Il Carignano ritorna alla città che lo riscatta con 155 milioni di Marziano Bernardi

Il Carignano ritorna alla città che lo riscatta con 155 milioni La decisione votata con molte polemiche Il Carignano ritorna alla città che lo riscatta con 155 milioni Il de Berardi e il pli Dondona annunciano il voto contrario dei loro gruppi - Ricordato dal sindaco Marziano Bernardi - A novembre 900 mila alle urne per i quartieri Il teatro Carignano ritoma alla città. Con delibera, approvata a maggioranza ieri sera, il Consiglio ha risolto, circa tre anni prima della scadenza, il contratto di affitto con la gestione Chiarella-Cherici, stipulando un indennizzo di 155 milioni. « Tale indennizzo — è scritto nella delibera — appare equo, considerato che il Comune acquista piena disponibilità del teatro, con la possibilità dì utilizzarlo per congressi, riunioni, manifestazioni culturali e spettacoli di ampio richiamo culturale, ciò che costituisce, senza alcun dubbio, anche una conquista di carattere sociale ». Ai 155 milioni di indennizzo si aggiungono altri 4 milioni per spese di atto e di registrazione: spesa complessiva, quindi, 159 milioni che verranno inseriti — con una variazione di bilancio — fra gli interventi del 1977. Fin qui la delibera, presentata dagli assessori al Patrimonio Vindigni ed alla Cultura Balmas. Nel corso del dibattito Berardi, de, e Dondona, pli, hanno espresso il dissenso dei propri gruppi. Berardi ha annunciato la presentazione da parte del gruppo demooristiano di un ordine del giorno in cui si chiede venga definita — « al di là della nuda delibera i. — la futura gestione del teatro, in modo che la citta « possa conoscere quali saranno i programmi affidati al Carignano e quale spazio avranno le manifestazioni pubbliche e quelle private ». a Avete voluto fornire — ha aggiunto Berardi — to Stabile di questa nuova struttura. Ma il bilancio dello Stabile per il 76-77, a fronte di un preventivo di 650 milioni, ha presentato un consuntivo di poco più di 400. Il che dimostra la crisi del settore pubblico i>. E rivolto a Balmas, nell'annunclare il voto negativo de, ha concluso: « Se credete di fronteggiare la caduta di spettatori solo con elementi strutturali siete veramente fuori strada ». Analogo l'atteggiamento di Dondona che ha manifestato « stupore » per questa soluzione e di Capello (dem. naz.), che ha espresso « perplessità » ed il voto negativo del demonazionali. Di fronte al timori della minoranza che si è appellata — come sempre — alla necessità del « pluralismo delle voci », la maggioranza ha risposto con il socialista Cardetti che, in sintesi, ha affermato: « Lo Stabile non Ila una propria sede. Il teatro Carignano è del Comune. Sarebbe assurdo non servirsene, lasciandolo ad altri ». Ancora la replica degli assessori Balmas e Vindigni, quindi il voto che ha « riconsegnato » il teatro Carignano al Comune. In apertura di seduta il sindaco — dopo la commemorazione del critico de « La Stampa » f arzlano Bernardi e dell'assessore provinciale Giuseppe Bonadies — ha letto la lettera che il 23 agosto ha inviato al prefetto per chiedere disposizioni sulle prossime elezioni nei 23 quartieri della città. In attesa della risposta (le elezioni dovrebbero avvenire il 13 novembre o al più tardi il 20) 1 partiti politici sono già sotto pressione. Ieri nei corridoi di Palazzo Civico i democristiani diramavano gli inviti per un convegno, che avverrà sabato nei saloni dell'Istituto « La Sai le »; 11 segretario provinciale del pri spiegava che il proprio partito farà liste aperte anche ai non iscritti. Analogo l'atteggiamento dei liberali che nei prossimi giorni illustreranno il loro programma. La mobilitazione del pei è già incominciata da tempo, mentre i socialisti hanno Inviato alla città un loro « messaggio », con le indicazioni del futuro assetto di Torino. Ora la prossima mossa è attesa dalla prefettura che dovrebbe al più presto indire i comizi elettorali, che consentiranno, dopo 45 giorni, di aprire le urne. Dopo la lettura della lettera, nel corso della discussione sull'ordine del giorno, le polveri della polemica si sono accese nel momento di approvare la nomina di una commissione per definire le aree per le giostre di carnevale. E' ritornato alla ribalta il problema della sistemazione di piazza Vitto¬ rio. Ha parlato per primo il pli Dondona, il quale ha chiesto che la piazza venga «cancellatoli dall'elenco delle assegnazioni. A tutti ha risposto il sindaco Novelli: «Bisogna operare con gradualità. Senza dimenticare che gli spettacoli viaggianti del carnevale sono anch'essi una soluzione sociale che occupa la piazza solo per un breve periodo. Ci rendiamo conto della necessità di rivedere anche questo aspetto ed abbiamo creato un'area alternativa alla Pellerina». Novelli ha concluso: «II problema reale è quello di risistemare tutto il rione, da via Po a piazza Cavour a via Verdi. La commissione sta valutando la possibilità di realizzare una mostra nella piazza per illustrare ai cittadini la storia del quartiere. Oltre a ciò l'acquisizione di vecchi palazzi, il loro restauro sono la dimostrazione del nostro impegno». In chiusura il Consiglio ha approvato all'unanimità un ordine del giorno in difesa dei diritti umani nel Cile. L'i dll bbi d f L'interno della « bomboniera » rosso e oro durante una conferenza

Luoghi citati: Cile, Torino