Torna Cecotto e arrivano i nostri di Giorgio Viglino

Torna Cecotto e arrivano i nostri ! Nel Gran Premio mondiale di moto a Imatra due vittorie firmate da piloti italiani Torna Cecotto e arrivano i nostri Il venezuelano porta la sua Yamaha davanti a tutte le Suzuki nella 500 - Bianchi e Villa primi nella 125 e 250: in quest'ultima classe Lega conserva il primato della classifica con ottime probabilità di far suo il titolo - Agostini, motore "saltato" (Dal nostro inviato speciale) Imatra. 31 luglio. Essere lì, vicino a un titolo mondiale, può dare euforia o mettere una gran paura addosso. E' questione di carattere e Mario Lega, impiegato del telefono in permesso straordinario, soffre ogni giorno di più e compie comunque passi in avanti, in vista di quel traguarda nel quale soltanto lui finisce per non credere ancora. Su una pista mai vista prima, e per di più con le caratteristiche folli di questa, Lega aveva avuto ieri qualche paura, ma non per se stesso, piuttosto per II risultato che doveva venire a tutti I costi e che avrebbe potuto essere compromesso da una caduta. Ieri alla Rotonda Lega era andato per fiori e oggi nella 350, dove pure se la prendeva con calma, ha ripetuto l'exploit. Immaginatevi quindi le ultime ore prima della corsa del clan Morbidelli. Dall'altra parte, nella grande tenda, i giapponesi lavorano con la consueta confusione. Katayama ha vinto da un'ora la gara della 350, aggiudicandosi così anche II primo titolo mondiale della carriera e succedendo ad un campione di vaglia come Walter Villa. Nella 250 deve tentare II bis ma sa che non è un compito facile. Scherza, si diverte, ironizza anche su se stesso e rivendica alla corsa precedente un record di correttezza, perlomeno secondo il metro che gli è abituale. Uscendo dal parco macchine si Ferma davanti al gruppetto della Morbidelli e cerimoniosamente si toglie il casco come fosse un cappello e dalla sella abbozza una riverenza. Passano pochi minuti ed eccoli tutti allineati. Davanti ci sono i protagonisti del giorno, le Marley e le Kawasakl, più indietro loro, gli aspiranti al titolo mondiale. Ma al via, subito Katayama si Infila davanti fra I bravissimi e Lega dietro, affannato, perché la Morbidelli non va, ha rapporti Inadatti e quindi velocita limitata. Due giri e d'Improvviso Katayama si ferma: il comando dell'acceleratore blocca la corsa della manopola del freno. Riprenderà più Indietro per ritirarsi dopo un po' di giri condotti ad andatura non strabiliante, lasciando Lega con un po' più di fiato. I problemi per l'Itallanon però non sono finiti. Davanti se ne vanno Nick Grant e Walter Villa Impegnati in un duello serrato, poi Lega e il suo guardaspalle Pilori debbono cominciare a lasciar passare anche gli altri. Il primo è Ballington, poi tocca ad Herron e Pileri lo porta a spasso per i marciapiedi cercando di ostacolare il sorpasso. Anche Uncini e Fernandez debbono sudare per superare il duo della Morbidelli, ma in qualche modo ci riescono e Lega conclude la sua gara al settimo posto, avendo portato contro ogni previsione e con un po' di fortuna un altro mattone alla costruzione del titolo mondiale. Davanti vince con una corsa magistrale, moto inferiore e capacità superiori, Walter Villa. Ha condotto quasi tutta la gara dietro a Grant visto che gli si era staccata una marmitta e c'era il rischio di un grippaggio, poi all'ultimo giro ha infilato l'inglese nel curvone veloce ad un chilometro dal traguardo e lo ha tenuto dietro fino alla linea. Adesso è 3° in classifica ma con speranze praticamente nulle di conquistare il titolo, visto il divario di 22 punti che lo divide da Lega. Ventidue su Villa, diciassette su Katnyama, visto dalla parte di Lega II gioco è quasi fatto, scaramanzia a parte, presumibilmente fin dalla prossima tappa in Cecoslovacchia, pista che Lega conosce bene e sulla quale potrà passare all'attacco. Il gioco s'è concluso in tutte le altre classi. Della 350 vinta da Katayama per la conquista migliore del titolo, ho già detto, e resta soltanto da sottolineare la corsa eccezionale del ventenne francese Christian Sarron, un ragazzo dotato ma assolutamente discontinuo che è riuscito a rimontare dalle retrovie fino al secondo posto. Altro titolo assegnato quello della 500, ottenuto da Barry Sheene per semplice alchimia matematica. Barry infatti non è mai stato fra i protagonisti di una corsa combattuta s micidiale per 1 motori, ma ha fatto tanto e cosi bene nelle corse passate che questa volta ha potuto vivere di rendita e lasciare gli altri a scatenarsi per il successo. Come spesso accade erano I giovani italiani a battagliare subito. Ferrari al comando, seguito da Lucchinclli, poi Cecotto, un paio di Suzuki ufficiali, Agostln le Bonora. Ferrari osava troppo e alla «esse» molto veloce del lato Nord del circuito finiva per terra, buscando un gran colpo alla schiena (nessuna frattura) e disfando la moto. Lucchinelll prendeva il comando con I una grinta mai vista e Cecotto do| veva scendere sui suoi tempi limite per riuscire a superarlo: dietro Sheene cominciava a mollare, J mentre Hennen ed Agostini si scornavano a vicenda fino a farsi saltare reciprocamente i motori. Bonera attaccava Sheene e lo superava quasi con facilità malgrado la frizione non staccasse perfettamente. Secondo davanti a tutti dava proporzione ai suoi vantaggi, mentre i due italiani che lo seguivano proseguivano fino al traguardo con largo margine sugli avversari ai due piazzamenti di prestigio. In particolare, il team Life condotto da Alberto Pagani attendeva dall'inizio di stagione un risultato positivo, ma ovviamente anche nel clan di Gallina, che guida la Nava-Olio Fiat, il terzo posto di Bonera era raccolto con soddisfazioI ne, a consolazione perlomeno della botta presa da Ferrari e della massa di lavoro che bisognerà fare in questi giorni in gran parte dedicati al lungo trasferimento in Cecoslovacchia. Nella 125, classe che ha già un campione in Pier Paolo BianI chi, l'Interesse alla corsa l'ha da- | I to proprio l'imprevedibile cedimen! to del favoritissimo pilota rimine| se nella prima metà della corsa. Prendeva II comando Lazzarini, mentre Bianchi si staccava progressivamente, non Insidiato da nessuno, visto che le due Bultaco di Tormo e Nieto erano subito eliminate. A metà corsa il colpo di scena. Sulla moto di Bianchi la temperatura dell'acqua tornava normale e il campione ripartiva all'attacco per riprendere Lazzarini e distanziarlo nettamente. Un po' deluso, ma non troppo, Lazzarini che si consolava con I punti del mondiale che gli danno ormai quasi sicuro II secondo posto, visto che resta una sola gara da disputare a Sllverstone e Nleto ha uno svantaggio di tredici punti. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Herron