Adesso Mennea batte anche le "frecce nere"
Adesso Mennea batte anche le "frecce nere" Adesso Mennea batte anche le "frecce nere" Siena. Sui 100 metri Mennea 1° davanti agli americani Riddick e Williams Primo Mennea, secondo Riddick, terzo Williams. Quest'ordine d'arrivo, su una gara di 100 metri, non l'avevamo mai visto e possiamo immaginare che lo stesso Mennea l'abbia sognato qualche volta, tanto per aiutarsi a cacciar via certi complessi d'inferiorità. Sabato sera quest'ordine d'arrivo è pervenuto a tutti i giornali da Siena, accompagnato da un tempo (10"29) e da un dettaglio (pista bagnata, pioggia fittissima): il tutto significa che Pietro Paolo Mennea da Barletta si è avvicinato ancora un po' a quel modello ideale che insegue da molti anni, significa che adesso abbiamo in Italia il velocista più forte del mondo. L'importanza del risultato di Siena è notevole prima di tutto sul plano psicologico, per tutta una serie di motivi: Mennea non « frequentava » volentieri le gare che gli proponevano confronti diretti con le « frecce nere > delio sprint d'oltre oceano e quest'anno ha già battuto Quarrie sui 200 e la coppia Riddick-Williams sui 100; Mennea non aveva mal battuto Williams e adesso lo ha staccato sulla gara che non è quella preferita dall'azzurro; Mennea ha sempre « dosato » le sue esibizioni, ora continua a correre e a vincere (o almeno a segnare tempi ragguardevoli) sia sul 100 che sui 200. Sul piano tecnico il significato del 10"29 di Siena è lampante, perché un tempo del genere ottenuto all'umido e sull'umido vale di certo un 9"9 (rilevato manualmente) su pista asciutta. Come dire una prestazione da eccellenza mondiale, da mettere al fianco del 20 "11 ottenuto sul 200 metri il 2 luglio a Milano. E vale la pena, allora, far cariare le cifre mettendo in fila le sensazionali serie di prestazioni fornite quest'anno da Mennea in meno di tre mesi: 7 mangio: 300 metri in 32"47 15 maggio: 400 metri in 45"87 1° giugno: 200 metri in 20"38 5 giugno: 200 metri in 20"40 20 giugno: 400 metri in 46"18 21 giugno: 200 metri in 20"37 2 luglio: 200 metri in 20"11 16 luglio: 100 metri in 10"25 (più la partecipazione alla staffetta azzurra 4 per 100 nella semifinale di Coppa Europa ad Atene) 17 luglio: 200 metri in 20"15 (più la partecipazione alla staffetta azzurra 4 per 400) 27 luglio: 200 metri in 20"30 30 luglio: 100 metri in 10"29 Per chi sa d'atletica e di sprint, è facile leggere in questa tabellina l'identikit di un campionissimo. E le cifre da aggiungere ci riserveranno, crediamo, le notizie più belle visto che Mennea si prepara a dare il meglio di sé nella finale di Coppa Europa ad Helsinki (13-14 agosto) e nella Coppa del mondo a Dusseldorf (2-4 settembre). C'è di che essere ottimisti, se Pieretto saprà conservare la condizione migliore, rifinendola in qualche « meeting » (per esempio mercoledì sera a Viareggio) e magari « saltando » qualche impegno di troppo (rinuncerà alle Universiadi di Sofia nell'ultima decade di agosto?) In questo, e nel necessario lavoro di preparazione, lo aiuterà come sempre il suo allenatore Carlo Vittori che mai come in questi giorni può andar fiero di questa perfetta • macchina da corsa » messa su con certosina applicazione, realizzata tanto bene da non temer più — adesso — nemmeno gli esami diretti con i colossi neri « made In Usa », quelli che sovrastano Pieretto con chili, centimetri e muscoli sovrabbondanti. Con i suoi 67 chili scarsi, col suo carattere brontolone e complessato, con la sua rabbiosa voglia d'arrivare in allo, Mennea è vicino al vertice della sua carriera. Per « colpa » sua oggi non si può parlare abbastanza di Luigi Zarcone, che nella stessa serata di Siena è stato ancora grande, battendo Kimombwa e Fava sui 5000 metri. Per « colpa > sua sta cadendo un altro vecchio complesso d'inferiorità dello sport italiano verso i « mostri » americani. Antonio Tavarozzi
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