Pietrangelo Questi spagnoli devono imparare a perdere

Pietrangelo Questi spagnoli devono imparare a perdere Pietrangelo Questi spagnoli devono imparare a perdere (Dal nostro inviato speciale) Barcellona, 31 luglio. « Nun ce vonno sta » esclama Nicola Pletrangeli soddisfatto per la scontata affermazione della coppia Italiana In doppio ma visibilmente contrariato per 11 comportamento dello staff tecnico e del pubblico spagnolo. « Questi sono proprio quelli che nun ce vonno sta. Non sanno incassare le sconfitte. Dove vogliono andare con questa squadra? Quando Barazzutti ba perso con Higueras nessuno di noi ha mosso ciglio. Ora cosa vogliono? A questi spagnoli non gli sta mai bene niente. E' un pubblico che fa schifo. Ma le maggiori responsabilità sono proprio di Couder che è arrivato incredibile ad Insultare quel perfetto gentiluomo del giudice arbitro e di Gimeno che dietro le spalle del clan spagnolo aizzava in piedi il pubblico. Una cosa davvero vergognosa. Questi qui devono prima di tutto Imparare a sapere perdere ». Mentre Nicola prosegue la sua filippica contro gli spagnoli, nello stanzino accanto allo spogliatoio del giudice arbitro, Couder e Gimeno, in Inglese, continuavano ad Inveire contro Bob Howe: « Hat sbagliato a favore degli Italiani. Non dovevi chiedere a Panatta il punto d'Impatto della palla considerata fuori, ma lo dovevi domandare al giudice di linea che l'aveva vista dentro. Non verrai più in Spagna a fare 11 giudice arbitro ». Bob Howe imperturbabile ma visibilmente contrariato, replicava che lui non aveva chiesto nulla a nessuno. Che aveva visto dal suo punto di osservazione l'Impatto della palla sul terreno e che si era alzato solo per sincerarsi che non avesse toccato, almeno parzialmente la linea di fondo. Per punizione, gU veniva negata la macchina per riportarlo In hotel. Poi, ad interrompere Pletrangell, arrivava il presidente della Federazione spagnola, Pablo LIorens, un gentiluomo che sembra il sosia di Concetto Lo Bello, l'ex arbitro di calcio. Dice LIorens a Pletrangell: « Ho visto moltissimi Incontri di tennis in tutto li mondo ma non c'è mal stato un tifoso come l'Italiano Serafino sui campi di tennis. Vi prego di non farlo più venire, serve solo ad aizzare II pubblico ». La replica di Pletrangell è pronta: « Serafino è un povero tifoso nemmeno tanto normale. Che 11 pubblico spagnolo si senta provocato dal suo comprtamento mi sembra ridicolo. Piuttosto quello che è Incredibile è che un giocatore che abbia disputato tanti incontri di Coppa Davis come Gimeno si comporti in maniera cosi scandalosa. Aizzando 11 pubblico alla rivolta e al casino ». Replicava Pablo Lorcns: « Tu occupati di fare stare lontano dallo stadio Serafino c io prowederò a fare comportare Gimeno come un vero sportivo ». Serafino, capotlfoso prezzolato di 190 chili di laida stazza, nasce In Lombardia e scopre la vocazione del capotlfoso dietro prebenda al tempi di « patron » Borghi, ai tempi della grande Ignis. La sua « escalation » è Inarrestabile. Inizia con Il basket varesino, epoca del primo « boom », per passare al ciclismo e approdare infine al calcio, « mondiali » compresi, alle Olimpiadi estive e perfino a quelle Invernali. Le grandi vittorie dell'Inter e di Helenlo lo vedono in maglia nerazzurra foraggiato dal « clan Moratti », poi la cambia la maglia in rossonera quando c'è da scucire « deca » per le vittorie del « clan Moratti »; quindi approda alla Juventus, ma la parsimonia di Bonlpcrt e di Wykpalec lo spingono verso altri lidi; anche al Torino trova porte sbattute in faccia ma non demorde. Dallo scorso anno è approdato al tennis. Fu clamoroso protagonista al Foro Italico contro l'Australia. Non aveva biglietto e e maschere non volevano farlo entrare. Incomincio ad urlare chiamando Panatta con la sua voce baritonale e si dovette interrompere 11 gioco. Dato che la polizia non aveva gli estremi per allontanarlo, fu giocoforza farlo entrare. Da quest'anno ha deciso di seguire gli azzurri nelle trasferte di Coppa Davis. Ma già avevamo previsto con 1 responsabili della Federtennis che nel turno successivi con la presenza di Serafino poteva avvenire qualche grana. Questa è scoppiata inequivocabilmente qui « Ma cosa posso fare — dice Paolo Galgani —: lo più di non dargli una lira non posso. Non posso certo Impedirgli di comprare II biglietto di viaggio per 1 match di Coppa Davis né posso ritirargli 11 passaporto. Non c'è dubbio però ci"- la sua presenza crea problemi alla squadra di cui non c'è alcun bisogno ». Con ogni probabilità domani Galgani sarà costretto a pagare Serafino pur di non farlo entrare al tennis. Auguriamoci solo che la corrida di oggi non aumenti, r. <-.

Luoghi citati: Australia, Barcellona, Lombardia, Spagna