Dirigenti di banca coinvolti nella truffa alla Olivetti?
Dirigenti di banca coinvolti nella truffa alla Olivetti? L'inchiesta giudiziaria verso clamorosi sviluppi Dirigenti di banca coinvolti nella truffa alla Olivetti? Un anno fa la denuncia dell'azienda di Ivrea: ignoti avevano incassato assegni contraffatti per oltre 3 miliardi - Ordini di cattura in vista Dopo un anno di indagini, l'inchiesta sulla truffa di tre miliardi e mezzo ai danni della Olivetti di Ivrea sta per rivelare risvolti clamorosi: all'imponente raggiro infatti non sarebbero estranei alcuni dirigenti di banca e tra questi uno pare abbia grossi legami con la malavita organizzata. Il fatto. Nel luglio dell'anno scorso l'ufficio legale della Olivetti presentava denuncia alla Procura di Ivrea contro Ignoti: nel giro di quindici, venti giorni, qualcuno era riuscito ad incassare agevolmente assegni addebitati all'azienda per oltre tre miliardi. La rapidità dell'operazione truffaldina lasciava di stucco gli Inquirenti ponendo loro una domanda più che logica: come poteva un tizio qualunque incassare per conto della Olivetti assegni di importo variabile tra i 250 e I 950 milioni alla volta? Il sospetto che operazioni del genere non potessero avvenire se non con la complicità di qualche funzionario infedele si è fatta strada e l'autorità giudiziaria avrebbe già pronti alcuni ordini di cattura. La truffa prende le mosse in Lombardia e gli autori finora Indicati dal giudice Inquirente sono un palo: Antonio Maria Cova, 31 anni residente a Torino, e Primo Cignoli da Desenzano sul Garda, 36 anni, entrambi latitanti. Il secondo è un personaggio interessante, oltre a possedere due Rolls-Royce, disponeva di un passaporto diplomatico rilasciatogli nel '75 a Roma nonostante che risultasse pregiudicato per truffe, rapine a altro. Disinvolto, elegante, si presentava alle banche vantando agganci politici di rilievo accomunato in ciò dal Cova 11 qua le risulta tutt'altro che un millantatore dal momento che poteva farsi presentare ai vari diret tori di banca da Raffaele Strac- ni! mimimi unni iilimilllilllllisii quadanlo, ex-dirigente della Montedison, e dal prof. Paolo Venturi del Centro di Iniziativa Regionale ed Europea di Milano. Occorre subito dire che Stracquadanlo già interrogato dal giudice sarebbe risultato estraneo all'attività illecita del Cova. Re- o o a à e l a o a i a e sta tuttavia da rimarcare la facilità con cui queste persone potevano farsi consegnare cifre ingentissime presentando alla banca assegni grossolanamente contraffatti. Se si pensa come a volte è complicato riscuotere un assegno seppure di Importo modesto, non è difficile immaginare come nella truffa possano aver giocato un ruolo rilevante alcuni dirigenti degli istituti di credito presso 1 quali Cova e Cignoli presentavano gli chiques da incassare. Il meccanismo del raggiro, poggiando sulle complicità, si è rivelato addirittura banale. Dopo aver commissionato ad un ancor ignoto tipografo la contraffazione di un blocco di assegni ad uso intemo della Olivetti, questi venivano smistati in pochi giorni a vari sportelli ed incassati. Quando l'inchiesta si è messa in moto il Cignoli è scomparso: accortosi che stava tirando aria di galera, aveva ancora il tempo di estinguere un conto corrente e di svuotare una cassetta di sicurezza, prima di andarsene per destinazione ignota. E' inoltre da notare, e su questo punto l'inchiesta deve ancora fare luce piena, che gli assegni incassati nelle agenzie lombarde risultavano emessi da un noto istituto di credito di Torino e quando alcuni funzionari chiedevano se potevano o meno effettuare l'operazione di cassa ricevevano il benestare proprio dal direttore torinese. A questo punto la vicenda si colorisce di particolari Inquietanti perché sembra che il suddetto direttore intrattenesse rapporti con strani personaggi della malavita torinese tra cui Giampaolo Borgna, già coinvolto nella uccisione del carabiniere Glancorrado Basso che aveva fermato a Clriè alcuni ladri di Tir. p. p.b. uni mini m i inumimi
Persone citate: Antonio Maria Cova, Cova, Giampaolo Borgna, Ignoti, Paolo Venturi, Rolls
Luoghi citati: Desenzano, Ivrea, Lombardia, Milano, Roma, Torino
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