Tre Rifugi: per il secondo anno vincono gli stessi marciatori

Tre Rifugi: per il secondo anno vincono gli stessi marciatori Hanno partecipato 59 coppie di sportivi Tre Rifugi: per il secondo anno vincono gli stessi marciatori Torre Pellice, 17 luglio. C'era tutto il necessario per una magnifica festa (quale in effetti è stata)- paesaggio da cartolina illustrata, sole splendido, colori lucidati dalla pioggia di sabato, pubblico numeroso ed entusiasta. E su questo incoraggiante scenario cinquantanove coppie di appassionati (chiamarli tutti atleti sarebbe forse un po' troppo enfatico, anche se non immeritato) si sono dati battaglia lungo i 30 chilometri del Trofeo Tre Rifugi, gara di marcia alpina organizzata dal Cai Uget Val Pellice giunta alla sesta edizione. Anche se il punto di partenza ed arrivo era cambiato (il rifugio Jervis è stato distrutto a dicembre da un incendio), il percorso era quello solito: partenza dal rifugio Barbara (1753 metri) e immediato strappo deciso fino ai 2663 del colle Manzol, discesa sul Jervis (1732 metri), lungo tratto in leggera salita e nuova arrampicata per raggiungere i 2373 del Colle Barant. Di qui, cavalcata finale nuovamente al Barbara. Per rendere praticabile il tracciato, i soci del Cai Val Pellice hanno dovuto fare veramente miracoli: l'alluvione di maggio ha provocato danni — e non solo materiali — a ".ui solo la passione e la volontà dei torresi ha potuto porre rimedio. Hanno vinto gli stessi due ragazzi dell'anno scorso: Silvio Calandri, 24 anni, ope¬ raio all'Enel di Cuneo, ed Erminio Micco, 27 anni, dipendente della Ilssa Viola di Donnaz, in Valle d'Aosta. Il tempo impiegato è stato di due ore, sei minuti e 53 secondi: un minuto e nove secondi più dell'anno scorso. Dietro di loro i portacolori dei «3S Lusema», Gaydou e Bruno Franco in due ore 20 primi e 9 secondi. Terzi i trionfatori delle prime quattro edizioni: Marco Morello e Marco Treves, non all'altezza degli anni scorsi a causa di una frattura subita da entrambi recentemente. Le difficoltà dell'impresa sportiva, facilmente intuibili tenendo conto della lunghezza del percorso e dei dislivelli superati, sono state rese ancora maggiori dal fango provocato dalle recenti piogge e dalla neve ancora abbondante incontrata nella discesa dal Colle Manzol. Tagliato il traguardo, però, erano tutti egualmente felici, vinti e vincitori. Mogli e fidanzate sono accorse con le tute, mentre i rispettivi compagni si lavavano nel torrente Guichard. A questo punto, ognuno ha tirato fuori dal sacco qualche specialità portata da casa: Treves una bottiglia di vecchio Merlot della sua vigna, Micco ha offerto il Donnaz imbottigliato da suo padre, Morello la grappa che sa ancora di vinaccia. L'appuntamento è per domenica prossima con un'altra faticata. g. d. s.

Luoghi citati: Cuneo, Torre Pellice, Valle D'aosta