La banda Turatello avrebbe fatto il «colpo» al Mediterranée di Corfù

La banda Turatello avrebbe fatto il «colpo» al Mediterranée di Corfù Si stringe il cerchio attorno alla "mala,, internazionale La banda Turatello avrebbe fatto il «colpo» al Mediterranée di Corfù Un identikit molto preciso avrebbe permesso di risalire ad un marsigliese - Ci sarebbero anche le foto di altri complici - In settimana nuovo interrogatorio di Monselles °flp Roma, 20 agosto. Tre fotografie, tre nomi di uomini legati alla «mala» internazionale. La squadra mobile sta stringendo il cerchio intorno ai banditi che il 16 luglio scorso rapinarono il «Club Mediterranée» di Corfù ed uccisero un «G.O.», Maurice Picimbono. Dei tre personaggi, uno secondo la polizia, sarebbe stato ormai identifisi tratta del giovane bruno che sparò durante la rapina e che finora era conosciuto sotto il falso nome di Michel Legendre. La sua fotografia, rintracciata grazie ad un preciso identikit, è quella di un marsigliese legato alla banda di Francis Turatello, Le schede segnaletiche dei tre uomini, le foto, gli appun- ti sulla meccanica che ha portato gli investigatori fino a loro, sono stati consegnati questa mattina dal capo della squadra mobile, Fernando Masone, al giudice istruttore, Antonino Stipo, che indaga sulle responsabilità di Alessio Monselles e Daniela Valle nella rapina al «Club» di Corfù. Il magistrato è tornato ieri dalla trasferta effettuata nell'isola greca insieme con il pubblico ministero Giorgio Santacroce. A Corfù, gli inquirenti si erano recati per stabilire se Monselles e la Valle — in carcere dal 26 luglio perché accusati di concorso nella rapina e nell'omicidio — aiutarono i tre banditi a fuggire, oppure se furono costretti a trasportarli fuori dalle acque greche sotto il tiro delle loro pistole, come hanno sempre sostenuto sia il pubblicista romano sia la giovane amica. Dal materiale raccolto durante i tre giorni trascorsi a Corfù; dalle testimonianze dei dipendenti del «Club Mediterranée» ohe inseguirono i banditi dal villaggio ai molo di Cada Gouvia, dov'era ormeggiato lo yacht di Monselles utilizzato per la fuga; dalle deposizioni di quanti assistettero all'arrivo dei tre francesi e alla partenza dell'aAlexia», la posizione di Monselles sembra essersi aggravata. Tutti i testimoni hanno raccontato che i banditi, giunti sull'imbarcazione pesti, insanguinati e con due sacchi sulle spalle, non impegnarono nessuna pistola e che l'«Altìxia» mollò immediatamente gli ormeggi, come se l'accordo sulla fuga fosse già programmato. All'inizio della prossima settimana i magistrati torneranno a Regina Coeli per interrogare di nuovo Monselles. Dovranno contestargli le circostanze emerse durante la trasferta a Corfù e soprattutto gli mostreranno le tre fotografie «isolate» dalla polizia. Riconoscerà Monselles in quella del «falso» Michel Legendre, il francese che con quel nome affittò il suo yacht a Roma presso un'agenzia nautica per una breve crociera nelle isole greche? Il personaggio è apparso fin dal principio di questo giallo internazionale, il più importante della banda. «Parlava ostentando il dialetto tipico della mala — aveva detto alcuni giorni fa il direttore del «Club», Jean Pierre Batarde, ai magistrati italiani alludendo al bandito che aveva ucciso il suo collega, Picimbono — era giovane e magrolino». Le stesse caratteristiche sono state attribuite a Legendre da Alessio Monselles che ha descritto il francese agli inquirenti con un solo particolare diverso: gli occhi. Secondo il pubblicista romano, il bandito li aveva chiari e cosi come sono stati disegnati nel suo identikit. Al contrario, la foto del personaggio individuato dalla polizia mostra un giovane sui trent'anni con gli occhi castani. Identificare l'uomo che si spacciava per Michel Legendre è fondamentale per arrivare alla soluzione di questo giallo; egli infatti ha assunto fin dall'inizio di questa vicenda, il ruolo del «capobanda»: ha affittato r«Alexia», ha sparato ed ucciso ed ha compiuto prima della rapina, un sopralluogo al villaggio del «Club» di Corfù. I magistrati hanno ottenuto dalla polizia greca la conferma di questo particolare. Un uomo, che ha presentato un passaporto intestato a Michel Legendre, ha alloggiato all'hotel Chandris di Corfù nei pressi del «Club Mediterranée» daini al 15 luglio, vigilia della rapina. La sua fotografia e quelle dei presunti complici verranno presto spedite dalla magistratura al giudice istruttore greco, Atanassios Gheorgopolous, perché le mostri ai dipendenti del «Club». Silvana Mazzocchi Francesco Turatello

Luoghi citati: Corfù, Roma