Con la gioia di Lega il doppietto di Cecotto di Giorgio Viglino

Con la gioia di Lega il doppietto di Cecotto Nel Gran Premio di Cecoslovacchia sul pericoloso circuito di Brno Con la gioia di Lega il doppietto di Cecotto Mario ha disputato una corsa molto intelligente, accontentandosi del terzo posto dopo Uncini e Villa - Johnny, con una moto "super", ha dominato nella 350 e nella 500 (in cui Agostini è giunto secondo) - Nei sidecars successo del tedesco Steinhausen, colto poi da collasso e ricoverato urgentemente in clinica (Dal nostro Inviato speciale) Brno, 7 agosto. Viva l'estate, scoppiata all'Improvviso, ma se asciuga da umidità troppo prolungate tutti noi girovaghi del motociclismo, pone problemi nuovi, anzi Inediti nell'anno, per la messa a punto delle moto. Il circuito di Brno impone velocità elevatissime nei suoi folli rettilinei che s'infilano tra le case e diverse temperature e umidità tra la parte sud scoperta e quella nord che serpeggia In un fitto bosco. Così in gara hanno pagato tributi diversi In molti, con una percentuale di ritiri superiore al consueto. Si è cominciato con la 350 e la vittoria facile di Johnny Cecotto, con quella Yamaha bicilindrica che Angelo Frontirre, meccanico mezzo siciliano e mezzo venezolano, ha saputo migliorare assai di più che non gli ingegneri giapponesi della Casa. Era quella stessa bicilindrica che Ippolito mise a disposizione di Agostini per il Gran Premio italiano di Imola, e dalla quale «Ago. venne fatto scendere con brillante iniziativa del suo boss della Bovisa. A forza di 4-5 secondi al giro Cecotto è andato a vincersi la gara quasi fosse un allenamento per la più impegnativa 500. Dietro, in allenamento anche loro, ma per la 250, I due piloti della Harley Davidson, impegnati a studiare le traiettorie migliori per quella che sarebbe stata la successiva sfida diretta. Ed ecco la 250, gara importante per Lega che può aggiudicarsi II titolo mondiale subito, per Katayama e Villa che hanno ancora poche, piccole chances da giocare. Lega è ben concentrato, ma non teso e nervoso come in Finlandia. Probabilmente l'arrivo di Giancarlo Morbldelli ha portato un poco d'ordine nel clan pesarese ed evitato i soliti battibecchi tra i meccanici e Il pilota. DI più Lega sa di poter contare su Mick Grant, prima guida della Kawasakl, che ha stretto con lui un'alleanza basata sull'amicizia: il «mondiale» per l'inglese è Irraggiungibile, tanto vale far qualcosa per questo ragazzo italiano che, come dice il rosso Mick, «/s so slmpathetlo. E al « via > Lega parte stupendamente, tre passi e subito In sella per prendere la testa, tallonato, guardacaso, proprio da Grant che gli protegge le spalle. Per cinque girl i due vanno in coppia, mentre dalle posizioni di centro del gruppo rimontano con regolarità Villa e Uncini. Al quinto passaggio Villa va In testa e al settimo anche Uncini passa Lega, che perde il suo «amico» che imbocca malinconicamente la via del boxes col motore grippato. Ma non è il solo: con lui si ferma pure Katayama, e II primo avversario per il «mondiale- è eliminato. Ora Lega deve mantenere la terza posizione, poiché anche se Villa va a vincere, I 10 punti del terzo posto saranno sufficienti a dargli matematicamente il titolo. Diventa una corsa tattica: non troppo forte per non rischiare una caduta o una rottura, non troppo plano per non farsi riprendere da Herron e Ballington che seguono. Davanti, Intanto, Uncini è passato a condjrre e Villa lo tallona Continua cosi fino a due giri dalla line, e mentre la coppia di testa 6 ormai lontana Lega ha soltanto più un palo di secondi sui rivali che amministra con calma. Al penultimo passaggio Villa è in testa, ma all'ultimo giro, nella stac¬ cata del curvone d'arrivo, Uncini osa un po' di più e lo passa quando probabilmente Villa pensava di avercela già fatta. I settecento metri del rettilineo svaniscono in pochi secondi e Villa, nel disperato sprint, riesce soltanto a ridurre a 3/10 il secondo perso nella virata. Lega arriva terzo, per un successo che taglia corto anche alle prevedibili polemiche interne del clan varesino che, dando via libera ad Uncini, aveva già condannato Villa alla sconfitta. Assegnato anche l'ultimo titolo del '77 con festeggiamenti all'italiana, si passa alla 500, campo di partenti piuttosto ridotto da rinunce e incidenti, ma rivalità acute fra chi resta. Il via è rubato, come spesso è accaduto quest'anno, da Wil Hartog, il lungo olandese vincitore ad Assen, e nella sua scia sono Lansivuori, poi Hennen, Bonera e Agostini. Cecotto è partito male, ma ha palesemente un motore più potente e In quattro giri è già primo, destinato a copiare la corsa di testa della 350. La monotonia è evitata però da un'improvvisa scossa nel gruppo che segue. Agostini che all avvio non era stato fra i più veloci, si scatena a mano a mano che la motocicletta si alleggerisce consumando la benzina: in due giri guadagna parecchio su Cecotto portandosi a soli 5 secondi. Ma a quello successivo, l'undicesimo, è soltanto terzo, superato imprevedibilmente da Rougerie. A Mino è mancato il motore nel curvone che precede l'arrivo, ma poi non è venuto il temuto grippaggio e, dopo un palo di giri prudenti, Agostini ha potuto riprendere la marcia spedita. Troppo tardi, però, per riprendere Johnny, e per Mino non rimaneva che II secondo posto. A fine gara Agostini spiegherà, facendo vedere le mani con le vesciche, che la moto nei primi girl era inguidabile, poiché la forcella accorciata ieri, e poi non provata per II grippaggio del motore, finiva per ■ tamponare •, cioè arrivare a fine corsa e non assorbire oiù le sollecitazioni. Le Suzuki uscivano battute, anzi piuttosto stracciate con il terzo posto di Rougerie, • privato • francese specialista delle corse veloci, davanti ad Hennen con la migliore • ufficiale • e a Bonera che ha dovuto lottare con un motore calato progressivamente di rendimento. Tra i ritirati Lucchinelli. che ha guidato per mezzo giro prima di grippare, e Toracica, anche lui nei guai con il motore. Finale veramente a sorpresa nella gara dei sidecars a conclusione della giornata. Vinceva, dominando nettamente, l'equipaggio tedesco formato da Steinhausen e Kalauch. mentre nelle posizioni di rincalzo O'Dell-Holland prevalevano su Billand-Willlam3, diretti avversari per il titolo mondiale. Ottavi e bravissimi, per i mezzi che possiedono. Zini e Fornaro. La sorpresa veniva dopo la conclusione della gara, quando Rolf Steinhausen, 34 anni, otto vittorie In Grandi Premi, si afflosciava semisvenuto. Il medico diagnosticava subito un collasso cardiaco e non escludeva l'ipotesi di un infarto. Il vincitore veniva spedito In gran fretta all'ospedale dove, fortunatamente, veniva confermato il collasso ma smentito l'infarto. Era stato l'accumulo di fatica, tra il lavoro notturno per sistomare la moto e quello in gara, più II pranzo saltato, a determinare il cedimento di un fisico che non è già esattamente quello di un atleta. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Assen, Cecoslovacchia, Finlandia, Hennen, Imola, Uncini