Il boss di Porta Nuova aveva confidato ai suoi: "Ci sarà una sfida alla pistola,,

Il boss di Porta Nuova aveva confidato ai suoi: "Ci sarà una sfida alla pistola,,Inediti retroscena del delitto di via Berthollet Il boss di Porta Nuova aveva confidato ai suoi: "Ci sarà una sfida alla pistola,, I rivali devono essere stati più svelti di lui nell'impugnare le armi - E' stato ucciso con una Glisenti 10,55 - Arrestato per favoreggiamento personale il nipote ventenne del morto Primo arresto, ieri, nelle indagini di polizia e carabinieri per scoprire i klllcrs che domenica notte hanno giustiziato a colpi di pistola il boss della malavita Domenico Tornasene Nelle prime ore della mattinata negli uffici del nucleo investigativo di via Valfrè è entrato Demetrio Vazzana, 20 anni, via Caltanissetta 8, nipote della vittima. Dopo una mezz'ora è uscito con le manette al polsi, destinazione le Nuove. Fedele al sacri principi dell'omertà 11 giovane, cresciuto all'ombra del padrino già affermato nel mondo della mala locale, e lui stesso avviato sulle orme dello zio, non ha aperto bocca sulla sparatoria di domenica notte. « Non c'ero, non so, non ho visto nulla ». Ma, secondo 1 carabinieri, Demetrio Vazzana, quella notte era a fianco del Torniscilo, ha visto tutto, conosce gli autori del delitto. Inevitabili la denuncia per favoreggiamento personale e le manette. Ieri c'è stata anche l'autopsia sul cadavere. Il perito settore ha estratto, dall'ascella destra, 11 prolettile che ha fulminato 11 boss davanti al bar di via Berthollet. Si tratta di un proiettile calibro 10,35, molto raro assicurano gli esperti, sparato da una «Glisenti», arma usata un tempo dal carabinieri. Subito dopo 11 delitto, gli inquirenti avevano detto che 11 Tomasello era stato abbattuto da un solo colpo di pistola. « Forse gli sparatori volevano soltanto dare un avvertimento, non intendevano ucciderlo » si osservò all'inizio delle indagini. Ma il ritrova- mento accanto al cadavere, di due bossoli e di una cartuccia calibro 6,35 porta ad una logica conclusione: quella notte davanti al bar di via Berthollet c'è stata una violenta sparatoria con armi di- verse e non è escluso che lo stesso Tomasello o il suo clan abbiano impugnato armi. Ipotesi avvalorata dalle pur scarne dichiarazioni di alcuni testimoni che sono sfilati Ieri in questura davanti al capo della Mobile dott. Ferslnl, al dott. Pappalardo e nella caserma di via Valfrè davanti al maggiore Ruggieri. Secondo la testimonianza, il Tomasello la scorsa settimana aveva fatto sapere al suo clan di aver accettato una « sfida a pistolettate ». Lo diceva un po' da sbruffone ma non senza qualche preoccupazione. D'altra parte non era la prima volta che accettava di partecipare a duelli rusticani tra «plstoleros», episodi non sempre registrati nel fascicoli della polizia e del carabinieri ma che dovevano avallare l'Immagine di « duro » che 11 Tomasello amava creare attorno a sé. « macrò » di Porta Nuova, - ! poco.dopo e _s'è trovato _di_ fronte II quando la notte di domenica è giunto con la sua « Porsche » nera da 13 milioni davanti al bar di via Berthollet, sapeva dunque di essere atteso. E' sceso dall'auto, è entrato nel bar, ne è uscito i klllers, più veloci di lui nel maneggiare pistole. O quanto meno più precisi nella mira. Il micidiale prolettile calibro 10,35 gli è entrato nello sterno e s'è bloccato sotto l'ascella destra. Con quale auto sono fuggiti gli assassini? Le testimonianze degli occasionali spettatori In via Berthollet non sono concordi. C'è chi afferma di averli visti scappare su una « 500 » e c'è chi parla di una « 127 » rossa dalla quale sarebbero partiti i colpi di pistola. Bocca cucita continua a tenere invece la ex convivente della vittima, Bernarda Rosselli, 23 anni, che gestiva con il Tomasello 11 bar-ristorante in via Cuneo. I due s'erano conosciuti due anni fa alle Nuove, dove lui era detenuto per tentato omicidio. Lei si recava in carcere per trovare il marito, condannato a 24 anni per omicidio. Un incontro casuale nel parlatorio, fatto di occhiate e sfociato poi in una travolgente passione. Quando il Tomasello è uscito in libertà provvisoria si è precipitato a Piossasco dove abitava allora la ragazza. Poi la decisione, avrebbero vissuto Insieme. « Mi aiuterai a gestire il bar — le disse lui —, vivremo onestamente e dignitosamente ». Premesse che l'incallito sfruttatore non ha mantenuto. La ragazza è stata infatti costretta ad alternare il lavoro nel bar con prestazioni più redditizie. Ma Bernarda non era l'unica a gonfiare il portafogli del Tomasello, suscitando gelosie e rancore tra i protettori di altri clan. Gliela hanno fatta pagare con la vita. j. p. i illuminili MiiiiiiiiiMiiiiiin li Secondo gli inquirenti Demetrio Vazzana fu presente al delitto e conosce l'assassino

Luoghi citati: Piossasco