Libero accesso all' "inferno,,

Libero accesso all' "inferno,, Libero accesso all' "inferno,, (Nostro servizio particolare) Parigi, 20 agosto. La società permissiva ha sconfitto anche l'« inferno », reso ormai inutile e sorpassato dai tempi. Con un annuncio di poche righe è stato annullato un decreto che risaliva all'inizio del secolo scorso, quando venne istituita in seno alla Biblioteca nazionale francese una sezione proibita al pubblico, in cui erano conservate gelosamente duemila opere della letteratura erotica. A visitare quello che era appunto soprannominato l'« inferno », a gustare le illustrazioni, le pagine dei libri custoditi in questa sezione proibita, erano ammessi finora solo pochi privilegiati, muniti di una autorizzazione speciale, rilasciata soltanto in casi di comprovata necessità di consultazione per motivi letterari o scientifici. Sui capolavori della lettera¬ tura erotica era sovrapposta una etichetta con la scritta: « A' ne pas communiquer »: questi libri non dovevano essere concessi in visione, per non attentare alla moralità pubblica. Si dice che lo stesso Apollinaire, pur ospitato fra gli autori « proibiti », non fosse riuscito ad avere l'autorizzazione a penetrare nell'« inferno », nemmeno per vedere in che compagnia fosse finito. E si racconta che soltanto corrompendo un guardiano avesse potuto dare un'occhiata alle opere vietate, riuscendo a compilare cosi un « catalogo dell'inferno ». Da pochi giorni, comunque, la sezione vietata ha socchiuso le sue porte, e il pubblico vi è ammesso, purché munito della tessera rilasciata ai « lettori » della Biblioteca nazionale, ospitata in un vecchio palazzo di Rue de Richelieu, appartenuto ad un altro celebre cardinale, Mazzarino. Sono dieci milioni i volumi qui raccolti, fin dai tempi di Francesco I, all'inizio del XVI secolo. E fra le centinaia di migliaia di rarissimi libri, vere opere d'arte per le illustrazioni, si trovano i duemila volumi proibiti. Risalgono in gran parte al XVIII secolo, questi tesori segreti dell'« inferno », vi sono naturalmente le prime edizioni delle opere del « divin marchese » di Sade, preziosamente illustrate, cui si aggiungono alcuni « tesori » sconosciuti, dovuti a Diderot, altri volumi più recenti di Apollinaire, Pierre Louys (da un suo libro, La femme et le pantin, Bunuel ha tratto il suo ultimo film, presentato adesso a Parigi), e ancora opere di De Laclos, Baudelaire, Flaubert, sui quali si appuntarono gli strali moralistici della Francia di Napoleone III. p. pat.

Persone citate: Apollinaire, Baudelaire, Bunuel, Diderot, Flaubert, Francesco I, Napoleone Iii, Pierre Louys

Luoghi citati: Francia, Parigi