Meditazione o sonnellino? di Ezio Giacobini

Meditazione o sonnellino? Meditazione o sonnellino? Ezio Giacobini Icultori della cosiddetta meditazione trascendentale (MT) asseriscono con convinzione che questa è capace di indurre uno stato di coscienza unico e alterato, un aumentato senso di benessere, un beato senso di consapevolezza e come risultato finale una maggiore felicità e produttività intellettuale e fisica. I vantaggi di tale condizione sarebbero quindi non solo di carattere spirituale e filosofico ma anche fisico e perfino terapeutico. Infatti la meditazione, la visione dei fiori, il profumo degli incensi e la musica raga abbasserebbero la pressione e ridurrebbero l'ansia giornaliera. Ma questo, naturalmente, al patto che si sappia meditare sul serio. Anche pochi minuti di meditazione (ma se ne consigliano almeno 20 per i casi più gravi) al giorno o nel bel mezzo di una situazione di conflitto e di stress neutralizzerebbero, per chi è capace di meditare, gli effetti negativi sul cuore e sulla psiche. Come imparare la MT? Semplice. Acquistate un disco, uno dei tanti manuali adesso in circolazione (anche nelle edicole) o meglio ancora impegnatevi più seriamente in una delle tante scuole di meditazione che dagli Stati Uniti si stanno ormai diffondendo anche da noi, specie a Milano e Roma. Nei soli Stati Uniti si parla di un numero di 900 mila adepti con all'ari per 100 milioni di dollari l'anno. Appresa la tecnica in pochi mesi di allenamento si è pronti per la MT: rilassarsi in tram (attenti a non perdere la fermata), a scuola (tanto spesso si dorme già alle lezioni) e davanti al capo ufficio (si consigliano cortissime meditazioni). La MT è spinta dai più raffinali ed esperti (che magari hanno integrato il corso con un viaggio charter a Madras) al punto di avvicinarsi alle ca- ratteristiche di un sonno leggero, una specie di trance con rilassamento totale della muscolatura e della mente. Gli esperti hanno però sempre negato che si tratti di un sonno lieve e parlano di «un nuovo stato di mente». Un gruppo di psichiatri americani (Pagano e coli.) hanno voluto vederci più chiaro in questo stato di meditazione profonda e hanno reclutato 20 studenti già tutti espertissimi della tecnica MT e hanno piazzato un buon numero di elettrodi sulla testa dei meditanti. In questo modo si è potuto registrare l'attività elettrica cerebrale (EEG). Questa è la tecnica più obiettiva e sicura per accertarsi se un individuo è sveglio o dorme, non solo, ma anche per definire con precisione la profondità e il tipo di sonno. Appena i soggetti entrarono in MT profonda con grande sorpresa degli esaminatori, le penne dell'apparecchio registratore si misero a disegnare le eleganti onde del sonno. Non sonno profondo ma quello simile al leggero e tranquillo stato di un pisolino postpt'andiate estivo. Gli esperti della MT hanno poi descritto delle variazioni nel ritmo fisiologico dell'organismo caratteristiche di uno «slato ipometabolico cosciente» con variazioni nei ritmi delle onde cerebrali registrate con l'EEG (vedi sopra), diminuito consumo di energia, di ossigeno ed eliminazione di anidride carbonica, diminuito ritmo respiratorio e cardiaco, pressione arteriosa più bassa e perfino cambiamenti nell'acidità del sangue (pH) e nelle concentrazioni dell'acido lattico (un prodotto della combustione del glicogeno muscolare). Uno degli indici più fini dello stress e della fatica psichica è il livello di due cosiddette catecolamine, la noradrenalina e l'adrenalina nel sangue. Entrambe aumentano notevolmente in condizioni di ansia e stress quali ad esempio negli studenti prima e durante gli esami di maturità o negli astronauti prima del lancio. Un gruppo di fisiologi americani della Università del Michigan (Michaels, Huber e Me Cann) hanno ora misurato il livello delle catecolamine nel plasma di 12 studenti volontari appartenenti alla Student International Meditation Society. Nove di questi erano istruttori qualificati essendo stati allievi niente di meno che del Maharishi Mahesh Yogi, il fondatore della tecnica MT. Gli altri studenti avevano una pratica di almeno 12 mesi. Posti in una camera spaziosa e tranquilla a piccoli gruppi o individualmente, seduti su comode poltrone o sdraiati su lettini erano invitati a meditare per 20-30 minuti mentre da un tubicino gentilmente applicato ad una vena del braccio venivano mano a mano e senza alcun disturbo prelevati campioni di sangue per l'analisi. Cominciando mezz'ora prima della MT a prelevare il sangue, onde avere dei livelli base, si misuravano le catecolamine in 7 campioni a tempi diversi. Nessuna differenza nel livello di adrenalina e noradrenalina venne registrata in alcun soggetto ad alcuno stadio dello stalo di meditazione, dai valori normali in slato di veglia.

Persone citate: Cann, Huber, Mahesh Yogi, Michaels, Pagano

Luoghi citati: Madras, Milano, Roma, Stati Uniti