Non è più "Cascotto"

Non è più "Cascotto" Johnny è cambiato, è un campione vero Non è più "Cascotto" (Dal nostro inviato speciale) Imatra, 31 luglio. In tutti gli sport basta poco per mandare In crisi un campione, ma ci sono discipline come questa motociclistica che quasi identificano II momento nero con l'Incidente, quindi la sofferenza, I danni fisici spesse volte gravi. A Johnny Cecotto, ragazzo prodigio venuto alle corse con un grosso bagaglio di fortuna, la sorte ha voltato Improvvisamente le spalle In una domenica della passata primavera, la prima dedicata alle corse di campionato. Si corre a Salisburgo, classe 350. e nelle posizioni di testa c'è un gruppetto di quattro: cade II primo, Uncini, e subito tanno mucchio Fernandez, lui, Johnny, e il tedesco Brawr. in mezzo alle moto distrutte, al corpi Inanimati, finirà di lì a poco Stadelmann per lasciarci la vita. Uncini perde I sensi alla prima botta, Fernandez e Braun hanno lesioni gravi che fanno perdere conoscenza a entrambi. L'unico che segue ogni attimo, perfettamente lucido, è Johnny: la sbandata del compagno, l'urto inevitabile, la carambola con mille botte, il trascinarsi a fatica fuori dalla pista. GII altri sono In pericolo di vita, lui no, ha « soltanto » un braccio rotto in sette punti, così viene caricato sulla stessa ambulanza di Stadelmann e proprio dal suo amico Claudio Costa è Invitato ad arrangiarsi fino all'arrivo In ospedale. Poi l'Intervento chirurgico e la lunga fase di guarigione, tanto tempo libero per pensare. Johnny all'esordio era un pilota coraggioso ma non spericolato. Le follie le fece nella passata stagione, un poco per sopperire a qualche Inferiorità del mezzo, molto per una certa deviazione mentale. Cattivi consiglieri, la convinzione di essere infallibile, la sicurezza che bastasse il denaro a comperare tutto, tutta una serie di componenti sufficienti per fargli guadagnare a metà anno il soprannome di • Cascotto •, In riconoscimento delle tante, troppe cadute, dalle quali miracolosamente usciva sempre indenne. Passa un inverno e Johnny nel frattempo cambia, trova una ragazza ticinese, Manuela, con la quale finalmente stabilisce un legame e si scrolla di dosso un certo numero dì • amici • piuttosto pesanti. Si prepara come un atleta vero, si allena, partecipa alla messa a punto delle moto e Infine In pista cambia tattica guidando con maggior • pulizia » e rischiando di meno per una rapida collezione di successi. Poi l'incidente e le settimane trascorse senza far nulla, tra Bologna, dove esercita Costa, e la Krankenhaus di Salisburgo, dove hanno fatto il trattamento. Il « nuovo • Cecotto non vuole cambiare e rifiuta il metodo empirico che vige nel motociclismo: tornerà In pista soltanto quando sarà al cento per cento ristabilito. Invece di applaudirlo lo criticano, anzi, la Yamaha gli pone cinicamente un sorta di ultimatum, dandogli l'unica 500 efficiente in Svezia, ma esigendo tra Anderstorp e Imatra un successo, altrimenti anche a Johnny toccherà scendere di sella come già è successo a Baker e Agostini. Oggi II successo, immeritato per la Casa giapponese, ma dovuto al campione rimasto tale anche nel periodo d'Inattività. Vincere su un tracciato veloce come questo, con una sola corsa alle spalle, vincere dominando nel tempi, vincere davanti a tutte le Suzuki, è un'Impresa che poteva riuscire soltanto ad un fuoriclasse dotato di qualità introvabili nel semplici campioni. Un poco per paradosso ci voleva proprio il momento nero per scoprire quanto valesse Johnny, uno di quei motociclisti che nascono di rado, nella scia dei Duke, Redman, Hailwood e, per venire a tempi più vicini, di Agostini, Villa e Sheene. Attenzione per questi che corrono ancora, perché Johnny ha Intenzione di scalare fino al primo posto assoluto. g. vìgl.

Luoghi citati: Bologna, Salisburgo, Svezia