Sedicenne arrestato: con 2 amici sfruttava la madre e la sorella

Sedicenne arrestato: con 2 amici sfruttava la madre e la sorella Un terzetto conosciuto nei bar di via Val della Torre Sedicenne arrestato: con 2 amici sfruttava la madre e la sorella Le due donne hanno ammesso, dopo qualche incertezza, che i tre vivevano sulle loro spalle La polizia è stata messa sulle loro tracce dopo la denuncia presentata da un'altra prostituta Un sedicenne, che sfruttava con due amici madre e sorella, è finito in carcere con i compari che avevano tentato di imporre la protezione ad un'altra prostituta. La donna, che i due avevano rapinato più volte per convincerla ad accettare la loro offerta, 11 ha denunciati: sono stati arrestati per rapina, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Protagonisti della vicenda sono Roberto Zanabonl, 16 anni, che abita con la madre Lidia, di 51 e la sorella Patrizia di 25, In via delle Primule 4; gli amici Vito Colletti, 19 anni, Druent, corso Carlo Brero 3 e Vincenzo Saglimè, 17 anni, corso Regina Margherita 191. Il terzetto è piuttosto conosciuto dagli avventori dei bar di via Valdellatorre e via Borgaro: sono amici inseparabili, viaggiano su una « 128 Rally » amaranto, un po' sbruffoni, con tanti soldi in tasca, passano le loro serate giocando a carte, poi accompagnano le due donne, Lidia e Patrizia Zanabonl, sul marciapiedi di corso Potenza. Nella stessa zona svolge la sua attività Orsola Borra, 36 anni, via Sacchi 54: i guadagni della donna attirano l'attenzione dei tre. « Perché non allargare i nostri introiti? » si chiedono. Offrono la loro protezione alla donna ma questa 11 snobba. La combriccola non si arrende, tenta altre strade più convincenti. Colletti e Saglimè l'aggrediscono ripetutamente mentre è in compagnia di qualche cliente. « Era una vera maledizione — ha raccontato la giovane in questura — ad una certa ora arrivava la solita "128", ne scendevano due armati e mascherati e mi portavano via l'incasso della serata ». Anche 1 clienti erano costretti a consegnare i loro portafogli. La scena si ripete cinque volte, sempre con un bottino tra le 50 mila e le centomila lire. « Poco dopo la rapina — ha continuato la donna — si avvicinava una "124" blu. Scendevano in due e mi dicevano che c'era un sistema per far cessare le aggressioni: se accettavo, versando un certo compenso, la loro protezione, non mi sarebbe acca¬ duto più nulla e avrei potuto continuare a lavorare tranquillamente ». Alla fine, stanca delle angherie, Orsola Borra si rivolge alla polizia e indica agli agenti la zona frequentata dal gruppetto. L'altra sera il dott. Nlnettl con 1 sottufficiali Lumia, Galliteli! e Principe, notano nel pressi di un bar in via Valdellatorre la « 128 Rally » amaranto. Gli occu- panti della vettura sono bloccati e accompagnati in questura. Sono il Colletti, il Saglimè, Lidia e Patrizia Zanaboni. Poco dopo 11 segue Roberto Zanaboni. I giovani sono messi a confronto con la Borra che riconosce In Colletti e Saglimè quelli che le offrivano protezione dopo le rapine. Lidia Zanaboni in questura tenta di minimizzare, poi ammette che 1 tre vivevano alle spalle sue e della figlia. Durante un'ispezione nell'alloggio di via delle Primule 4, gli agenti trovano 5 pistole giocattolo: probabilmente le stesse che servivano per rapinare Orsola Borra. Roberto Zanaboni e Vito Colletti presi della «Buoncostume»