Tutti incriminati di concorso in omicidio i 7 amici del ragazzo che ha pugnalato a morte il tassista

Tutti incriminati di concorso in omicidio i 7 amici del ragazzo che ha pugnalato a morte il tassista Il primo atto del giudice nelle indagini sul tragico fatto di giovedì notte in piazza Castello Tutti incriminati di concorso in omicidio i 7 amici del ragazzo che ha pugnalato a morte il tassista Dovranno rispondere anche di rapina e violenza privata - Il gruppo era specializzato in aggressioni ad omosessuali cadérmi addosso, mentre mi rincorreva con la catena" - Ieri si è costituito un muratore di 24 anni, ricercato, dice: L'assassino cerca di difendersi: "E' stato lui a 'Sono innocente" - Ancora due ragazzi latitanti Sono tutti accusati di concorso in omicidio, violenza privata e rapina, i sette compagni di Arcangelo Frija, il quindicenne della Falcherà che giovedì notte ha ucciso con una coltellata al cuore il taxista Primo Angelini. A questa conclusione, il sostitu¬ to procuratore della Repubblica, dott. Luciano Grasso, è giunto tenendo conto del fatto che i ragazzi costituivano una vera e propria banda la cui occupazione principale erano le rapine a mano armata (in particolare nei confronti degli omosessuali). Ieri mattina si è costituito ai funzionari Fersini e Vinci della questura. Salvatore Petralori detto Totò, un muratore di 26 anni abitante in via Chàtillon 13, che si pensava avesse avuto un ruolo importante nell'episodio, ma che invece sembra — almeno stan- do alle sue dichiarazioni — essere capitato per caso nel gruppo omicida. Si è presentato al commissariato Madonna di Campagna: « Non c'entro niente né con l'omicidio, né con la rapina di cui gli altri sono accusati », ha detto fra le lacrime. « Sono stato tutta la sera a ballare al dancing Du Pare. Mentre andavo a casa ho incontrato quei ragazzi in via S. Francesco d'Assisi. Li conoscevo di vista perché ho dei parenti che abitano alla Falcherà. Mi hanno detto che mi avrebbero accompagnato a casa in taxi. Non so che cosa avessero fatto prima e quando hanno incominciato a litigare con il taxista mi sono tenuto in disparte. Non ho osato intervenire perché avevo paura che se la prendessero anche con me ». Salvatore Petralori, per il momento, si trova in stato di fermo come tutti gli altri: Frija, l'assassino, Coppola e Traina, entrambi di 14 anni che sono al Ferrante Aporti; Pollidoro, 18 anni, e Lo Russo, 17, alle « Nuove ». Mancano ancora Alfonso Gatti, di 15 anni e Luigi Catania di 14. Per quest'ultimo si attende da un momento all'altro che si costituisca (lo ha promesso alla madre). Le confessioni di Arcangelo Frija e dei suoi amici, intanto, hanno permesso di precisare alcuni particolari della tragica serata. I sette ragazzi (volendo accettare per buona la versione del Petralori che dice appunto di essere stato con loro per caso) sono arrivati in centro verso le 19 « per andare a rapinare gli omosessuali (è la loro versio- j ne) come facevano di solito ». Si sono fermati a lungo nella pizzeria Alcione di corso Regina Margherita e, verso l'una, si sono diretti in piazza Castello per cercare un taxi che li portasse a casa. Nel tragitto hanno trovato il tempo di aggredire Lorenzo Vallotti, 25 anni, via Fratelli Garrone 63, in via Garibaldi g jSi sono fatti consegnare l'orologio e un anello, poi sono scappati per il sopraggiungere di un'auto, lasciandogli il borsello. Gli autori materiali di questa rapina sarebbero, sempre stando alle testimonianze degli altri, Savino Lo Russo e Luigi Catania. Nel gruppo erano almeno in tre o quattro ad essere armati di coltello a serramanico. Dalla grave accusa di omicidio, Arcangelo Frija ha cercato solo ieri mattina (a 24 ore dall'arresto) di difendersi: « Non sono stato io a colpirlo », ha detto. « E' lui che mi è caduto addosso, cercando di colpirmi con la catena antifurto. Volevo costituirmi già ieri sera, poi ho pensato di dormire ancora una notte a casa. Sarei venuto stamattina ». Dopo il delitto che è costato la vita al padre di due ragazzi della stessa età dell'assassino, i teppisti si sono divisi, raggiungendo le rispettive abitazioni, ciascuno per conto proprio. Arcangelo ha preso un taxi. Giunto a casa si è subito messo a letto. Solo il mattino successivo ha saputo dal Lo Russo, incontrato sotto casa, che aveva ucciso un uomo. Ha buttato via il coltello, poi è tornato a letto dove è stato trovato alle 9,30 del mattino successivo dalla squadra del Nucleo investigativo dei carabinieri comandata dal brigadiere Mazzone. Arcangelo Frija e Salvatore Petralori che si è costituito tuv

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