esigenze dei rioni, per cui si arrivi alla più completa collaborazione. Nel caso n» fossero contrasti, se nascesse un dibattito o una polemica vivace, in definitiva, sarebbe a favore della partecipazione. Il problema rimane quello delle idee, delle soluzioni da trovare ai "nodi" di una città che — non dimentichiamolo — lia esigenze per centinaia di miliardi ». Ecco allora la necessità di un confronto serrato in una metropoli che soffre di contraddizioni enormi: dalle zone ricche alle barriere operaie. Con le elezioni circoscrizionali si potrebbe arrivare ad un'effettiva rivoluzione con nuovi poteri al cittadino e con rinnovati interessi per la pubblica amministrazione. Oggi la città non sente la scadenza di novembre, soltanto i partiti politici sono sotto pressione. Le riunioni si susseguono: sabato la de ha convocato i propri simpatizzanti al teatro « La Salle » di via Lodovica, i socialisti stanno elaborando dati e prospetti e, ogni sera, sono impegnati in incontri nelle sezioni. Il pei è partito in anticipo con assemblee di zona, comizi « volanti ». Liberali, socialdemocratici, repubKlcani stanno lavorando per le liste, ognuna potrà contenere 32 nomi, tra cui verranno scelti 1 736 nuovi consiglieri di circoscrizione. Come verrà organizzato questo decentramento? Nelle sedi vi saranno tre addetti di segreteria: « La loro preparazione — spiega Olivieri — è terminata nella scorsa primavera. Vi hanno partecipato circa 150 dipendenti del Comune, fra di essi ne abbiamo selezionati 70 ». Ma il decentramento delle competenze non si ferma qui. Ai comitati spetteranno compiti fissati dall'articolo « 13 » del regolamento. Proprio ieri si è riimita una commissione paritetica fra giunta e coordinamento dei quartieri per interpretare e definire i contenuti delle future deleghe. E' il primo atto di una « trattativa » che continuerà sino a metà ottobre con Incontri ogni lunedì e giovedì. Sempre ieri sera, infine, si è riunito il coordinamento di via Assietta per sostituire tre membri dell'esecutivo dimissionari o scaduti Con l'autunno '77, a oltre dieci anni dalla nascita dei comitati spontanei, sì ripropone una città diversa, più vicina ai propri abitanti e, tutti sperano, più governabile. Carlo Novara Giuseppe Sangiorgio

Persone citate: Carlo Novara, Giuseppe Sangiorgio, Olivieri

Luoghi citati: Roma