Due morti a Torino a causa delle iniezioni Pericoloso il "Buscopan Compositum"? di Daniela Daniele

Due morti a Torino a causa delle iniezioni Pericoloso il "Buscopan Compositum"? Anche a Milano e Messina si indaga sul noto analgesico sotto accusa Due morti a Torino a causa delle iniezioni Pericoloso il "Buscopan Compositum"? Il farmacologo Silvio Garattini: "Fa diminuire i globuli bianchi" - Il medico legale Leonardo Previtera: "Ho constatato almeno tre decessi, ma altri sono sconosciuti" ■ E' la "novalgina" responsabile della presunta tossicità del preparato? Milano, 14 agosto. Si delinea un nuovo spauracchio in fatto di medicine: si chiama Buscopan Compositum. Da anni ormai è di casa in tutti gli ospedali. E' un potente antispastico. Ma qualcuno ha cominciato a suonare i campanelli d'allarme. Due casi, riportati recentemente dalle cronache, hanno gettato fosca luce sul farmaco. Nel '69 Antonio Capuano, muratore e padre di cinque figli, morì all'ospedale di Chivasso dopo un'endovenosa di Buscopan Compositum. Gli era stata praticata per calmare i dolori di una colica renale: un foglietto, mai riportato in cartella clinica, avvertiva che il paziente era allergico a quel preparato. Il foglietto sparì e l'iniezione uccise il poveretto. L'infermiere che gliel'aveva fatta fu condannato per omicidio colposo quando, ormai, il reato era già alle soglie della prescrizione. Secondo caso quello di Elisabetta De Marco, 28 anni, madre di due bambini. E' morta una settimana fa all'ospedale Santa Croce di Mori- calieri in circostanze analoghe. «Avevo detto ai medici che era allergica a certe medicine — ripete il marito — ma non mi hanno ascoltato». La famiglia si è costituita parte civile e sarà il giudice a stabilire le cause della morte, sopravvenuta dopo l'iniezione di Buscopan. C'è chi, già da tempo, tiene questo farmaco nel mirino: è il professor Leonardo Previtera, dell'Istituto dì medicina legale dell'Università di Messina. «Lo studio — dice il professor Previtera — per le conseguenze che può avere. Oltre'ai due casi di Chivasso e di Moncalieri so di una terza morte avvenuta a Messina due anni fa. Il paziente morì a metà iniezione». Si può parlare di choc anafilattico? « Praticamente ! — risponde Previtera — i sintomi sono gli stessi. In certi soggetti si verifica una vera e propria reazione allergica che in certi casi è violenta e produce la morte istantanea ». « Ciò può essere determinato — continua il medico — da una sostanza, la novalgina, che si trova nel preparato "Compositum". Sto perfezionando i miei studi sul composto ed entro breve tempo uscirà un articolo sulla rivista "Medicina legale e delle assicurazioni" in cui esporrò i risultati della mia ricerca ». Si arriverà al ritiro dal commercio del Buscopan? « Credo di no, anche perché sono pochissimi i casi di morte per questo farmaco. Naturalmente parlo di casi dichiarati, sui quali si ha una certa sicurezza. Chissà quanti ce ne sono non ufficiali. Purtroppo non siamo in grado di dimostrarlo. E' certo, comunque, che è un preparato da mettere sotto controllo. Come si fece, a suo tempo, con la penicillina. Anche di penicillina, infatti, si può morire e prima di praticarla è opportuno fare al paziente un test, un'iniezione intradermica, sotto la pelle, per stabilire che il soggetto non è allergico. Inoltre il ministero della Sanità dovrebbe prendere in esame il problema ». Chiediamo il parere ad uno specialista, il prof. Silvio Garattini, farmacologo di fama mondiale e direttore dell'istituto Negri di Milano. « Parliamo di fatto allergico — dice Garattini — per mascherare la nostra ignoranza in materia. In realtà per tutti i farmaci ci può essere ipersensibilità in casi rarissimi. Per quanto riguarda direttamente il Buscopan Compositum posso dire che si conoscono casi di agranulocitosi in pazienti che ne fanno un uso prolungato: vengono a mancare, gradualmente, i globuli bianchi. Sulla reazione violenta procurata dal farmaco in certi casi non sappiamo nulla. Parliamo, genericamente, di choc anafilattico, ma una documentazione vera e propria non esiste ». Che fare, allora? « Biso gnerebbe istituire un'organizzazione che raccolga informazioni e studi sulla tossicità da farmaci, che formi una casistica, che procuri una documentazione valida. Paesi come Svezia, Norvegia e Stati Uniti dispongono di queste struture ». Noi no. Nel nostro Paese le medicine continuano ad entrare liberamente in commercio, senza troppe preoccupazioni per la salute pubblica, ma con moltissime preoccupazioni per i risvolti economici. Daniela Daniele

Persone citate: Antonio Capuano, Biso, Elisabetta De Marco, Garattini, Leonardo Previtera, Previtera, Silvio Garattini