Nasce un Parco, con fatica di Lamberto Furno

Nasce un Parco, con fatica QUANTE INSIDIE PER "MIGLIARINO-SAN ROSSORE,, Nasce un Parco, con fatica MRssarosa, agosto. Sinora sul Parco naturale Migliarino-San Rossore è nato un vespaio di polemiche, ma si sa che i toscani, per tradizione, sono molto dialettici, tanto che Malaparte, toscano di razza, dedicò un volume ai « Maledetti toscani ». Le polemiche sono utili quando puntano a sviscerare progetti che interessano l'intera comunità e i singoli cittadini. E' appunto il caso della proposta di legge per istituire il Parco naturale che da Marina di Pisa sino alle porte di Viareggio, incluso il Lago Massaciuccoli caro a Puccini, mira a sottrarre alla speculazione edilizia una delle zone più belle e ricche di beni naturali non solo nel nostro Paese, ma in tutto il Mediterraneo. Il progetto fu varato dalla giunta regionale a maggioranza del pei e del psi il 20 luglio scorso e da allora ha attizzato le polemiche di cui si è detto e che è bene far riecheggiare su più vasta scala perché la salvaguardia effettiva di queste località ha un valore generale e non ristretto alle province di Livorno, Pisa e Lucca, ai comuni di Pisa, Vecchiano, San Giuliano, Viareggio e Massarosa. Il suo modello I sindaci e i presidenti delle province interessate, con la singolare eccezione della provincia di Lucca, hanno ricevuto un plico trasmesso un mese fa dall'assessore regionale al territorio, Giacomo Maccheroni. Contiene la relazione, la proposta di legge e la cartografia 1:25.000 del comprensorio che cadrà sotto la tutela prevista per il Parco naturale. Le polemiche sono esplose non tanto sul cosiddetto «articolato» del progetto di legge (quindici articoli), quanto sulla cartografìa ad esso allegata che, in effetti, si presta a critiche, per non dire a sospetti, collegati con le non dimenticate aspirazioni di speculatori: essi puntano da anni a trasformare in zone residenziali le pinete di Marina di Pisa, di Vecchiano, di Massaciuccioli è del Levante viareggino, tutte circostanti la macchia di San Rossore che, grazie al Quirinale, resterà certamente protetta essendo sede della villa del Presidente della Repubblica. Analizziamo le critiche rivolte al progetto della Regione che, nel presentarlo, si richiama al « positivo esperi¬ mento pilota del Parco naturale della Maremma (o Parco dell'Uccellina) che ha costituito il modello organizzativo per la presente proposta nei suoi~ elementi qualificanti e caratterizzanti »: così dice la relazione dell'assessore Maccheroni. Le prime lamentele vengono dalla provincia di Lucca e dai comuni di Viareggio e di Massarosa, interessati alla zona del nuovo Parco che tocca il lago di Massaciuccoli. « Perché — ci domanda, per esempio, il sindaco di Massarosa, Giovanni Prati — il titolo della legge parla soltanto di « Parco naturale Migliarino-San Rossore », mentre di Massaciuccoli si ricorda solo nell'intestazione della relazione di accompagno? ». E ancora: « Perché la Regione non ha inviato la proposta di legge all'amministrazione provinciale di Lucca che è fra le più interessate alla sua attuazione? ». Ma le critiche non riguardano questi aspetti tutto sommato marginali: riguardano, invece, certi insediamenti residenziali che nella cartografia sembrano smentire la salvaguardia del territorio da sottoporre a vincolo proprio per conservarlo allo stato di parco naturale. Gli allarmati rilievi del W. W. P. (Fondo mondiale per la Natura, sezione di Pisa) ci sembrano i più puntuali e completi. Sono sette critiche. Il confine nord del Parco, presso Viareggio, lascia fuori del Parco « inspiegabilmente » un tratto di costa; nella zona della Bufalina, il confine rientra lasciando fuori del Parco « la zona che è tuttora causa di aspre polemiche fra la amministrazione comunale di Vecchiano, giustamente contraria a qualsiasi forma di sviluppo edilizio, e le società immobiliari proprietarie dei terreni »; sul corso del fiume Serchio è previsto « un massiccio insediamento edilizio, una previsione che non può essere inserita in questa proposta di legge perché è contraria ad ogni principio di tutela dell'ambiente »; alla foce dell'Arno una striscia di circa 500 metri di larghezza è lasciata fuori del Parco. Le altre critiche lamentano che a Marina di Pisa o nella macchia di Migliarino siano previste zone residenziali mentre « una cosa deve essere certa: all'interno del Parco non dovrà mai essere permesso alcun tipo di sviluppo edilizio ». Altrettanto può ripetersi per la Tenuta Salviati, dove da anni si tenta di lottizzare zone boschive di inestimabile valore e che finirebbero per essere godute da pochi privilegiati, anziché dalla comunità. Nella cartografia c'è una grossa enclave che mette fuori del Parco centinaia di ettari nella Pineta di Levante a Viareggio. La caccia in padule Dinanzi a queste critiche, rimbalzate sui giornali locali, il pei e il psi di Pisa hanno riconosciuto che la cartografia contiene « imprecisioni » da correggere, mentre la Regione Toscana ha cercato di spiegare che « la cartografia individua i confini e le aree del Parco, mentre registra per memoria le previsioni dei piani regolatori dei Comuni», previsioni vincolate dall'art. 15 della proposta di legge e che saranno ancor più rigidamente vincolate dopo l'approvazione del piano territoriale. Il chiarimento della Regione è già qualche cosa, ma richiede ulteriori precisazioni in via definitiva. Dev'essere abbastanza semplice redigere una norma che, deludendo le pressioni degli speculatori, dica in sostanza: « Nell'ambito del Parco nessuna costruzione è ammessa, tranne eventuali e controllati interventi edilizi per conservare ciò che esiste ». D'altra parte una legge che istituisca un parco deve sempre conciliare la tutela della natura con i legittimi progetti, di sviluppo delle popolazioni interessate. La ricerca del punto di equilibrio è difficile, ma indispensabile. E' quanto chiede il sindaco di Massarosa, Frati. « Noi siamo favorevoli al Parco e diamo atto alla giunta regionale dell'iniziativa. Tuttavia facciamo notare che i confini stabiliti nella cartografia rischiano di soffocare il comune di Massarosa perché ci portano via quasi tutta la zona della pianura e del padule che è essenziale alla nostra vita economica. Il resto del comune, infatti, è collina. La Regione ha incluso nel Parco zone antropizzate da secoli come Massaciuccoli, Pian del Quercione, Massarosa, Bozzano e Quiesa. Ciò non ha senso: c'erano progetti di espansione edilizia e industriale-artigiana (non inquinante), progetti che la Regione aveva approvato ». Ma in nome del progresso socio-economico, osserviamo, si contrabbandano spesso precisi interessi. Quali garanzie date? « Sono innamorato di questa terra — risponde il sindaco Frati — e un'accusa del genere non può essermi rivolta. Le garanzie le diamo con il programma di fabbricazione che, nei prossimi venti anni, tutela strettamente la natura, senza impedire il necessarie sviluppo: anche noi abbiamo diritto alla vita». Il sindaco chiede ciò che chiedeva un anno fa alla unanimità il consiglio comunale di Massarosa, dalla maggioranza de all'opposizione comunista e socialista. « Ci vuole una rettifica dei confini, in modo che siano limitati al lago di Massaciuccoli e alla riserva di caccia della società C.a.r.p.a. Così la Regione ci consentirà di vivere, senza ledere minimamente la natura che per primi vogliamo difendere ». Racconta, con passione, delle trecento famiglie che traggono i mezzi vitali dalla caccia e dalla pesca nel padule (cosi si chiama qui l'ex palude, in gran parte bonificata). « Ci vivono da secoli e provvedono a conservare i laghetti, i corsi d'acqua, la fauna e la flora palustri: senza di loro si dovrebbero spendere miliardi ». Sono i cacciatori e i pescatori che il Puccini amava. « Il Maestro — aggiunge con familiarità il sindaco Frati — faceva con queste "guide del padule", le "tele" alle folaghe, cinque o sei volte l'anno ». Le « tele » erano simbolicamente costituite da una catena di « barchini » che, al colpo di cannone, salpavano nello stesso istante per la strage delle innocenti folaghe compiuta a cuor leggero non solo dal grande musicista, ma da migliaia di doppiette convenute a Massaciuccoli da ogni parte d'Italia. « Noi di Massarosa, conclude il sindaco, proponiamo alla Regione di trattare in .seno alla commissione per l'assetto del territorio queste nostre esigenze, garantendo che per parte nostra siamo pronti a conciliare le nostre necessità vitali con linteresse generale che è anche il nostro interesse e, per quanto mi riguarda, è la mia passione di innamorato di questa terra ». Lamberto Furno