Ma come sarà questo autunno? di Ugo Salvatore

Ma come sarà questo autunno? Economisti e politologi sono divisi tra ottimismo e pessimismo Ma come sarà questo autunno? Mentre l'Italia è stesa al sole, mentre il Parlamento è chiuso e il governo è in aspettativa, continua il dibattito degli economisti e dei politologi sulle prospettive dell'autunno. Senza attendere gli effetti deleteri della nube nera, che tra l'altro ci minaccerà soltanto fra due secoli, altre nuvole non meno scure oggi Incombono sulla scena. Tuttavia, per quanto appaia incredibile, i pareri sulla congiuntura nazionale sono discordi e non tutti improntati al pessimismo. Il che disorienta la gente. La de è di nuovo in preda alle convulsioni? Nel psi dilaga la sfiducia? Nel pei serpeggia la inquietudine? Inoltre affiora sempre più ossessivo il tema dell'economia: le aziende sono decotte? E' vero che l'incubo di una bancarotta finanziaria potrebbe attendere gli italiani al rientro dalle vacanze? Dalle analisi e dalle previsioni che i vari esperti vanno esponendo in questi giorni si possono ricavare due prospettive. Eccole nell'ordine. Pessimismo logico — Nei prossimi mesi l'economia produrrà nuova disoccupazione mentre una crisi più grave investirà le grandi aziende. L' Egam è morto, ma il costo dei suoi funerali ammonterà a centinaia di miliardi; l'Unidal (Motta-Alemagna) rischia la liquidazione, altri colossi vacillano e sono prossimi a crollare. Chi sarà il prossimo? Crisi della chimica (Montedison, Anic, ecc.), della siderurgia (Iri), dell'auto di Stato, del tessile, delle Partecipazioni statali con un capitale interamente indebitato di 22 mila miliardi, e così avanti. « £' prossimo il momento in cui i conti economici e I conti politici sono costretti a combaciare: al punto più basso ». E allora la convivenza fra i partiti che oggi tentano di promuovere una tregua sociale, sarà ancora possibile? Ad aggravare la situazione ecco in vista le elezioni amministrative. « La de sia che le perda, sia che le vinca, sarà tentata di aprire una crisi dì governo: nel primo caso per recuperare la fiducia dell'elettorato conservatore, nel secondo per sfruttare il trend favorevole ». E con la crisi aperta il destino del Paese sarà una pura scommessa. Come si regoleranno allora i Paesi alleati all'esterno? « // caso Italia diventerà un puzzle inestricabile ». Secondo tipo di prospettiva, saccheggiando i resoconti del politologi più presenti. Ottimismo tiepido — C'è il pericolo del collasso, ma è pur vero che a Roma ci si sforza di trovare un rimedio per evitare il fallimento di alcune grandi aziende (in gran parte pubbliche) che potrebbero avere ripercussioni imprevedibili. C'è fiducia anche perché la situazione vista dall'interno delle fabbriche, delle piccole e medie aziende che costituiscono il vero esercito industriale del Paese, non è più considerata catastrofica. Ci sono anzi segni indicativi della possibilità di superare la fase più acuta della crisi. Altri punti confortanti: la conflittualità è scesa, c'è meno assenteismo, le esportazioni tirano, aumentano i ritmi di lavoro. Dunque secondo i teorici dell'ottimismo tiepido, la barca è destinata a reggere. Il governo durerà e i comunisti saranno costretti ad appog¬ giarlo. I sindacati dovranno parcheggiare ancora nella politica del passo dopo passo. ■ D'altronde non si vede altra alternativa di governo con II pel più inserito dì quanto non lo sia ora. Andreotti riuscirà a superare la bufera alutato dallo stato dì necessità e dal placet americano ». Niente crisi di governo, insomma. Oltre la soglia del Ferragosto, questi sono i due scenari che attendono gli italiani. Quale sarà il più probabile? Nessuno riesce a far luce, nessuno vuole improvvisarsi profeta per rispondere agli interrogativi dell'uomo della strada, sempre più disorientato dalle alterne vicende congiunturali, in cui l'unica rosea certezza è costituita dal prelievo squisitamente fiscale dal reddito fisso. Ugo Salvatore

Persone citate: Andreotti, Anic

Luoghi citati: Italia, Roma