I libri che si leggono in Urss

I libri che si leggono in Urss A SESSANTANNI DALLA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE I libri che si leggono in Urss , e o a , a i i r e a a Tra qualche settimana l'Unione Sovietica celebrerà la sessantesima ricorrenza della rivoluzione, una prospettiva i cui riflessi sono percepibili in vari aspetti della vita e in particolar modo nell'editoria, attentamente pianificata e sincronizzata con il clima politico. Nei trentun bollettini settimanali Novye knigi (Nuovi libri) sinora pervenuti in Italia, ai quindici settori consueti si è aggiunta quest'anno la rubrica Per il 60° anniversario della grande rivoluzione socialista d'ottobre. Al solenne tema sono dedicati tuttavia libri eterocliti, i cui rapporti con lo storico avvenimento non sempre appaiono diretti. Oltre agli scritti di pura esaltazione, vi sono dei racconti su quei memorabili giorni, destinati agli alunni delle ultime classi, un poema uzbeko (La tarda luce), opuscoli propagandistici in turkmeno o in ucraino, studi specialistici sull'influenza della rivoluzione sitile numerose letterature dellTJrss, profili di comunisti emeriti, l'enumerazione dei successi ottenuti dalla scienza sovietica, un'indagine sulla scuola, perfino un libretto intitolato II glorioso ottobre: il diritto allo sport, che contiene le biografie di campioni olimpionici europei e degli organizzatori del movimento per la cultura fisica, «ai quali la via dello sport fu aperta dal glorioso ottobre ». Altro aspetto significativo è il grande numero di pubblicazioni di orientamento ateo, dovuto in parte all'intenzione di perseverare nel programmato sradicamento della religione (anche se l'Urss, a differenza dell'Albania, non l'ha completamente abolita de iure e ne tollera, entro certi limiti, la pratica) e in parte al fatto che 45 milioni di cittadini sovietici, quasi un quinto della popolazione, secondo alcuni specialisti, sono credenti. Da gennaio a fine agosto sono già state menzionate ventotto opere del genere, con una tiratura complessiva di oltre due milioni 282 mila copie. Libelli antireligiosi Si tratta per lo più di opuscoli destinati alle masse, in cui ex preti, ex teologi, medici e filosofi provano l'inattendibilità delle leggende bibliche o evangeliche, di misteri e miracoli, di Pasqua, dell'Epifania, dei culti votati a vari santi, dei fenomeni irrazionali della psiche umana. In 7o non sono credente, venticinque personalità — accademici, scrittori, cosmonauti, — spiegano in altrettante interviste come si diventa atei, Per la libertà spirituale esamina i motivi per i quali in Urss la maggioranza dei credenti è costituita da donne. Né sono trascurati i paesi capitalisti, dove l'anticomuni¬ scldsfpltttb« smo sarebbe fomentato dai clericali e la fede nel diavolo, dopo aver causato milioni di vittime con le « cacce alle streghe », si andrebbe ora diffondendo in forme sempre più reazionarie in seguito alla crisi spirituale della società borghese. In occasione del terzo centenario della nascita di Spinoza, escono due libri che esaltano la sua vita « colma dell'instancabile lotta per l'insegnamento materialista » e « il contenuto ateo della sua filosofia e il suo anticlericalismo ». Caute e conformiste invece le rievocazioni dei padri e protagonisti della rivoluzione: dieci ristampe di Marx ed Engels, primato, ovviamente, di Lenin, con 62 tra ristampe o studi su di lui, senza contare Stato e rivoluzione « in un cofanetto, con una rilegatura speciale turchina e carta delle migliori qualità, solida e lucida » al prezzo insolitamente alto di 26 rubli, più di ventimila lire, e il Libro sonoro su Lenin, con diciotto dischi (suoi, o di parenti e amici) che durano oltre quattro ore. E ancora la prima biografia scientifica di Nadezda Krupskaja, la moglie di Lenin (100.000 copie), la rievocazione, nel centenario della nascita, di Feliks Dzerzinskij, definito «il cavaliere della rivoluzione e dell'industrializzazione », e di Alek- sandra Kollontaj, la collabo ratrice di Lenin. Usciranno le Opere scelte di S. G. Saumijan, il commissario di Baku fucilato nel 1918 dagli interventisti. Va menzionato qui il libro di L. Rakovskij Michail Tuchacevskij, Konstantin Zaslonov (100.000). Il primo di questi lunghi racconti è dedicato alla brillante carriera militare del maresciallo Tuchacevskij dalla prima guerra mondiale alla fine della guerra civile. A quel punto la narrazione si ferma, eludendo così la morte di Tuchacevskij, perito nelle purghe del 1937 sotto l'accusa, del tutto infondata, di aver ordito un complotto contro lo Stato. / soliti borghesi Caute e poche le polemiche: appena otto libri sulla Cina, di cui tre storici, e Taiwan e la sua storia (nel secolo scorso). I sovietologi, altro bersaglio tradizionale, sono accusati di falsificazioni, la televisione borghese ha un orientamento classista, viene «sfruttata dalla propaganda imperialista per l'asservimento spirituale dei lavoratori » e nei maggiori paesi capitalisti ha un carattere sovversivo. Il sionismo è tacciato di anticomunismo e d'incompatibilità con i prin¬ cipi fondamentali del diritto internazionale, Israele svolgerebbe una politica neocolonialista nell'Africa tropicale e il suo esercito sarebbe uno strumento di espansione. Nel settore letterario scarseggiano le novità rilevanti. E' finalmente uscito il Puskin di Anna Achmatova, una raccolta di articoli e di brani della biografia incompiuta La morte di Puskin. Usciranno delle raccolte di liriche di Erenburg, 3. Achmadulina, R. Kazakova, Mezelajtis e Salamov e una delle rare ristampe di Pilnjak, lo scrittore perito nelle purghe del 1937. Tvardovskij, il celebre direttore liberale del Novyi mir, è commemorato da vari scrittori, i quali, però, ignorando il suo ruolo decisivo nella scoperta e nella diffusione della migliore letteratura sovietica, si limitano a rievocare la figura, assai più modesta, del poeta. Nell'insieme, l'attuale produzione libraria, del tutto esente dai toni trionfalistici delle celebrazioni leniniane nel 1970, lascia un'impressione di grigiore, dovuta forse alla crisi della carta, alla stanchezza del pubblico per il susseguirsi degli anniversari e alle molte incertezze della mutata situazione poliLia Wainstein

Luoghi citati: Albania, Baku, Cina, Israele, Italia, Taiwan, Unione Sovietica, Urss