Prestigioso successo del trotto italiano di Elvio Rossi

Prestigioso successo del trotto italiano Prestigioso successo del trotto italiano Delfo è senza rivali e trionfa a Westbury Delfo è il diciannovesimo vincitore di « The International Trot» il campionato del mondo ufficioso del trotto che ogni anno raduna al « Roosevelt Raceway » di Westbury (New York) i migliori trottatori selezionati in tre continenti. Dopo dieci vittorie statunitensi c otto francesi è venuto anche il nostro momento, con uno dei cavalli più potenti — ma anche più pazzi — che mal sìa nato in Italia. Sul sulky di Delfo, l'uomo più amato dal pubblico italiano, 11 nostro guidatore più geniale, Sergio Brighenti. In testa dalla partenza all'arrivo, Delfo ha veramente imposto la legge del più forte al cospetto di due francesi, due statunitensi, una neozelandese, uno svedese, un canadese ed un danese. Delfo ha vinto con il tempo di l'16"6/10 al chilometro, impiegando cioè due minuti e 34" a coprire il miglio ed un quarto (3011 metri) della corsa. Gli americani non hanno dubbi nei commenti del dopocorsa. « Era il cavallo migliore, la sua vittoria non è mai stata in forse ». Sul traguardo, Delfo precedeva nettamente il francese Bellino II, l'intramontabile campione, poi la sorprendente canadese Dapper Dillon. Soltanto al quarto posto la statunitense Keystone Pioneer, la favorita della corsa. Ed è la prima volta in 19 anni che nessun cavallo Usa riesce a piazzarsi fra i primi tre. «The International Trot» aveva radunato alla partenza quanto di meglio può offrire oggi 11 trotto mondiale. La vittoria di Delfo pone l'allevamento italiano In una luce nuova, oltre ad aver provocato ieri sera un vero pandemonio fra la folla strabocchevole presente al «Roosevelt Raceway ». Infatti quando il nostro cavallo è sfrecciato primo sul traguardo, gli italiani presenti sono diventati immediatamente protagonisti travolgendo tutto con un entusiasmo indescrivibile. « Erano diciannove anni che aspettavo questo giorno », urlava un vec- Sabato il mondiale Monzon e Valdez a Montecarlo Montecarlo, 24 luglio. Conclusa la preparazione in vista dell'incontro valido per il titolo mondiale del pesi medi che sabato prossimo lo vedrà opposto al colombiano Rodrigo Valdez, Carlos Monzon è giunto oggi a Montecarlo. Il pugile è apparso come sempre molto sicuro di sé. « La preparazione — ha detto — si è svolta nel migliore dei modi. MI sento In perfetta forma. Vincerò lo naturalmente ». Anche Rodrigo Valdez ha raggiunto Monaco da Bordighera dove. Ieri, ha terminato gli allenamenti. Valdoz, che era In compagnia del manager, degli « sparrlng partners » e di Emile Grlffilli, anch'egli nel « cartellone » della serata pugilistica che si svolgerà allo stadio di Montecarlo, ha detto: « E' siato un soggiorno utilissimo, ho potuto allenarmi in un ambiente ideale. Mi sento In piena forma. Penso che stavolta Monzon non avrà scampo ». chio immigrato. « Per noi questo successo è come rivedere la nostra terra, risentire la parlata di casa nostra ». L'entusiasmo ha raggiunto toni di follia collettiva quando Delfo è tornato sulla linea del traguardo e dalla tribuna è sbucato, visibilmente emozionato, Enrico Tosonotti per ricevere il trofeo. Sergio Brlghenti si è levato il casco ed è rimasto li, con la sua chioma ormai quasi grigia (ha 56 anni) a ricevere complimenti ed applausi. Era dai lontani giorni di Tornese che aspettava quel momento, quasi quattro lustri erano passati e Sergio Brighenti vJveva l'ora più bella della sua vita. Delfo era offerto dai « bookmakers » a 10 contro 1, mentre la favorita Keystone Pioneer era a 6 contro 5; al totalizzatore Delfo ha pagato 22,60 per ogni due dollari di scommessa; come piazzato ha dato 7,80 nei primi due arrivati; 5,20 nei primi tre. La grande delusione della prova è stata l'americano Kash Mi ubar (che otto giorni prima aveva ottenuto la qualificazione per questa corsa battendo nell'» American Championship » Keystone Pioneer). Kash Minbar è apparso nervosissimo e lun¬ go il percorso ha rotto tre volte. La prima subito dopo la partenza. Delfo aveva il numero sei dietro l'« autostart »; Brlghenti gli ha chiesto subito di allungarsi, Delfo è svettato avanti a tutti. « Quando mi sono accorto — dirà poi Brighcnti — che nessuno reagiva a quel mio primo attacco e che Kash Minbar aveva rotto ho preso un po' in mano Delfo ed ho continuato su quel ritmo. Sul penultimo rettilineo ero quasi sicuro di farcela, ma devo ammettere che non avrei mai pensato di vincere così facilmente ». All'ingresso in dirittura d'arrivo Delfo era avanti a Bellino II di quasi tre sulky; poi Brlghenti si è limitato a controllare la situazione ed al traguardo, malgrado gli sforzi di Jean René Gougeon che guidava Bellino II, era ancora avanti al campione francese di più di un sulky. Delfo ha portato alle casse della sua scuderia la metà dei 200 mila dollari in palio. Ora rimarrà in America. La sua scuderia ha intenzione di lasciarcelo fino ad ottobre, con tutta una serie di importanti (e ricchissime) gare da disputare un po' dovunque. Elvio Rossi