La professoressa vince con l'aria di Medora

La professoressa vince con l'aria di Medora Tre nuove voci italiane premiate al concorso dedicato a Lauri-Volpi La professoressa vince con l'aria di Medora (Nostro servizio particolare) Peschiera, 24 luglio. Verdi si meraviglierebbe nell'apprendere che una delle sue arie per soprano oggi più note appartiene a un'opera da lui negletta. Parliamo infatti del Corsaro, che egli compose di malavoglia, rifiutandosi persino di assistere al battesimo triestino. Eppure quest'opera contiene una perla, di ascendenza chiaramente belliniana — l'aria di Medora «Non so le tetre immagini» —, che ha portato fortuna a due soprani italiani in altrettanti concorsi di canto. Tutti ricordiamo il clamore suscita.o da Katia Ricciarelli che mi '71 trionfò al Concorso verdiano televisivo proprio con una magistrale esecuzione di quest'aria. Ora, ne ha tratto vantaggio la vercellese Maria Rosa Nazario, trentenne vincitrice (sia pure ex-aequo) del premio «Lauri-Vol¬ pi» offerto da un nipote del celebre tenore e messo in palio dall'Azienda di Soggiorno di Peschiera, organizzatrice dal 1973 dell'ormai famoso Concorso internazionale di canto. La Nazario si laureò in lettere nel 1974 all'Università di Torino ma già da tempo il bacillo del canto era entrato in lei. All'inizio degli Anni 70 infatti la giovane studentessa intraprese seriamente gli studi di canto a Vercelli con il maestro Robbone, inesauribile animatore del « Viotti », con Zita Fumagalli, maestra anche di Raina Kabaivanska. Datano dall'autunno del '73 gli inizi di carriera della Nazario (Clarina in una rossiniana Cambiale di matrimonio che con l'avallo scaligero comparve nei teatri lombardi), culminati in una serie di recite veneziane dei Ballo in maschera (vivace Oscar ac- canto a Pavarotti). Ma non meno agguerrita appare il nostro soprano sul versante contemporaneo, se è vero che ha in repertorio la Tarantella di Pulcinella di Gino Negri e l'Orfeo di Casella, ma soprattutto ha preso parte al recente Mose e Aronne scaligero. A- guastare, sia pure parzialmente, la festa alla Nazario, è staio il «pericolo giallo», rappresentato per l'occasione non già dalla solita giapponese, bensì da una inedita piccola coreana, la ventitreenne Youngmi Kim, tipica voce asiatica, non priva di finezza ma tecnicamente inferiore. a quella della Nazario. Non era naturalmente l'unica straniera presente nella finale di Peschiera. Fra i premiati figura infatti un simpatico baritono austriaco. Andrea Martin, il quale, conoscendo perfettamente la nostra lingua, se ne serve accortamente nel repertorio mozartiano. Però va detto che. almeno questa volta, gli italiani non hanno deluso, portandosi via tre dei cinque premi assegnati: oltre al primo ex-aequo, non assegnato il secondo, un altro paio di ex-aequo al terzo posto: il promettente soprano triestino Stella Doz-Radina e il promettentissimo baritono legnanese Franco Sioli che per ora ha nella giovanissima età (neppure 22 anni) il suo migliore atout. Per la verità c'era ancora un altro italiano con tutte le qualità per «sfondare»: il lucchese Dono Raffanti, splendida voce di autentico tenore: ma le non buone condizioni tisiche ne impedirono quella brillante affermazione che era negli auspici di tutti. A cominciare dalla stessa Nazario, che ne seguiva con interesse la prova. Sfido: Raffanti è il suo fidanzato, con il quale si spera possa presto dare vita a un'afflatata coppia canora tosco-piemontese. Giorgio Gualerzì SETTIMO — Al circolo Green Club di Vinovo verrà presentato stasera ai torinesi II libro • MeSina, perché? • di Mario Massaiu, preside di scuola media, vincitore cinque anni fa del premio nazionale Grazia Deledda. In quasi trecento paginf l'autore ha raccolto ptrtziose tei imonianze sul famoso bandito ■ Grazianeddti ». E' la vercellese Maria Rosa Nazario, soprano trentenne laureata in lettere - Contrattacco di una coreana (ex-aequo) Maria Rosa Nazario

Luoghi citati: Casella, Vercelli, Vinovo