La vera storia di Vivien Leigh

La vera storia di Vivien Leigh Ricordata a dieci anni dalla morte La vera storia di Vivien Leigh In una biografìa le tappe della carriera e la drammatica vicenda matrimoniale con Olivier L'argomento del giorno, in Inghilterra, è Vivien Leigh. La stampa inglese le dedica articoli a valanga e paginoni interi, che rievocano la sua vita, la carriera cinematografica e teatrale, ma soprattutto i vent'anni di matrimonio con Laurence Olivier e il clamoroso gesto con cui il marito l'abbandonò, nel 1960, per sposare Joan Plowright. La ragione del grande revival dell'attrice è doppia: ricorre infatti il decimo anniversario della morte e, contemporaneamente, è da pochi giorni in libreria A biography, il libro che l'americana Anne Edwards ha scritto ricostruendo le tappe dell'avventura pubblica e privata di Vivien Leigh. Nata in una famiglia agiata e di severi costumi, Vivien ebbe un'educazione rigidamente puritana: visse l'infanzia e l'adolescenza reclusa in austeri collegi, dove imparò a fare il bagno vestita per mortificare la carne. Il suo esordio come attrice avvenne sui set cinematografici; il teatro arrivò più tardi, ribaltando cosi la trafila abituale della maggior parte dei colleghi. Il suo sodalizio umano ed artistico con Olivier (lo sposò nel 1940, a 27 anni) fu seguito con affettuosa partecipazione ed ammirazione profonda dal grande pubblico inglese. Ma la celebrità in campo mondiale la ottenne dal cinema, con il personaggio di Rossella in Via col vento di Victor Fleming, che le fruttò l'Oscar e, si può dire, l'immortalità nel ricordo di milioni di spettatori. Un cammino trionfale che però, già negli Anni Cinquanta, prese a rallentare sempre più sensibilmente, a causa delle violente crisi depressive cui andava soggetta. Fino al tracollo irreversibile, quando Olivier rifiutò di proseguire oltre un turbolento ménage e le voltò le spalle, andandosene con la Plowright. Il libro della Edwards, e con esso i giornali londinesi in questi giorni, rappresenta anche un atto di accusa nei confronti di Olivier, per quanto il suo gesto contribuì al declino ed al progressivo spegnersi di Vivien, morta sola a 54 anni. E dal dibattito su quel divorzio, rifiorito oggi in grande stile, si può vedere come gli inglesi, sempre atteggiati a grande comprensione per Olivier, loro beniamino da decenni, non sono tuttavia disposti a perdonargli, a distanza di diciassette anni, il tradimento di allora.

Persone citate: Anne Edwards, Joan Plowright, Laurence Olivier, Plowright, Victor Fleming, Vivien Leigh

Luoghi citati: Inghilterra